Concentrazione regionale nella produzione mondiale di carne avicola

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Una panoramica a livello di continente

L’articolo individua i Paesi leader nella produzione di carne avicola in ogni continente e documenta il contributo che ciascuno di essi offre sia alla produzione del proprio continente che a quella mondiale. Lo stesso metodo è stato utilizzato per condurre un’analisi della produzione mondiale di uova, pubblicata sullo scorso numero di Zootecnica International.

Tra il 2008 e il 2018 la produzione mondiale di carne avicola è passata da 92,7 milioni di tonnellate a 127,3 milioni di tonnellate (+37,4%). Parallelamente a questa notevole crescita, anche la concentrazione regionale è cresciuta considerevolmente (Figura 1).

Due Paesi dominano la produzione nelle Americhe

Nel 2018 i Paesi dell’intero continente americano hanno contribuito per il 40,9% alla produzione mondiale di carne avicola. La concentrazione regionale nelle Americhe è stata molto alta, come si evince dalla Tabella 1.

I dieci Paesi leader hanno contribuito con il 95,8% al volume della produzione di tutti i Paesi del continente; i due Paesi in cima alla classifica, Stati Uniti e Brasile, da soli hanno contribuito con il 72,6%. Il divario che separa questi Paesi dai cinque che seguono in classifica era piuttosto ampio, poiché insieme hanno contribuito solo per il 19,5% alla produzione dell’intero continente. Per via della massiccia produzione negli Stati Uniti e in Brasile, i dieci Paesi leader hanno contribuito con il 40,9% alla produzione di carne avicola mondiale nel 2018. Senza i due Paesi, il contributo sarebbe stato solo dell’11,2%, a dimostrazione dello straordinario ruolo che USA e Brasile rivestono a livello mondiale.

Senza la Cina, in Asia la distribuzione è uniforme

I Paesi asiatici hanno contribuito alla produzione mondiale con il 36,5% nel 2018. Senza la Cina, il loro apporto sarebbe stato solo del 21,3%. La concentrazione regionale è stata molto alta. I dieci Paesi leader hanno contribuito per l’84,4% al volume della produzione continentale; la Cina da sola per il 41,7% seguita dall’India con il 7,8%. Quasi la metà della produzione asiatica si è concentrata in questi due Paesi. Il contributo degli altri Paesi varia tra il 5,6% dell’Indonesia e il 3,0% del Pakistan.

Un confronto dei dati riportati nelle Tabelle 1 e 2 mostra che gli Stati Uniti e la Cina hanno contribuito in percentuale quasi uguale alla produzione di carne avicola dei rispettivi continenti, ma in Asia non è presente un Paese che abbia un volume simile a quello del Brasile.

La Russia domina la produzione avicola europea

In Europa la produzione di carne avicola è cresciuta del 47,9%, passando da 14,3 milioni di tonnellate del 2008 a 21,2 milioni di tonnellate nel 2018 (Tabella 3). Al notevole aumento di 6,9 milioni di tonnellate la Russia ha contribuito con 1 milione e mezzo di tonnellate, pari al 21,7%. Questa rapida crescita le ha fatto ottenere un primo posto indiscusso con il 21,4% della produzione europea di carne avicola. Il contributo degli 8 Paesi che seguono varia da 1 milione di tonnellate dei Paesi Bassi ai quasi 2 milioni del Regno Unito. Tassi di crescita assoluta piuttosto elevati si riscontrano anche in Polonia (846.000 tonnellate), Spagna (515.000 tonnellate) e Regno Unito (510.000 tonnellate), mentre al contrario la produzione di carne avicola è rimasta stagnante in Francia. Questi quattro Paesi hanno contribuito quasi esattamente per un terzo alla produzione europea. Con l’81,8% la concentrazione regionale europea è stata quasi pari a quella asiatica.

I Paesi europei hanno contribuito per un sesto alla produzione mondiale di carne avicola, i dieci Paesi leader per il 13,6%, senza la Russia il contributo sarebbe stato del 10,0%. Le dinamiche europee assomigliano a quelle asiatiche, con un Paese dominante al primo posto e altri Paesi con volumi di produzione molto simili tra loro.

Alta concentrazione regionale in Africa

Tra il 2008 e il 2018 la produzione di carne avicola in Africa è cresciuta da 4,3 milioni di tonnellate a 6,1 milioni di tonnellate, ovvero del 43,0%. All’aumento di 1,8 milioni di tonnellate, il Sudafrica ha contribuito con 428.000 tonnellate e l’Egitto con 461.000 tonnellate. Questi due Paesi si sono classificati al primo e al secondo posto tra i dieci principali Paesi produttori di carne avicola. Insieme al Marocco, che occupa la terza posizione, hanno contribuito alla produzione del continente per il 61,4% (Tabella 4). Questa è stata la più alta concentrazione nei tre Paesi dietro l’Oceania e le Americhe. I dati documentano in modo impressionante quanto la produzione di carne avicola sia concentrata nei Paesi dell’Africa settentrionale e in Sudafrica. Insieme i 6 Paesi, elencati nella Tabella 4, hanno contribuito per il 71,9% al volume di produzione dell’intero continente.

Con solo il 4,0%, il contributo del continente africano alla produzione mondiale è stato molto basso. Considerando che il 17,2% della popolazione mondiale viveva in questo continente nel 2018, la situazione è davvero sbilanciata. Invece il 13,1% della popolazione del pianeta viveva nelle Americhe, che hanno contribuito alla produzione avicola mondiale per il 40,9%.

Concentrazione regionale più alta in Oceania

Con un volume di produzione di un milione e mezzo di tonnellate, l’Oceania ha contribuito per l1,2% alla produzione mondiale. La Tabella 5 rivela che il 96,9% della produzione era concentrato nei due Paesi leader e l’Australia da sola ha contribuito per l’81,6%, un dato che rappresenta la più alta concentrazione regionale di tutti i continenti.

Tra il 2008 e il 2018 il volume di produzione dell’Oceania ha avuto uno sviluppo davvero dinamico, passando da 1 a 1,5 milioni di tonnellate. Alla crescita assoluta l’Australia ha contribuito con 391.000 tonnellate, pari al 78,2%, a dimostrazione del ruolo dominante che questo Paese riveste nella produzione di carne avicola in Oceania.

Sommario e prospettive

L’analisi fin qui condotta mostra che la concentrazione regionale della produzione di carne avicola è stata alta in tutti i continenti, con i valori più alti in Oceania e nelle Americhe. Inoltre in tutti i continenti la produzione era ancora più concentrata in pochi Paesi.

Nella Tabella 6 sono riportati i 10 Paesi leader nella produzione di carne avicola nel 2018, che hanno contribuito alla produzione mondiale per il 61,3% (i primi tre per il 44,9%). Sei di questi Paesi si trovano in Asia, tre nelle Americhe e uno in Europa: questi dati riflettono la notevole concentrazione nella produzione di questo tipo di carne.

Dei 127,3 milioni di tonnellate di carne avicola prodotta nel 2018, l’89,8% è stata carne di pollo, soprattutto di polli da carne, il 4,6% carne di tacchino, il 3,5% carne d’anatra e il 2,1% di oca e faraona.

L’alta concentrazione regionale nella produzione di carne avicola trova riscontro anche nell’elenco dei dieci Paesi leader nella produzione di polli da carne (Tabella 7). Vale la pena notare che nessun Paese europeo compare nell’elenco. La società francese LDC si è classificata al tredicesimo posto con 541,2 milioni di capi macellati annualmente, seguita dall’olandese Plukon con 426,4 milioni di capi.

La storia di successo della carne avicola, in particolare dei polli da carne, è destinata a proseguire. Nessuna barriera di tipo religioso, un eccellente tasso di conversione dei mangimi, un posizione dominante nelle catene di fast food e un’ampia varietà di piatti a base di carne avicola saranno i fattori principali del successo.

Quale impatto potranno avere nei prossimi dieci anni le alternative alla carne a base vegetale o la carne “coltivata” in laboratorio è difficile da prevedere; le alternative vegetali diventeranno più importanti, soprattutto tra i consumatori più giovani e potrebbero raggiungere una quota tra il 10% e il 15% nel 2030. La carne coltivata in laboratorio, invece, anche tra cinque o dieci anni, svolgerà solo un ruolo secondario, considerando i problemi che la nuova tecnologia deve ancora affrontare.

Database
Database FAO: http://www.fao.org/faostat
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