La produzione di uova nei Paesi emergenti tra il 2007 e il 2017

Hans-Wilhelm Windhorst - L’autore è Direttore Scientifico del WING all’Università Veterinaria di Hannover e Professore Emerito all’Università di Vechta, Germania

164

Parte 3 – L’evoluzione delle esportazioni di uova da parte dei Paesi emergenti

Nella terza e nella quarta parte di questo lavoro vengono analizzati lo sviluppo del commercio di uova dei Paesi emergenti tra il 2006 e il 2016 e il loro ruolo nel commercio mondiale.

Tra il 2006 e il 2016 le esportazioni e le importazioni sono cresciute molto più lentamente rispetto alla produzione di uova (Tabella 10), ciononostante il volume degli scambi è aumentato notevolmente. Nel 2016 il gruppo dei Paesi emergenti ha esportato 534.000 tonnellate di uova, il 136,2% in più rispetto al 2006, con un conseguente aumento del 14,7% rispetto al volume mondiale delle esportazioni. Le importazioni sono cresciute di 304.600 tonnellate, pari al 120,4%: la quota dei Paesi emergenti nel volume mondiale è aumentata del 5,5%. La differenza tra esportazioni e importazioni nel volume del commercio mondiale indica che i Paesi emergenti non solo sono stati in grado di soddisfare la crescente domanda interna nel 2016 meglio che nel 2006, ma anche che alcuni Paesi hanno generato un’eccedenza destinata a essere esportata.

Nella Tabella 11 sono riportati i quindici Paesi emergenti leader nelle esportazioni di uova nel 2006 e nel 2016. Un confronto tra le due annate, con particolare riferimento alla composizione e alla posizione in classifica dei singoli Stati, rivela alcuni cambiamenti notevoli. Nel 2006 i quindici Paesi hanno esportato 383.472 tonnellate di uova, pari al 97,8% del volume totale delle esportazioni del gruppo. Cina, Malesia, Polonia e India si sono classificate ai primi quattro posti, esportando il 20,4% del totale globale. Nel 2016 la Turchia si è aggiudicata il primo posto con un volume di 289.364 tonnellate, ovvero 277.374 tonnellate in più rispetto al 2006. La Polonia ha superato la Malesia, la Cina è scesa al quarto posto e l’India al sesto. La Cina ha perso l’1,3% della sua quota precedente, l’India addirittura il 3,7%.

Un grosso passo avanti lo ha fatto l’Ucraina passando dal 18esimo al sesto posto, aumentando la sua quota dell’1,1%. Oltre all’India, che ha perso quasi la metà del suo precedente volume di esportazioni, anche l’Arabia Saudita e la Tailandia hanno esportato meno uova nel 2016 rispetto al 2006. Il rapido aumento del consumo pro capite di uova in India e in Arabia Saudita spiega questa riduzione; in Tailandia invece la causa del calo è da attribuire ai numerosi focolai di Influenza Aviaria registrati nella zona. Il modello delle esportazioni di uova dei Paesi emergenti è documentato nella Figura 3.

Il gruppo composto dai 37 Paesi emergenti ha contribuito per il 70,5% all’incremento del volume globale di esportazioni. La Turchia e la Polonia da sole hanno contribuito per il 59,8%; i due Stati rappresentano le new entry più importanti nelle esportazioni mondiali di uova. La concentrazione regionale nelle esportazioni di uova dei Paesi emergenti è stata molto alta sia nel 2006 che nel 2016. Nel 2006 i 15 Paesi leader hanno contribuito per il 97,8% al volume totale delle esportazioni dei 37 Paesi, gli altri 22 solo per il 2,2%. Si è verificata una situazione simile anche nel 2016: le esportazioni dei 15 Paesi leader sono state del 97,1%, quelle degli altri 22 solo il 2,9%.

La Tabella 12 elenca i dieci Paesi emergenti che hanno fatto registrare la crescita assoluta più alta nelle esportazioni di uova tra il 2006 e il 2016. Il loro volume è stato superiore a quello dell’intero gruppo, conseguenza anche delle minori esportazioni che hanno fatto registrare alcuni Paesi (vedi Tabella 13). Tra i dieci Paesi leader, cinque sono europei, quattro asiatici e uno africano. Questa distribuzione geografica riflette le dinamiche nella produzione di uova. In molti Paesi i tassi di crescita relativi sono stati molto elevati in conseguenza dei bassi volumi di esportazioni nel 2006: è quello che è successo in particolare in Romania, Sudafrica, Turchia e Ucraina. A causa della notevole crescita della produzione di uova, la Turchia si è piazzata al secondo posto dietro ai Paesi Bassi tra i principali Paesi esportatori.

Molti Paesi emergenti hanno ridotto le proprie esportazioni di uova nella decade presa in esame (Tabella 13). Iran, Argentina e Cile hanno quasi completamente interrotto le esportazioni; l’Egitto le ha ridotte dell’88,6%, India e Arabia Saudita le hanno dimezzate. Il calo relativo in Tailandia è stato molto più basso ed è stato causato principalmente dai focolai di Influenza Aviaria. Negli altri Paesi le esportazioni si sono ridotte perché la domanda è cresciuta più velocemente della produzione.

Leggi QUI la prima parte e QUI la seconda