
La Regione Veneto ha aggiornato e rafforzato le misure di prevenzione e sorveglianza per l’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI), con l’obiettivo di limitare l’introduzione e la diffusione del virus negli allevamenti. Le disposizioni, comunicate attraverso la Nota Regionale prot. n. 0492015 del 25/09/2025, sostituiscono parzialmente la precedente comunicazione del 17 settembre e resteranno in vigore fino al 15 marzo 2026, salvo diverse indicazioni.
Zone A e B: misure generali e specifiche per il settore avicolo
Nelle zone classificate a rischio (Zone A e B), viene obbligata la chiusura del pollame all’aperto e sono sospese fiere ed esposizioni avicole, con alcune deroghe temporanee. Per gli allevamenti familiari, sono richieste misure atte a ridurre i contatti con l’avifauna selvatica.
Nel caso dei tacchini da carne, l’accasamento in Zona B sarà possibile solo nel rispetto di rigide condizioni: biosicurezza rafforzata (secondo il DM 30 maggio 2023), accasamenti omogenei per evitare concentrazioni eccessive, e tracciabilità completa degli operatori coinvolti, anche nel caso di interventi esterni.
Movimentazioni e macellazioni soggette a screening
Il trasferimento di animali dalle Zone A e B verso i macelli o altri stabilimenti è consentito solo previa visita clinica e campionamento con esito favorevole (es. almeno 20 tamponi tracheali per capannone). Anche le attività di vaccinazione, somministrazione di farmaci e carico al macello dovranno essere effettuate da personale interno o registrato, per garantire la tracciabilità completa delle operazioni.
Sorveglianza attiva e monitoraggio nei CRAS
Le ULSS dovranno intensificare il monitoraggio nelle strutture per la fauna selvatica (CRAS), soprattutto su uccelli acquatici e rapaci. In caso di morie sospette, è previsto il prelievo di campioni e la soppressione immediata dei volatili con sintomatologia riconducibile all’influenza aviaria.
Inoltre, i ricoveri nei CRAS dovranno rispettare rigorose norme di quarantena, per evitare contatti tra animali campionati e gli altri ospiti del centro.
Richiami vivi: uso condizionato e monitorato
Resta regolamentato l’impiego dei richiami vivi (anatre, oche e altri volatili) per l’attività venatoria. Nelle Zone B, l’uso è consentito solo negli appostamenti fissi, a condizione che i volatili siano inclusi nei piani di sorveglianza e non siano movimentati senza autorizzazione. Ogni attività sarà soggetta a controlli veterinari e potrà essere revocata in caso di ridotta sensibilità del sistema di sorveglianza.
Controlli, piani di emergenza e sorveglianza nei selvatici
Oltre alle verifiche negli allevamenti sulle misure di biosicurezza, la Regione ha ribadito la necessità di attivare tempestivamente i piani di abbattimento e smaltimento delle carcasse in caso di focolaio, come previsto dal Manuale operativo aggiornato nel 2023.
Nel caso di mortalità anomala o sintomi sospetti, è obbligatorio attivare immediatamente le procedure di notifica ai veterinari ufficiali e attuare i campionamenti diagnostici, con responsabilità definite all’interno delle filiere.
Conclusione
Le nuove disposizioni della Regione Veneto rafforzano l’approccio preventivo all’HPAI in una fase critica della stagione. La collaborazione tra operatori, veterinari e istituzioni è essenziale per mantenere alta l’attenzione, ridurre il rischio di diffusione e proteggere la sostenibilità del comparto avicolo regionale.