Hong Kong ha imposto un divieto immediato all’importazione di carne avicola, prodotti a base di pollame e uova da sei Paesi europei, Italia compresa

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Hong Kong ha imposto un divieto immediato all’importazione di carne avicola, prodotti a base di pollame e uova da sei Paesi europei – Portogallo, Polonia, Italia, Belgio, Irlanda e Regno Unito – dopo la conferma di nuovi focolai di influenza aviaria H5N1 da parte dell’Organizzazione mondiale per la sanità animale (WOAH). Il provvedimento, adottato dal Centre for Food Safety (CFS), ha effetto immediato e resterà in vigore fino a nuova comunicazione, nell’ottica di prevenire l’ingresso del virus nella regione e tutelare la salute pubblica.​

Paesi e aree coinvolte

La sospensione riguarda in particolare le zone in cui le autorità veterinarie nazionali hanno notificato focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità, con specifici riferimenti a aree produttive di Portogallo, Polonia, Italia, Belgio, Irlanda e Regno Unito. Per l’Italia risultano interessate le province già oggetto di precedenti restrizioni da parte di Hong Kong, con estensione del blocco a carne di pollame refrigerata o congelata, prodotti avicoli non trattati e uova da consumo provenienti da tali territori.​

Volumi, origine delle importazioni e impatto di mercato

Secondo i dati richiamati dai media di settore, tra gennaio e settembre Hong Kong ha importato dall’Italia alcune decine di tonnellate di carne di pollame e alcune migliaia di uova, quantitativi limitati rispetto al totale ma rilevanti per nicchie di mercato orientate al prodotto europeo. Molto più consistenti risultano i flussi da Polonia e Regno Unito, principali fornitori UE di pollame e uova verso Hong Kong, per cui la sospensione potrebbe creare riallocazioni della domanda e pressioni sui prezzi a breve termine.​

Misure sanitarie e controlli

Il CFS ha ricordato che il blocco scatta in modo automatico quando il WOAH o i servizi veterinari nazionali segnalano focolai di HPAI nelle aree esportatrici, in coerenza con i protocolli di gestione del rischio zoonotico. Parallelamente, le autorità di Hong Kong hanno intensificato i controlli sui prodotti avicoli già presenti sul mercato, ribadendo che, se correttamente cotti, i prodotti a base di pollame non rappresentano un rischio per il consumatore.​

Posizione delle autorità e della filiera

Le istituzioni italiane e le organizzazioni veterinarie sottolineano che gli allevamenti interessati sono sottoposti a rigorosi piani di sorveglianza, biosicurezza e abbattimento mirato in caso di conferma di focolaio, con l’obiettivo di contenere rapidamente la diffusione virale. I rappresentanti della filiera avicola europea evidenziano che il divieto di Hong Kong ha natura temporanea e auspicano una revoca graduale man mano che la situazione epidemiologica verrà riportata sotto controllo e i territori colpiti saranno ufficialmente riclassificati come indenni.