La strada verso ovaiole di 100 settimane

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Un nuovo studio, finanziato dal Canadian Poultry Research Council, mira a mantenere la salute delle galline ovaiole garantendo un ciclo di deposizione più lungo.

Le galline ovaiole per avere ossa forti e per produrre uova con una buona qualità del guscio necessitano di fosforo e calcio, due minerali essenziali che nel tempo passano dal corpo della gallina alle uova che depone. Di conseguenza, al termine di un ciclo di 70 settimane di deposizione, l’apporto di minerali nelle ossa di un’ovaiola può essere ridotto, causando debolezza delle ossa.

Marie-Pierre Létourneau-Montminy del Dipartimento di Scienze Animali della Laval University (Canada) è alla guida di un team di ricerca internazionale multidisciplinare concentrato su due progetti contestuali volti a capire come il calcio e il fosforo viaggino attraverso il corpo delle ovaiole nelle diverse fasi del loro ciclo vitale e in che modo un’assunzione mirata di minerali possa aiutare a soddisfare le esigenze minerali quotidiane per permettere agli allevatori di estendere il ciclo di deposizione.

“Stiamo lavorando per stabilire il fabbisogno nutrizionale giornaliero di calcio e fosforo  delle galline ovaiole”, spiega Marie-Pierre Létourneau-Montminy. “Per la prima volta abbiamo elaborato un progetto di modellazione che raccoglie tutti i dati disponibili per una migliore comprensione sul destino di calcio e fosforo nel tratto gastrointestinale e a livello metabolico. Contemporaneamente siamo in grado di testare le previsioni del modello in un test di ricerca della durata di 100 settimane.”

L’importanza della dimensione delle particelle di calcare

Per simulare il destino di questi due minerali, il team ha dovuto prima capire la portata del lavoro già fatto per tracciare fosforo e calcio nel tratto digestivo della gallina ovaiola. I ricercatori si sono trovati ad affrontare un ostacolo inaspettato quando si sono resi conto che non esistevano informazioni relative all’interazione nelle galline ovaiole tra la dimensione delle particelle di calcare (fonte di calcio) e la fitasi, un enzima che produce fosforo dalle piante. I partner di ricerca francesi hanno condotto uno studio che ha fornito le informazioni per colmare la lacuna.

“Abbiamo verificato che le particelle di calcare di grandi dimensioni interagiscono meno con la fitasi e la dimensione delle particelle fini riduce l’efficienza degli enzimi”, prosegue la ricercatrice. “Particelle di calcare più grandi rimangono nel ventriglio più a lungo e, dato che i gusci delle uova si formano durante la notte, quando la gallina mangia meno, rappresentano pertanto una fonte disponibile di calcio. Questo diventa particolarmente importante quando la gallina invecchia e utilizza il calcio con minore efficienza.”

Da questo punto i ricercatori sono stati in grado di prevedere meglio l’assorbimento di fosforo e calcio. In generale la gallina deve sottrarre un po’ di calcio dalle ossa per deporre l’uovo durante la notte; questo processo produce fosforo, che viene poi disperso nella pollina. Grazie ai dati dello studio il team di ricerca è stato in grado di prevedere il fabbisogno nutrizionale giornaliero durante il ciclo vitale di una gallina e addirittura il momento ottimale nell’arco della giornata.

Misurazione della salute delle ossa

Per la seconda parte del progetto i ricercatori stanno testando le previsioni del modello, allevando galline ovaiole fino a 100 settimane con due livelli diversi di fosforo alimentare. Uno scanner osseo, comunemente usato in medicina per le diagnosi di osteoporosi nelle persone, viene utilizzato per testare le ossa delle galline, in particolare per quanto riguarda il contenuto minerale, nonché la composizione corporea di massa grassa e magra. Létourneau-Montminy spera che il progetto possa fornire una migliore comprensione circa l’evoluzione delle ossa e della quantità di calcio che si trasferisce nelle uova in base all’età delle galline: “con l’età gli avicoli entrano in una condizione di osteoporosi e fanno un uso meno efficiente del calcio. Tendiamo a vedere inoltre anche una riduzione del fosforo.”

L’importanza del fosforo di precisione

La ricercatrice canadese ha notato che con le riserve mondiali di fosforo colpite dall’aumento dei prezzi e da una conseguente scarsità nel reperimento, i produttori devono affrontare crescenti pressioni per fare attenzione a una risorsa che non è rinnovabile. Al termine del test Létourneau-Montminy spera di avere una migliore comprensione di come fosforo e calcio vengono utilizzati nel corpo delle galline nel tempo: “sappiamo che con l’invecchiamento le galline ovaiole utilizzano più delle loro riserve ossee, quindi stiamo pensando a diverse strategie. Con questa prova avremo informazioni importanti su come cambiano le esigenze minerali e avremo molti dati che ci aiuteranno a colmare le lacune della nostra conoscenza in questo campo”.

Le ovaiole generalmente depongono 350 uova entro la fine del loro ciclo di 52 settimane. Con l’estensione a 70 settimane della deposizione o a 100 settimane dell’età, l’obiettivo è quello di arrivare alla deposizione di 500 uova, purché i dati ci confermino che le galline sono in buona forma fisica. Il team di ricerca sta raccogliendo informazioni sulla composizione ossea, la densità del midollo osseo, il contenuto minerale nelle uova e nelle ossa, nonché i livelli ormonali del sangue nel tempo.

Il progetto di modellazione e la sperimentazione dovrebbero essere completati entro i primi mesi del 2023. Marie-Pierre Létourneau-Montminy spera inoltre di completare uno studio simile utilizzando lo stesso sistema per esaminare le concentrazioni di vitamina D nella dieta e nelle galline ovaiole.

La ricerca è finanziata dal Canadian Poultry Research Council, come parte del Poultry Science Cluster, sostenuto da Agriculture and Agri-Food Canada nell’ambito della Canadian Agricultural Partnership, un’iniziativa federale-provinciale-territoriale. Un ulteriore sostegno alla ricerca è stato ricevuto da Egg Farmers of Canada, DSM e Avimix Nutrition.