
Il 9 dicembre 2025 l’EFSA e l’ECDC hanno pubblicato lo European Union One Health 2024 Zoonoses Report, il rapporto annuale che fotografa la situazione delle zoonosi nell’Unione europea. Il documento si basa sui dati 2024 provenienti da 27 Stati membri, dal Regno Unito – Irlanda del Nord (per alimenti, animali e focolai alimentari) e da otto Paesi europei non UE.
Per la parte animale e alimentare, così come per i focolai di malattie a trasmissione alimentare, l’EFSA si è avvalsa anche nel 2025 del Consorzio ZOE, di cui fanno parte Istituto Superiore di Sanità (ISS), IZSVe, IZSAM e l’agenzia francese ANSES.
Le zoonosi più segnalate in Europa nel 2024
Nel 2024, nell’UE le cinque zoonosi più notificate nell’uomo sono state:
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Campilobatteriosi: 168.396 casi (55,3 per 100.000 abitanti)
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Salmonellosi: 79.703 casi (18,6 per 100.000)
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Infezioni da STEC (Escherichia coli produttore di Shiga tossina): 11.738 casi (3,5 per 100.000)
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Listeriosi invasiva: 3.041 casi confermati (0,69 per 100.000)
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Echinococcosi: 984 casi (0,22 per 100.000)
Listeria monocytogenes resta l’agente associato agli esiti più gravi: nel 2024, fra i casi non legati a focolai, la proporzione di ospedalizzazione è stata del 97,3% e la letalità del 15,6%; tra i casi da focolaio, ospedalizzazione al 72,1% e letalità all’8,3%.
Considerando gli ultimi 5 anni, il numero di casi mostra un trend in aumento per campilobatteriosi, salmonellosi, listeriosi, infezioni da STEC e brucellosi. Per listeriosi l’aumento è attribuito a più fattori (cambiamenti demografici e abitudini alimentari), mentre per STEC pesa l’uso di metodi diagnostici più sensibili; per altre zoonosi il trend riflette anche il progressivo ritorno alla piena sorveglianza dopo gli anni di pandemia.
Focolai di origine alimentare in UE
Nel 2024 in UE sono stati notificati 6.558 focolai di malattia a trasmissione alimentare, +14,5% rispetto al 2023. I casi umani associati sono stati 62.481 ( +19,7% rispetto al 2023), con 3.336 ospedalizzazioni (+15,2%). I decessi sono stati 53, in calo del 18,5% rispetto all’anno precedente.
Gli agenti più spesso identificati nei focolai sono stati:
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Salmonella spp.
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Norovirus
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Campylobacter
Salmonella associata a “uova e prodotti a base di uova” è stata la combinazione agente/alimento che ha causato il maggior numero di focolai e ospedalizzazioni, e si è collocata tra le prime dieci combinazioni anche quando associata a carni suine e derivati o a “vegetali, succhi e altri prodotti”.
Norovirus in associazione a “alimenti misti” è invece la combinazione che ha generato il maggior numero di casi. Salmonella è risultata anche l’agente più spesso coinvolto nei focolai transnazionali.
Per i focolai “a forte evidenza”, gli alimenti di origine non animale, in particolare “vegetali e altri prodotti derivati”, hanno causato il numero più elevato di decessi.
La situazione in Italia: casi umani nel 2024
Nel 2024 l’Italia ha riportato all’ECDC i casi relativi alle zoonosi prioritarie. Per campilobatteriosi e STEC la sorveglianza ha ancora copertura parziale (sorveglianza sentinella), mentre per salmonellosi, listeriosi e altre zoonosi la copertura è nazionale.
Casi confermati notificati in Italia nel 2024:
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Campilobatteriosi: 2.779 casi (sorveglianza sentinella, tasso non calcolabile)
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Salmonellosi: 2.637 casi, tasso 4,5 per 100.000 abitanti
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Listeriosi: 238 casi, tasso 0,40 per 100.000
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Infezioni da STEC: 84 casi (in gran parte sindrome emolitico-uremica; tasso non calcolabile)
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Brucellosi: 33 casi (0,06/100.000)
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Echinococcosi: 17 casi (0,03/100.000; nessun sistema di sorveglianza prima del 2024)
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Tubercolosi da M. bovis/M. caprae: 15 casi (0,03/100.000)
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Trichinellosi: 5 casi (0,01/100.000)
Per la prima volta dall’inizio della raccolta dati in UE, in Italia nel 2024 i casi di campilobatteriosi (2.779) hanno superato quelli di salmonellosi (2.637), anche se con una differenza limitata. Listeriosi e infezioni da STEC sono la terza e la quarta zoonosi più frequenti nel Paese.
Focolai alimentari in Italia nel 2024
Nel 2024 l’Italia ha notificato 200 focolai epidemici di origine alimentare, 29 in più rispetto al 2023. Si tratta del 3,0% dei focolai segnalati nell’UE.
I focolai italiani hanno coinvolto:
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2.816 casi di malattia (4,5% del totale UE),
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338 ospedalizzazioni,
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4 decessi.
È il numero di focolai più elevato degli ultimi 10 anni.
Tra i 145 focolai ad eziologia nota (72,5%):
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Salmonella è l’agente più spesso riportato per numero di focolai e casi.
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I norovirus generano un numero consistente di casi.
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Listeria monocytogenes è responsabile del maggior numero di ospedalizzazioni e decessi (2 decessi in un focolaio persistente associato a olive da tavola, iniziato nel 2023).
Per 55 focolai l’agente causale non è stato identificato.
L’Italia ha partecipato a tutti i focolai transnazionali per cui EFSA ed ECDC hanno pubblicato una Rapid Outbreak Assessment, inclusi:
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due focolai prolungati di L. monocytogenes (ST173 e ST1607) associati a prodotti ittici, con casi e decessi distribuiti su più anni e Paesi;
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due focolai da Salmonella legati al consumo di vegetali, tra cui uno da S. Stratchona ST2559 con oltre 400 casi in 17 Paesi (circa 100 casi in Italia nel 2024, anche in scuole di Toscana e Umbria);
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un focolaio con oltre 500 casi in 9 Paesi, associato a semi germogliati contaminati da diversi sierotipi di Salmonella, riconducibile a produttori e fornitori italiani; il ritiro dei lotti ha contribuito a ridurre i nuovi casi.
Salmonella nelle popolazioni avicole: obiettivi UE e dati 2024
L’UE applica un approccio “farm to fork” al controllo di Salmonella, con particolare attenzione alla produzione primaria. Il Regolamento (CE) n. 2160/2003 e i successivi emendamenti prevedono Piani nazionali di controllo per limitare, nelle popolazioni avicole, la prevalenza dei sierotipi considerati “rilevanti” per la salute pubblica.
I sierotipi target sono:
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per i riproduttori Gallus gallus: S. Enteritidis, S. Typhimurium, S. Infantis, S. Virchow, S. Hadar (target massimo 1% dei gruppi positivi);
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per galline ovaiole, polli da ingrasso, tacchini riproduttori e da ingrasso: S. Enteritidis e S. Typhimurium (target 1% dei gruppi positivi, 2% per le sole ovaiole).
Nel 2024, a livello UE, 14 Stati membri e l’Irlanda del Nord hanno raggiunto tutti i target per la riduzione di Salmonella nelle popolazioni avicole, contro 15 nel 2023 e 19 nel 2022. A livello europeo, negli ultimi 10 anni si osserva un trend di aumento della prevalenza di Salmonella spp. e dei sierotipi target nei riproduttori Gallus gallus e nei riproduttori tacchini.
Italia: prevalenza nei gruppi avicoli
I dati 2024 mostrano che in Italia il target per i sierotipi rilevanti è stato raggiunto per:
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Riproduttori Gallus gallus: 0,32% di gruppi positivi (target 1,0%)
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Polli da ingrasso: 0,04% di gruppi positivi
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Tacchini da ingrasso: 0,06%
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Galline ovaiole: 1,3% (target 2,0%)
Per i riproduttori tacchini, invece, il target non è stato raggiunto: la percentuale di gruppi positivi ai sierotipi rilevanti è 1,4% rispetto all’obiettivo dell’1,0%.
Se si considera la presenza di Salmonella spp. indipendentemente dal sierotipo, le prevalenze italiane risultano superiori alla media europea in tutte le categorie produttive:
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Riproduttori Gallus gallus: 5,0% gruppi positivi (Italia) vs 2,7% (UE)
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Riproduttori tacchini: 24,6% vs 9,1%
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Polli da ingrasso: 28,8% vs 4,3%
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Tacchini da ingrasso: 38,1% vs 7,7%
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Galline ovaiole: 8,1% vs 4,0%
Salmonella sulle carcasse al macello
Per i criteri di igiene di processo sulle carcasse, nel 2024 la percentuale di positività a Salmonella spp. in Italia è risultata:
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Suini: 4,0% (Italia) vs 3,0% (UE)
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Polli da ingrasso: 33,1% vs 17,1%
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Tacchini da ingrasso: 30,1% vs 8,8%
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Bovini: 1,2% vs 1,3%
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Pecore: 0,89% vs 1,0%
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Capre: 0% vs 0,21%
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Cavalli: 1,5% vs 0,80%
Per la maggior parte delle specie (eccetto capre e cavalli), sia in Italia sia nell’UE la prevalenza delle positività riscontrate nei campionamenti di controllo ufficiale è risultata superiore rispetto a quella osservata nei campionamenti di autocontrollo dei macelli.
Strumenti interattivi EFSA
Contestualmente al rapporto, l’EFSA ha aggiornato la Story map e la Dashboard interattiva che permettono di consultare, per gli ultimi 5 anni, i dati di monitoraggio lungo le filiere animale e alimentare su:
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Campylobacter
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Salmonella
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Listeria monocytogenes
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STEC
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Tubercolosi da M. bovis/M. caprae
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Trichinella
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Echinococcus
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West Nile virus
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Focolai di malattie a trasmissione alimentare.
Fonte:
EFSA & ECDC, The European Union One Health 2024 Zoonoses Report, 9 dicembre 2025













