Crescono produzione e acquisti di uova in Italia, anche se ad aumentare è soprattutto il valore della spesa che denota un orientamento del consumatore verso prodotti caratterizzati da standard qualitativi e di benessere animale più elevati.
Secondo i dati Ismea, nel 2018, le uova hanno messo a segno un balzo record degli acquisti in valore (+15% sul 2017) a fronte di un incremento molto più contenuto delle quantità (+1,7%).
Entrando nel dettaglio, la dinamica degli acquisti in volume denota tendenze contrapposte tra le uova provenienti da allevamenti in gabbie arricchite che rappresentano ancora il 42% dell’offerta al consumo e registrano una flessione delle vendite del 19%, e le produzioni con un percepito etico-salutare più alto.
Le uova da allevamento a terra hanno incrementato i volumi del 28%, le uova bio del 12%, mentre quelle da allevamento all’aperto, pur rappresentando ancora una piccola fetta nella distribuzione moderna, hanno messo a segno una crescita del 25%.
Mediamente in Italia il consumo nazionale di uova è pari a 13,4 kg pro-capite, leggermente sotto la media europea. In pratica ogni italiano mangia in totale all’incirca 214 uova l’anno, fra consumo diretto e indiretto, considerato che il 40% del prodotto è utilizzato nell’industria alimentare sotto forma di ovo-prodotti.
Produzione
La produzione italiana, si attesta su oltre i 12,2 miliardi di uova, pari a circa 772 mila tonnellate di prodotto, e vale poco meno di 1 miliardo di euro per la sola parte agricola, mentre il fatturato delle vendite per lavorazione e trasformazione del prodotto finito aggiunge altri 1,5 miliardi di euro di volume di affari del comparto. La produzione è garantita da oltre 38 milioni 900 mila galline ovaiole accasate in oltre 1.800 allevamenti a gestione professionale.
La produzione di uova da consumo a livello Comunitario supera i 6,4 milioni di tonnellate e l’Italia si posiziona al quarto posto, dopo Francia, Germania e Spagna.
In Italia, la percentuale di uova provenienti da gabbie arricchite è leggermente superiore alla media europea, tuttavia una buona parte di queste non va al consumo fresco, presso la GDO.
Più della metà della produzione di uova è concentrata nel Nord Italia, con il Veneto (26%) che guida le statistiche, seguito da Lombardia (25%) e Emilia-Romagna (17%). Al Sud è la Sicilia a rappresentare il polo di riferimento, con il 6% della produzione nazionale.
Tendenze nei consumi
Sono sempre di più i consumatori che, nelle proprie scelte d’acquisto, si dimostrano attenti al rispetto delle condizioni di vita degli animali. Un caso emblematico è proprio quello che riguarda le uova provenienti dalle galline allevate nelle cosiddette gabbie arricchite, più spaziose delle vecchie batterie messe fuori legge nel 2012 da una normativa europea. Il loro consumo sta evidenziando negli ultimi anni un declino inarrestabile.
Diverse insegne della Grande Distribuzione hanno così deciso di assecondare le richieste dei propri clienti, interrompendo o diminuendo drasticamente la commercializzazione di questa tipologia di uova, riservando invece la parte preponderante dell’assortimento a quelle prodotte da galline allevate a terra.
Nel 2018 risulta ancora più accentuato il trend di vendita per le 4 differenti referenze, individuate in base alla tipologia di allevamento da cui provengono. I dati sono relativi alle vendite registrate presso la Distribuzione Moderna, quindi non includono quel 12% circa di prodotto che viene acquistato direttamente alla produzione e nei piccoli negozi.
Fonte: Ismea