Influenza aviaria: approvato piano nazionale con vaccinazioni dal 2026

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Regioni, filiera avicola, associazioni di categoria e Ministeri hanno dato l’approvazione unanime al piano nazionale di contrasto all’influenza aviaria durante il tavolo convocato il 2 dicembre 2025 al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF). Presenti il sottosegretario Patrizio La Pietra e il direttore generale della Salute Animale del Ministero della Salute, Giovanni Filippini, il programma segna un cambio di paradigma verso la prevenzione.

Misure chiave del piano

Il piano introduce per la prima volta in Italia la vaccinazione preventiva su tacchini e galline ovaiole, a partire dalla primavera 2026 nelle aree a maggior rischio: Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna, zone con alta densità di allevamenti vicino a zone umide e rotte migratorie. Prevede anche potenziamento della biosicurezza per isolare gli allevamenti dalla fauna selvatica, gestione territoriale con possibili riduzioni di capi e indennizzi per il mancato reddito degli allevatori.

Prospettive operative

«L’approvazione unanime ci consentirà di agire in tempi rapidi, passando da ristori a prevenzione» ha dichiarato La Pietra, annunciando un tavolo tecnico prima di Natale per definire la road map 2026. Fine 2025 e primi mesi del 2026 saranno dedicati ad approfondimenti tecnici sulla vaccinazione.

Contesto europeo

L’Efsa riporta 1.443 casi di influenza aviaria ad alta patogenicità A(H5) in uccelli selvatici europei tra il 6 settembre e il 14 novembre 2025, quadruplicati rispetto al 2024 e il massimo dal 2016; non emergono trasmissioni interumane, ma si raccomanda vigilanza. Il piano italiano risponde a questa recrudescenza, priorizzando aree vulnerabili ai flussi migratori.