
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), Laboratorio di riferimento europeo per l’influenza aviaria, ha diffuso gli ultimi dati sulla situazione epidemiologica della malattia in Italia e in Europa.
Nel nostro Paese, grazie a un sistema di sorveglianza consolidato e a un’efficace collaborazione tra Ministero della Salute, Istituti Zooprofilattici, autorità regionali e operatori del settore avicolo, la circolazione del virus risulta attualmente sotto controllo. Da febbraio 2025 è stato segnalato un solo focolaio in un allevamento di polli in Piemonte e cinque casi tra uccelli selvatici, tutti nello stesso mese. Dall’autunno 2024, i focolai complessivi in Italia sono stati 97 tra selvatici, 56 nel pollame domestico e 3 nei mammiferi.
Ben diversa è la situazione nel resto d’Europa: nel periodo ottobre 2024 – marzo 2025 si sono contati oltre 1.500 focolai in 34 Paesi, di cui 934 tra uccelli selvatici e 566 in allevamenti. Le aree più colpite sono Germania e Paesi Bassi per i selvatici, Polonia e Ungheria per gli allevamenti. Critica anche la situazione negli Stati Uniti, dove il virus ha colpito anche bovini, causando impatti sul mercato delle uova.
“Abbiamo sviluppato una grande esperienza nella gestione dell’influenza aviaria”, sottolinea Antonia Ricci, Direttrice Generale dell’IZSVe. “La nostra collaborazione con le autorità sanitarie e con il settore produttivo ci ha permesso di contenere rapidamente i focolai e diventare un punto di riferimento internazionale per l’Europa, la WOAH e la FAO. La prossima settimana, un nostro team sarà in Polonia per supportare i colleghi locali nella gestione dell’emergenza”.
Ricci ha inoltre ricordato che non vi è alcun rischio legato al consumo di carne e uova: “Il virus non si trasmette attraverso gli alimenti, ma solo per via respiratoria, e ad oggi non ci sono evidenze di trasmissione all’uomo”.
L’Italia si conferma leader nella produzione avicola europea, con una filiera moderna e autosufficiente, capace di affrontare le sfide sanitarie riducendo in modo significativo anche l’uso di antibiotici.
IZSVe sta inoltre collaborando con il Ministero della Salute, il MASAF, le Regioni e le aziende del comparto avicolo alla definizione di un nuovo piano strategico nazionale, che includerà anche la vaccinazione come strumento di prevenzione, insieme alle misure già efficaci per il contenimento della malattia.
Fonte: Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe)