Mercato avicolo globale: crescita stabile nel 2025 grazie al calo dei costi dei mangimi e alla forte domanda

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Il mercato mondiale del pollame prosegue nel suo percorso di espansione moderata ma costante. Secondo l’ultimo Global Poultry Outlook pubblicato da Rabobank, la produzione globale di carne di pollo dovrebbe aumentare nel 2025 di circa +2,0–2,5% rispetto all’anno precedente, sostenuta dal calo dei costi dei mangimi e da una domanda ancora molto solida in quasi tutti i mercati.

Costi dei mangimi in calo e redditività in risalita

Dopo anni di volatilità legata alla pandemia e ai conflitti geopolitici, i prezzi delle principali materie prime – mais e soia in primis – sono tornati vicini ai livelli pre-pandemia, grazie ai buoni raccolti registrati negli Stati Uniti, in Europa e in Brasile. Questa evoluzione ha migliorato sensibilmente la redditività dei produttori, in particolare in America Latina e in Asia, dove la carne di pollo mantiene un chiaro vantaggio di costo rispetto alle altre proteine animali.

Asia in testa alla crescita, trainata dalla Cina

L’Asia si conferma la regione con i ritmi di crescita più elevati. In Cina, la produzione di carne avicola è aumentata di circa +7% nella prima metà del 2025, secondo stime Rabobank, sostenuta dalla ripresa dei consumi interni e dal contenimento dei costi di alimentazione. Anche Turchia, Filippine, Vietnam e Indonesia mostrano incrementi significativi, mentre l’Arabia Saudita prosegue gli investimenti per rafforzare la propria autosufficienza alimentare, anche se i risultati concreti in termini di volumi emergeranno solo nel medio periodo.

Il caso Brasile: stop temporaneo e ritorno alla normalità

Il Brasile, primo esportatore mondiale di carne di pollo, ha vissuto un inizio d’anno turbolento a causa dei focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) rilevati a maggio 2025 in alcuni allevamenti commerciali. Il blocco temporaneo imposto da diversi partner commerciali ha ridisegnato per alcune settimane i flussi globali, favorendo fornitori alternativi come Thailandia, Russia, Ucraina e Turchia.

Tuttavia, la situazione si è rapidamente normalizzata: il Brasile si è autodichiarato nuovamente “indenne da HPAI” a metà giugno e, a settembre, ha ottenuto anche il riconoscimento ufficiale da parte dell’Unione Europea. Ciò ha consentito di ristabilire i flussi di esportazione verso i mercati principali e di riportare equilibrio al commercio internazionale.

Commercio mondiale e nuove rotte di scambio

Il commercio globale di carne di pollo rimane robusto, con una crescita stimata intorno all’1% su base annua nel 2025, secondo l’USDA, che prevede esportazioni mondiali complessive pari a circa 13,1 milioni di tonnellate.
Non è invece confermato pubblicamente il dato di 7,1 milioni di tonnellate nel secondo trimestre 2025, riportato in alcune analisi di settore e presumibilmente derivato da stime non ufficiali o da versioni integrali dei rapporti Rabobank.

Le dinamiche geopolitiche restano tuttavia complesse: la Cina ha ridotto gli acquisti dagli Stati Uniti a causa di tensioni commerciali e di dazi ancora in vigore, mentre ha temporaneamente diversificato gli approvvigionamenti da Russia e Thailandia durante la sospensione dell’import dal Brasile.

Europa, Medio Oriente, Africa e America Latina: crescita frenata dalla carenza di parent stock

In Europa, Medio Oriente, Africa e America Latina, la disponibilità limitata di parent stock continua a rappresentare un fattore di freno alla crescita produttiva. Secondo Rabobank, l’offerta di riproduttori tornerà su livelli normali non prima dell’inizio del 2026, rendendo difficile un’espansione più rapida della produzione nel breve termine.
In Asia e Nord America, invece, la situazione è più stabile grazie alla presenza di solide catene di approvvigionamento e alla maggiore autosufficienza delle aziende locali.


Prospettive

Nel complesso, il 2025 si preannuncia come un anno di stabilità e consolidamento per il settore avicolo mondiale. Il calo dei costi dei mangimi, il recupero del Brasile e la domanda sostenuta in Asia bilanceranno gli effetti delle tensioni geopolitiche e dei limiti strutturali che ancora interessano alcune aree produttive.
Se queste condizioni si manterranno, il 2026 potrebbe segnare una nuova fase di espansione, con margini più ampi e scambi internazionali in ulteriore crescita.


Fonti: RaboResearch Global Poultry Outlook Q4 2025; Global Poultry Quarterly Q3 2025; World Poultry Map 2025 (Rabobank); USDA – Livestock & Poultry: World Markets and Trade; FAO; Reuters; WOAH.