Negli ultimi anni la filiera avicola nel viterbese, formata soprattutto da aziende medio-piccole, ha fatto passi da gigante: gli allevamenti si sono moltiplicati e quelli già presenti si sono ingranditi, soprattutto nella zona a nord di Viterbo, tra il lago di Bolsena e l’Umbria. Abbiamo intervistato un allevatore che per il proprio allevamento di galline ovaiole ha scelto di affidarsi all’automazione.
La filiera avicola della zona intorno a Viterbo negli ultimi anni ha dato eccellenti risultati sotto tutti i profili, garantendo sicurezza e tracciabilità al consumatore, permettendo agli allevatori viterbesi di diventare fornitori di alcuni grandi gruppi industriali. In questa zona si trova l’allevamento biologico di galline ovaiole di Gianluca Ugolini, che un paio di anni fa, deciso ad aumentare la produzione, si è affidato all’automazione Prinzen.
“La mia attività è iniziata nel 2012, quando ho fatto costruire il primo capannone: il 18 dicembre di quell’anno ho accasato il mio primo ciclo di ovaiole”, ci racconta Gianluca Ugolini. “La sede della ditta è a Montefiascone, i capannoni invece si trovano a Pratoleva, in provincia di Viterbo, dove oltre ai capannoni ho un terreno che mi permette di allevare le galline in biologico.” Ad occuparsi dell’allevamento, oltre a lui, ci sono i due zii e la sorella. Proprio la dimensione prettamente familiare dell’attività, insieme alla voglia di crescere, ha spinto Gianluca Ugolini a rivolgersi a MBE, dealer Vencomatic.
“Due anni e mezzo fa abbiamo allestito un secondo capannone, ma dopo il primo ciclo ci siamo resi conto che non era possibile gestire l’allevamento come prima. Finché il capannone è stato uno solo, infatti, abbiamo potuto effettuare la raccolta a mano, che comunque ci impegnava tutti per circa 5-6 ore al giorno, ma quando ci siamo allargati il lavoro è raddoppiato. A quel punto, volendo mantenere l’attività in famiglia senza affidarci a manodopera esterna, ci siamo rivolti a Francesco Lattanzi, tecnico commerciale MBE, per farci proporre un sistema di automazione Vencomatic, azienda della quale utilizziamo i nidi fin dal 2012.”
PSPC30, la scelta perfetta per la piccola-media impresa
La soluzione che è stata adottata per l’allevamento di Ugolini è ideale per una realtà medio-piccola. La scelta è ricaduta su una Prinzen PSPC30, una macchina che permette di raccogliere 18.000 uova all’ora: in pratica il modello di entrata della Prinzen che nel caso di questo allevamento si è rivelata perfetto allo scopo. La PSPC30, progettata appositamente per l’imballaggio delle uova sui vassoi, dal punto di vista gestionale rappresenta la soluzione che consente di svolgere il lavoro in minor tempo e con meno personale. Nell’allevamento di Ugolini le uova, dai nidi dei due capannoni, distanti circa 20 metri uno dall’altro, vengono convogliate alla macchina che è stata collocata nel secondo capannone. Alimentata dal nastro, essa permette all’operatore di effettuare una selezione manuale, per poi far scorrere nei rulli e disporre in file le uova, pronte a essere sollevate, dal braccio con le ventose e a essere depositate sul plateau da 30 uova.
Questa PSPC30 è dotata di disimpilatore, il distributore di plateau vuoti, che una volta riempiti vengono automaticamente convogliati nel modulo Easystack, l’impilatore che prepara pile da 6 plateau, pronti per essere spostati sul pallet dall’operatore.
La macchina è dotata, come tutti i macchinari Prinzen, della tecnologia points down setting, che orienta le uova con la punta verso il basso e ha una percentuale di accuratezza del 99,7%. Tale caratteristica, essenziale per i riproduttori poiché garantisce una maggiore percentuale di schiusa, è utile anche per le uova da consumo, considerato che il corretto posizionamento dell’uovo nel vassoio è comunque con la punta verso il basso.
Macchina semplicissima da usare, dal design compatto, silenziosa, “può addirittura essere utilizzata da un unico operatore”, come ci conferma Gianluca Ugolini, che talvolta si ritrova a gestire la raccolta da solo, lasciando così ai propri familiari il tempo di occuparsi degli animali. In tempi di pandemia, massimizzare l’automazione dell’imballaggio delle uova potrebbe rivelarsi la scelta vincente anche dal punto di vista della sicurezza dei lavoratori. Il basso consumo energetico e i costi operativi, infine, garantiscono un rapido ritorno sull’investimento.
Alla PSPC30 possono essere aggiunti altri moduli: Ugolini ha scelto di affiancarvi Ovostamp, che permette di stampare i codici sulle uova in modo rapido ed efficace.