
La Commissione Europea ha stanziato un contributo di 14 milioni di euro a favore della Polonia per compensare le perdite subite dagli allevamenti colpiti dall’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI). La decisione, comunicata a luglio 2025, rientra nell’ambito delle misure di sostegno agli Stati membri per affrontare le emergenze sanitarie che colpiscono il settore zootecnico.
Rimborsi per danni diretti e misure di contenimento
Il pacchetto di aiuti copre le spese sostenute tra il 30 giugno 2022 e il 30 giugno 2023, periodo in cui la Polonia ha subito uno dei più gravi impatti epidemici in Europa per numero di capi abbattuti e aziende coinvolte. Il contributo, approvato formalmente dalla Commissione Europea l’8 luglio 2025, dovrà essere versato agli allevatori polacchi entro il 28 febbraio 2026., un periodo in cui la Polonia è stata tra i paesi europei più colpiti dalla HPAI. Il finanziamento europeo è destinato a indennizzare gli allevatori per l’abbattimento degli animali, la distruzione dei prodotti a rischio, la sanificazione delle strutture e l’applicazione delle zone di restrizione.
L’intervento rientra nel quadro del co-finanziamento previsto dall’UE per le misure sanitarie d’emergenza nel settore zootecnico e coprirà il 50% delle spese ammissibili, come indicato dai regolamenti comunitari. per le misure di emergenza zootecnica e coprirà il 50% delle spese ammissibili, come previsto dai regolamenti comunitari.
Un sostegno strategico per il settore avicolo
Negli ultimi anni, l’influenza aviaria ha avuto un impatto importante sul comparto avicolo europeo, causando abbattimenti di massa, perdite economiche e blocchi commerciali. Il caso polacco è uno dei più significativi: la Polonia è oggi uno dei maggiori produttori di carne avicola dell’Unione e l’epidemia ha messo a dura prova la stabilità delle sue filiere.
Il sostegno economico dell’UE rappresenta una risposta concreta per tutelare la resilienza degli operatori e incentivare il rispetto delle misure di biosicurezza. Al tempo stesso, evidenzia la necessità di investire in strategie di prevenzione a lungo termine, inclusi programmi di sorveglianza, vaccinazione mirata e comunicazione del rischio.
Fonte: Commissione Europea