Agrozootecnia e benessere animale, punti critici per ridurre l’impatto ambientale

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Agrozootecnia e benessere animale saranno due temi principali trattati durante la special edition di Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona dal 3 al 5 dicembre 2020.

Oggi più che mai chi acquista un prodotto, soprattutto se alimentare, ancor di più se di origine animale, cerca di ottenere il maggior numero di informazioni possibili riguardo la filiera per rispondere, da un lato alla necessità di avere notizie certe sulla sicurezza igienica e sulle proprietà nutrizionali, dall’altro è per sapere che quel prodotto è il risultato della combinazione di due fattori essenziali: sostenibilità ed etica riguardo al benessere animale.

Un importante documento sul settore “Conservazione dell’agrobiodiversità, sostenibilità per gli agricoltori e profili bioetici”, redatto dal Comitato Bioetico per la Veterinaria (CBV), sarà presentato durante la special edition di Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona dal 3 al 5 dicembre 2020.  Il documento del CBV si pone la questione di rispondere a istanze contrastanti circa il futuro alimentare e ambientale. Da un lato permane l’esigenza di produrre cibo qualitativamente buono, nutriente, sano, a prezzi contenuti e in quantità soddisfacente. Dall’altro si afferma la necessità di mantenere allevamenti e sistemi agricoli sostenibili, rispettosi della diversità biologica, del benessere animale, della storia, delle tradizioni culturali e del paesaggio.

La necessità di un impegno sul miglioramento del benessere animale come strumento per contenere l’impatto ambientale e migliorare lo stato di salute degli animali unito al costante impegno profuso dagli allevatori sta offrendo nuove opportunità per rafforzare la competitività degli allevamenti. Il benessere degli animali da reddito svolge infatti un ruolo centrale nello sviluppo sostenibile, in quanto molti degli interventi attuati negli allevamenti per migliorare il benessere animale (ad esempio più libertà di movimento, presenza di arricchimenti ambientali, maggiore attenzione ai piani alimentari) rispondono anche a questioni etiche, politiche, economiche, ambientali e sociali.

Sul versante dell’agricoltura, invece, la nozione innovativa di “agrobiodiversità” è emersa nell’ultimo trentennio, in un quadro storico culturale in cui, progressivamente, l’agricoltura è diventata oggetto di riflessione, di valutazione, di decisioni politiche, di percezione sociale non solo nella sua funzione di produzione, ma anche nelle sue interazioni con l’ambiente e le società. L’agrobiodiversità oggi chiama in causa temi fondamentali come la sicurezza alimentare, l’equità sociale, l’impegno contro la fame nel mondo, le possibilità di sviluppo sostenibile di cui il mondo rurale è tassello, questioni che impegnano politica e diritto, e, prima di questi, pubblica riflessione etica e bioetica.