
Dall’8 novembre 2024, in Italia è entrato in vigore l’obbligo di timbratura delle uova direttamente in allevamento, come previsto dal Regolamento Delegato (UE) 2023/2464. Si tratta di una modifica importante per tutta la filiera, che rafforza la tracciabilità e la trasparenza verso il consumatore.
Per consentire un adeguamento graduale, il legislatore aveva previsto una fase transitoria che durerà fino al 30 novembre 2025, con alcune deroghe applicabili soprattutto ai piccoli allevamenti o a quelli collegati ai centri d’imballaggio.
Cosa prevede il nuovo obbligo europeo
La norma stabilisce che la timbratura — cioè l’apposizione sul guscio del codice identificativo dell’allevamento e del metodo di produzione — debba essere eseguita esclusivamente nel luogo di produzione.
Questo significa che non sarà più possibile effettuare la timbratura nei centri di imballaggio, salvo per i casi autorizzati durante il periodo transitorio.
L’obiettivo dell’UE è chiaro: garantire una tracciabilità immediata, rendendo ogni uovo riconducibile a un allevamento specifico già dal momento dell’uscita dalla stalla.
Deroghe valide fino al 30 novembre 2025
Durante la fase di transizione, sono stati esentati dall’obbligo di timbratura in allevamento:
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Allevamenti con meno di 50 galline ovaiole
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Allevamenti che conferiscono l’intera produzione a uno o più centri d’imballaggio, dove il metodo di allevamento sia verificabile
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Allevamenti collegati direttamente al proprio centro di imballaggio
Queste eccezioni permettono ai produttori di organizzarsi senza penalizzazioni, soprattutto chi già opera in sistemi controllati o su piccola scala.
Dal 1° dicembre 2025: obbligo pieno per tutti
Alla fine del periodo transitorio, l’obbligo diventerà universale: tutte le uova destinate alla vendita dovranno essere timbrate direttamente in allevamento.
Questo comporta l’adozione di spazi idonei, attrezzature specifiche e procedure standardizzate.
Timbratura delle uova: perché è così importante
Il codice sul guscio consente di identificare:
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il Paese di produzione
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il metodo di allevamento (0 biologico, 1 all’aperto, 2 a terra, 3 in gabbia)
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il codice dell’azienda
Si tratta di uno strumento cruciale per:
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prevenire frodi
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semplificare i controlli sanitari
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aumentare la trasparenza
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tutelare il consumatore
La timbratura in allevamento offre quindi un vantaggio anche comunicativo, rafforzando la fiducia verso la filiera.
Come adeguarsi: requisiti tecnici per gli allevamenti
Per rispettare l’obbligo europeo, ogni azienda deve implementare una serie di accorgimenti strutturali e tecnologici.
Requisiti essenziali
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Effettuare la timbratura nel luogo di produzione
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Disporre di un locale idoneo, con lavamani, superfici sanificabili e area dedicata allo stoccaggio
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Dotarsi di timbratrici per uova conformi alla normativa
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Garantire un ambiente di lavorazione pulito, aerato, illuminato e facile da disinfettare
Strumenti consigliati
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Impianto di speratura per il controllo qualità
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Bilance omologate
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Classificatori per peso, utili per la successiva commercializzazione
Conclusioni
L’obbligo europeo sulla timbratura in allevamento rappresenta un passaggio strategico per la filiera delle uova italiane. Pur richiedendo investimenti e riorganizzazione, permette di elevare ulteriormente la qualità, la trasparenza e la sicurezza del prodotto finale.













