A lanciare l’allarme sui rincari delle materie prime utilizzate per la produzione di uova è stata Coldiretti Piemonte, preoccupata dalle condizioni delle numerose aziende che in questa Regione allevano galline ovaiole.
Sono oltre 300 gli allevamenti di galline ovaiole presenti in Piemonte, che ogni anno raggiungono una produzione complessiva di 900 milioni di uova. Si può ben capire, dunque, l’allarme lanciato da Coldiretti Piemonte, preoccupata dalle speculazioni relative agli aumenti delle materie prime.
Il prezzo della soia ha fatto registrare un +80% e quello del mais +55%. Oltre a questi aumenti bisogna tenere conto anche dei rincari dei materiali di imballaggio.
Coldiretti Piemonte ha commentato la situazione che sta attraversando il comparto da ormai 10 mesi, accusando ancora l’onda lunga della pandemia: “a fronte dei rincari delle materie prime, a distanza di un anno, i prezzi delle uova restano invariati, anzi addirittura inferiori al 2020”, hanno fatto notare Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale.
“Tolto un primo momento in cui durante il primo lockdown si è avuto un incremento della richiesta di uova, successivamente, con la chiusura della ristorazione e il blocco del turismo, si è registrato un calo sia della domanda sia della preparazione di prodotti da forno, dolciumi e ricette da parte anche dell’agroindustria.” A fornire la maggior parte delle uova presenti sul mercato è il Nord Italia e il Piemonte è la quarta regione per produzione con circa 100 aziende. Sono queste aziende che – si legge nella nota di Coldiretti – “con alta professionalità soddisfano il rapporto interno produzione/consumo. Le uova Made in Piemonte, oltretutto, godono di un sistema di etichettatura all’avanguardia: tramite la stampigliatura sul guscio, sono state tra i primi alimenti ad avere la tracciabilità grazie al sistema che consente di risalire, ad esempio, al tipo di allevamento (0 per biologico, 1 all’aperto, 2 a terra, 3 nelle gabbie) e allo Stato in cui sono state deposte (es. IT). Un metodo che dà ulteriore garanzia ai consumatori che cercano sempre di più la tracciabilità di ciò che acquistano e portano in tavola”.
Fonte: Coldiretti Piemonte