Influenza aviaria, rientra l’emergenza, ma le conseguenze economiche sono gravi

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L’espansione del virus dell’Influenza Aviaria è stata tamponata, ma le sue ripercussioni economiche si fanno sentire pesantemente. 

Dal 5 all’11 gennaio, i focolai di aviaria censiti in tutta Italia dall’Izsve (Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie) sono passati da 298 a 308 e di questi solo uno è localizzato in provincia di Verona. Il Veronese, con 179 focolai, rimane il territorio più colpito dal virus. I capi abbattuti per fermare il virus sono circa 18 milioni, ma le misure intraprese sono riuscite a fermare il virus.

I numeri dell’Influenza Aviaria sono stati quest’anno particolarmente elevati, una tale diffusione non si vedeva dal 2000, quando in Italia e in Europa si verificò la più grande epidemia che si ricordi. 

Nei territori veronesi si procede allo smaltimento delle carcasse, sperando di poter far ripartire al più presto gli allevamenti. Per gli allevatori sono stati attivati i protocolli di risarcimento dei danni subiti, stimati in circa 57 milioni di euro. “La Regione Veneto stima di erogare in totale attorno ai 100 milioni” – questo quanto comunicato dagli Enti compententi, nel frattempo sono state avviate tutte le procedure con Commissione Europea e con il Ministero per eventuali altre forme di risarcimento.

Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha presentato ai maggiori istituti di credito italiani la richiesta di sospensione delle rate dei finanziamenti in scadenza e il consolidamento e trasformazione a medio-lungo termine delle esposizioni delle scadenze bancarie per far fronte al crescente numero di aziende avicole colpite. “La situazione economico-finanziaria di molte aziende è diventata insostenibile – ha spiegato Giansanti – il comparto avicolo sta attraversando un periodo di estrema criticità con gravi ed evidenti effetti negativi sul piano non solo economico, ma anche sociale. Interventi straordinari da parte degli istituti di credito attivati con procedure rapide e snelle supporterebbero concretamente gli allevamenti avicoli colpiti da questa emergenza”.

Anche a Firenze è stato scoperto un focolaio di aviaria al parco Chico Mendes di San Donnino, comune di Campi Bisenzio, che è stato immediatamente chiuso al pubblico. Tutto è nato in seguito al ritrovamento di un tacchino morto, che però sembra non essere stato il primo e l’unico. È stata contattata l’Asl veterinaria e sono subito scattati gli accertamenti; la carcassa è stata fatta analizzare anche dall’Istituto zooprofilattico sperimentale di Padova e dalle analisi eseguite sui campioni prelevati è emersa la presenza di un focolaio di Influenza Aviaria ad alta patogenicità. Nei prossimi giorni, il Comune di Campi Bisenzio si coordinerà con gli uffici di igiene pubblica della Usl Toscana Centro e con gli esperti della Regione per individuare gli animali colpiti dall’Aviaria e circoscrivere il pericolo.

Al livello europeo, la mappa dei focolai vede inoltre una nuova zona di grande espansione nel sud ovest della Francia. Casi sono stati rilevati anche in Ungheria, Germania e Danimarca.

Fonte: www.sivempveneto.it