
Il passaggio a sistemi più rispettosi del benessere animale nelle filiere dei polli da carne risponde alle crescenti aspettative dei consumatori, ma presenta al contempo alcune sfide per il settore, in particolare sul fronte della sostenibilità. Per garantire il successo di questa transizione, è fondamentale adottare un approccio integrato che riguardi l’intero ciclo produttivo, valorizzi i benefici rispetto a tutte le dimensioni della sostenibilità e preveda efficaci strategie di mitigazione. Il caso dell’azienda norvegese Norsk Kylling dimostra come benessere animale, riduzione delle emissioni e redditività economica possano coesistere.
Il benessere animale dovrebbe rappresentare un pilastro fondamentale della sostenibilità nei sistemi zootecnici. L’importanza del tema è testimoniata da diversi fattori, inclusa la prossima revisione della normativa europea in materia, i numerosi pareri scientifici pubblicati dall’EFSA1 a supporto delle nuove direttive e un interesse crescente da parte dei consumatori2, sempre più attenti alle condizioni in cui vengono allevati gli animali. Un’attenzione che si traduce nella disponibilità a pagare un prezzo maggiore per prodotti che rispettano standard più elevati di benessere animale: secondo il rapporto BEUC del 20243, il 76% degli intervistati si è detto disposto a pagare un prezzo più alto (Figura 1).

In particolare, la produzione di polli da carne si trova oggi al centro di un processo di transizione che mira a conciliare esigenze etiche, ambientali ed economiche. In questo percorso, un ruolo chiave è giocato dall’adozione di genetiche a crescita più lenta e dei requisiti dello European Chicken Commitment4 (ECC), una richiesta concordata nel 2017 da oltre 30 organizzazioni per la protezione degli animali per affrontare le principali problematiche di benessere animale della produzione avicola moderna.
Genetiche a più lento accrescimento: il criterio cardine
La selezione genetica dei polli destinati alla produzione commerciale ha negli anni privilegiato il tasso di crescita e l’efficienza alimentare, ottenendo animali estremamente efficaci: alta resa di carne, soprattutto quella del petto, indice di conversione alimentare basso e generale richiesta di risorse produttive ridotta. Questo approccio ha permesso di ridurre i costi e l’impatto produttivo, ma numerosi studi scientifici mostrano come la selezione intensiva abbia compromesso la salute e la qualità di vita dei polli5, sollevando crescenti preoccupazioni sul fronte del benessere animale. L’utilizzo di genetiche a crescita più lenta rappresenta una risposta concreta: questi animali mostrano una migliore salute locomotoria, uno sviluppo più armonico degli organi interni, una maggiore robustezza immunitaria e una ridotta incidenza di miopatie6,7,8. Inoltre, sono più attivi e in grado di esprimere comportamenti naturali, elementi che contribuiscono fortemente a migliorare il benessere complessivo. Qualsiasi percorso volto a migliorare il benessere nelle filiere avicole dovrebbe quindi partire dalla genetica: non solo è l’aspetto che impatta più significativamente sul benessere degli animali, senza il quale altri interventi strutturali o migliori pratiche di gestione potranno produrre solo effetti parziali9,10, ma è anche quello che richiede tempistiche di implementazione più lunghe, una pianificazione accurata, investimenti graduali e una stretta collaborazione con i fornitori.
Il passaggio a razze a crescita più lenta, che mostrano migliori indicatori di benessere animale, non è però privo di sfide, soprattutto sul piano ambientale ed economico. Le genetiche approvate dalla richiesta unificata prevedono cicli produttivi più lunghi, con un conseguente dispendio di risorse di allevamento maggiore, a fronte di una resa inferiore della carne del petto, tutti fattori che possono aumentare sia l’impronta ambientale che i costi del ciclo produttivo. Tuttavia, queste genetiche presentano svariati vantaggi che vengono spesso trascurati o sottovalutati (inferiore mortalità e declassamenti delle carcasse, inferiore utilizzo di antibiotici, tra gli altri), che insieme a efficaci strategie di mitigazione possono bilanciare il miglioramento del benessere animale con la sostenibilità complessiva del sistema.
Strategie di mitigazione e vantaggi: un approccio integrato
Gli impatti, i benefici e le strategie di mitigazione si articolano principalmente attorno a tre aree chiave: la formulazione dei mangimi e delle diete degli animali, le pratiche di produzione e lavorazione e infine l’offerta e la comunicazione verso i consumatori.
Interventi sui mangimi
I mangimi rappresentano la componente principale dell’impatto ambientale ed economico nella produzione di polli da carne, contribuendo per circa il 75% delle emissioni. Le razze a crescita più lenta hanno cicli di vita più lunghi e richiedono una maggiore quantità di mangime, di conseguenza, le strategie di mitigazione più efficaci si concentrano sugli ingredienti utilizzati. Una prima soluzione consiste nella riduzione del contenuto di soia nelle diete, privilegiando fonti locali e sostenibili. Il report pubblicato da ADAS e commissionato da AVEC nel 202411 sull’impatto della transizione verso sistemi conformi ai criteri dello European Chicken Commitment ha evidenziato una differenza minima nel contenuto di soia tra i mangimi convenzionali (25,5%) e quelli ECC (23,2%). Tuttavia, i dati raccolti sul campo mostrano che, grazie all’uso di genetiche a crescita più lenta, è possibile ottenere riduzioni fino al 10%12. Alcune di queste razze, inoltre, si adattano meglio a diete meno digeribili e con un contenuto inferiore di proteine e aminoacidi13,14, permettendo l’adozione di razioni a basso impatto e minore densità energetica, personalizzate in base alla razza e al sistema di allevamento. Un ulteriore vantaggio riguarda inoltre i gruppi parentali delle razze approvate nell’ambito dello European Chicken Commitment, che risultano più produttivi e consumano meno mangime15, contribuendo a compensare l’impatto ambientale ed economico dei cicli di vita più lunghi.
Fase di produzione
La durata maggiore del ciclo produttivo risulta in quantità superiori di deiezioni e un maggiore uso di energia. Sul fronte del consumo energetico, che è comunque marginale nella produzione avicola rispetto ad altre produzioni zootecniche, l’utilizzo di energie rinnovabili può contribuire a mitigare le emissioni dovute a riscaldamento ed elettricità, mentre la presenza di luce naturale aiuta a ridurre l’uso di illuminazione artificiale durante il giorno. Le deiezioni possono essere trattate per la produzione di biocarburante e biogas.
Nell’ambito di questa macroarea la rilevanza principale è tuttavia relativa ai vantaggi intrinsechi delle razze a più lento accrescimento: le uova dei gruppi parentali hanno una maggiore schiudibilità16 (maggiore produttività), le genetiche a più lento accrescimento presentano un’inferiore mortalità in fase di allevamento e inferiori declassamenti al macello17 che riducono considerevolmente scarti, sprechi di cibo e di mangimi ma anche le perdite economiche.
Uno studio del 202518 mirato a quantificare il bilanciamento tra benessere animale e sostenibilità ambientale nella produzione di polli da carne in Svezia, ha indicato che i benefici in termini di benessere ottenuti passando a due razze di polli a crescita più lenta (Ranger Classic e JA757) e riducendo le densità di allevamento da 36 a 25 kg/m² superavano significativamente l’aumento delle emissioni di gas serra associato alle due misure.
Il lato della domanda
Un’altra importante sfida per l’industria avicola è soddisfare la domanda crescente di carne di pollame a livello globale e nazionale (+5,9% in Italia nel 202319) e al tempo stesso introdurre migliori standard di benessere animale. A complicare ulteriormente la transizione è la preferenza di clienti e consumatori per alcuni tagli di carne come il petto, dato che le genetiche a crescita più lenta in molti casi presentano una resa del petto inferiore e una resa della coscia più alta rispetto a quelle convenzionali.
In quanto a mitigazioni e benefici di una produzione di migliore benessere, in primo luogo va sottolineato che la differenza di resa del petto tra genetiche conformi all’ECC con tasso di crescita intermedio e genetiche a rapido accrescimento è più bassa che tra razze a crescita lenta e razze a crescita rapida. In secondo luogo, è possibile incrementare l’efficienza e al tempo stesso ridurre i costi utilizzando l’intera carcassa (per esempio, prelevando dallo stesso esemplare la coscia e la zampa). Questa strategia si può perseguire creando nuovi prodotti o nuove ricette che permettano l’uso dell’intera carcassa, incentivando il consumo della carne scura (per esempio, le cosce).
Guardando ai vantaggi pratici, la riduzione degli scarti, dei declassamenti e della mortalità aiutano a ridurre il divario nel rendimento in carne rispetto ai polli convenzionali. L’inferiore incidenza di miopatie influenza positivamente la qualità della carne, e l’utilizzo di razze più robuste prevede un utilizzo ridotto degli antibiotici, entrambi temi che, oltre a rappresentare un vantaggio economico per la filiera, rispondono alle aspettative di consumatori sempre più attenti alla qualità e al profilo nutrizionale dei prodotti.
Un esempio dal campo: migliore benessere animale, emissioni ridotte, prezzi costanti
Norsk Kylling è un’azienda norvegese produttrice di polli da carne parte del gruppo REMA 1000 che nel 2022 ha trasformato il 100% della propria produzione allineandola ai requisiti dell’ECC. Il percorso dell’azienda rappresenta un esempio concreto di transizione riuscita verso un modello che integra benessere animale, sostenibilità ambientale e redditività economica.
Sul fronte ambientale, l’azienda ha saputo coniugare gli obiettivi di miglioramento del benessere animale con l’impegno nella riduzione delle emissioni. Il passaggio a razze a crescita più lenta non ha comportato un aumento dell’impronta di carbonio, grazie all’adozione di strategie di mitigazione mirate. Tra queste, spicca la significativa riduzione del contenuto di soia (certificata come esente da deforestazione) nei mangimi, portata al 10% nel 2022 e con l’obiettivo di eliminarla completamente entro il 2030.
La transizione verso standard più elevati comporta inevitabilmente dei costi, ma, come menzionato, le razze a crescita più lenta offrono numerosi vantaggi che possono contribuire a compensare l’impatto economico. Norsk Kylling, ad esempio, ha registrato una riduzione della mortalità giornaliera del 27% grazie all’adozione di queste genetiche, una maggiore produttività dei gruppi parentali e un numero inferiore di scarti al momento della macellazione, con una conseguente diminuzione del 36% dei rifiuti a fine ciclo produttivo. Il beneficio più significativo riguarda però la resa in carne: il cambio di razza ha permesso all’azienda di ottenere la stessa quantità di prodotto con tre milioni di animali in meno all’anno. Questo bilanciamento ha consentito a Norsk Kylling di mantenere invariato il prezzo al consumo, dimostrando come il miglioramento del benessere animale possa andare di pari passo con la sostenibilità economica.
Il successo di questa transizione non sarebbe stato possibile senza una forte campagna di marketing e sensibilizzazione condotta in collaborazione con il supermercato REMA 1000. Attraverso lo slogan “Pensiamo che i polli che vivono meglio siano anche più buoni” e l’introduzione di una certificazione di conformità agli standard ECC direttamente sulle confezioni, l’azienda è riuscita a rafforzare la fiducia dei consumatori e a valorizzare il prodotto. I risultati sono stati concreti: in un solo anno, la notorietà del marchio è passata dal 67% al 72%, mentre la quota di mercato del supermercato è cresciuta del 7%20.
Il terzo pilastro della sostenibilità: la dimensione sociale
Un ultimo, ma non meno importante, aspetto della transizione verso sistemi più sostenibili riguarda la dimensione sociale. Le razze a crescita più lenta allevate in sistemi con migliori standard di benessere hanno una maggiore immunità naturale e sono meno soggette ad ammalarsi rispetto alle razze convenzionali, risultando in un utilizzo inferiore di antibiotici (9 volte più basso rispetto ai sistemi convenzionali nei Paesi Bassi nel 202221), aspetto cruciale che contribuisce a combattere l’antibioticoresistenza.
Migliorare il benessere fisico e mentale degli animali negli allevamenti ha effetti positivi anche sulle condizioni di lavoro degli operatori. Ambienti con luce naturale, densità di allevamento più basse e animali meno stressati e più sani rendono il lavoro quotidiano più sicuro e gestibile. Inoltre, l’utilizzo ridotto di antibiotici contribuisce a diminuire il rischio di sviluppare antibioticoresistenza o allergie tra i lavoratori. Gli operatori che lavorano in sistemi con un migliore livello benessere sono orgogliosi di prendersi cura di animali in salute, “più felici” e più inclini a esprimere comportamenti naturali; di conseguenza, spesso sono entusiasti di condividere con trasparenza il proprio lavoro. Questo non solo rafforza la fiducia dei consumatori ma può essere utile ad attrarre nuovi lavoratori, oltre che a incentivare le nuove generazioni a prendere le redini dell’attività di famiglia.
Concludendo
Guardando al futuro della produzione avicola, è evidente che il miglioramento del benessere animale non rappresenta solo una scelta etica, ma una priorità condivisa da consumatori, investitori e decisori politici. Perché questa transizione sia efficace, è necessario adottare un approccio sistemico, che analizzi l’intero ciclo produttivo, identifichi le sfide e valorizzi i benefici indiretti, ambientali, economici e sociali. Il caso di Norsk Kylling dimostra che con una pianificazione attenta, strategie di mitigazione mirate e una comunicazione trasparente, è possibile coniugare benessere animale e sostenibilità.
In Europa, oltre 39022 aziende si sono impegnate a rispettare criteri di migliore benessere nelle proprie filiere di polli da carne, a cui si è recentemente aggiunto il principale produttore avicolo francese Gruppo LDC23, contribuendo in maniera significativa alla disponibilità per clienti e consumatori di prodotti più rispettosi. Anche in Italia, Gruppo Fileni sta dimostrando che è possibile integrare tutti gli aspetti della sostenibilità mettendo il benessere animale al centro del modello produttivo. Il futuro della filiera avicola passa da qui: polli più sani, sistemi più resilienti e consumatori più consapevoli.
Note
1 European Food Safety Authority (EFSA). Animal Welfare. Disponibile su: https://www.efsa.europa.eu/en/topics/topic/animal-welfare
2 Commissione europea. Animal welfare: Commission proposes new rules to improve the protection of animals during transport. Comunicato stampa, ottobre 2023. Disponibile su: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_23_4951
3 BEUC – The European Consumer Organisation. Farm animal welfare: What consumers want – Survey. Febbraio 2024. Disponibile su: https://www.beuc.eu/sites/default/files/publications/BEUC-X-2024-016_Farm_animal_welfare_what_consumers_want_survey.pdf
4 https://welfarecommitments.com/europeletter/it
5 Nielsen, S. S., Alvarez, J., Bicout, D. J., Calistri, P., Canali, E., … & Michel, V. (2023). Welfare of broilers on farm. EFSA Journal, 21(2), e07788.
6 Nicol, C. J., Abeyesinghe, S. M., & Chang, Y.-M. (2024). An analysis of the welfare of fast-growing and slower-growing strains of broiler chickens. Frontiers in Animal Science, 5, 1374609.
7 Baxter, Mary, et al. A comparison of fast growing broiler chickens with a slower-growing breed type reared on Higher Welfare commercial farms. PloS one 16.11 (2021): e0259333.
8 Dixon, Laura M. Slow and steady wins the race: The behaviour and welfare of commercial faster growing broiler breeds compared to a commercial slower growing breed. PLoS one 15.4 (2020): e0231006
9 Schuck-Paim, C., and W. J. Alonso. Quantifying Pain in Broiler Chickens: Impact of the Better Chicken Commitment and Adoption of Slower-Growing Breeds on Broiler Welfare. Center for Welfare Metrics (2022).
10 Nielsen, S. S., Alvarez, J., Bicout, D. J., Calistri, P., Canali, E., … & Michel, V. (2023). Welfare of broilers on farm. EFSA Journal, 21(2), e07788.
11 ADAS per AVEC. European Chicken Commitment Report. Marzo 2024. Disponibile su: https://avec-poultry.eu/wp-content/uploads/2024/05/European-Chicken-Commitment-Report-ADAS-March-2024.pdf
12 Norsk Kylling. (2022). Responsibility report 2022. Disponibile su: https://issuu.com/norskkylling/docs/responsibility_report_2022?fr=sYTdjMTYxMjE5MzI
13 Chodová, D., Tůmová, E., & Ketta, M. (2021). The response of fast-, medium-and slow-growing chickens to a low protein diet. Czech Journal of Animal Science, 66(3).
14 Kreuzer, M., Müller, S., Mazzolini, L., Messikommer, R. E., & Gangnat, I. D. (2020). Are dual-purpose and male layer chickens more resilient against a low-protein-low-soybean diet than slow-growing broilers?. British poultry science, 61(1), 33-42
15 Mostert, P. F., Bos, A. P., van Harn, J., & de Jong, I. C. (2022). The impact of changing toward higher welfare broiler production systems on greenhouse gas emissions: a Dutch case study using life cycle assessment. Poultry Science, 101(12), 102151
16 Ibid. Mostert, P. F., Bos, A. P., van Harn, J., & de Jong, I. C. (2022).
17 Baxter, M., Richmond, A., Lavery, U., & O’Connell, N. E. (2021). A comparison of fast growing broiler chickens with a slower-growing breed type reared on Higher Welfare commercial farms. PloS one, 16(11), e0259333.
18 Karlsson, L., Keeling, L., & Röös, E. (2025). What is a better chicken? Exploring trade-offs between animal welfare and greenhouse gas emissions in higher-welfare broiler systems. Sustainable Production and Consumption
19 ISMEA. Maggio 2024. Disponibile su: https://www.ismeamercati.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/13077
20 CIWF (2024) Norsk Kylling: pionieri nella produzione avicola sostenibile e rispettosa di migliori standard di benessere. Disponibile su https://www.compassionsettorealimentare.it/media/7456766/caso-di-studio-su-norsk-kylling_2024.pdf
21 Autoriteit Diergeneesmiddelen (2023). Het Gebruik van Antibiotica Bij in 2022. https://www.autoriteitdiergeneesmiddelen.nl/nl/publicaties/sda-rapporten-antibioticumgebruik
22 ChickenWatch (visitato ad agosto 2025) https://chickenwatch.org/progress-tracker?filterK=Broiler
23 CIWF (2025). Disponibile su https://www.compassionsettorealimentare.it/news/il-produttore-ldc-in-francia-si-impegna-per-lecc/













