
Si è svolto dal 9 all’11 settembre 2025 a Foz do Iguaçu, in Brasile, il primo forum globale dedicato all’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI), organizzato dalla FAO in collaborazione con il Ministero brasiliano dell’Agricoltura e della Zootecnia. L’evento ha riunito oltre 500 esperti, decisori politici e rappresentanti del settore privato da tutto il mondo, con l’obiettivo di coordinare una risposta internazionale a una delle più gravi minacce sanitarie ed economiche degli ultimi decenni.
Una minaccia globale in rapida evoluzione
Secondo quanto emerso dai lavori del forum, dal 2020 l’HPAI ha assunto le dimensioni di una vera e propria panzoozia, diffondendosi in maniera capillare tra i volatili selvatici e domestici, con gravi conseguenze per la biodiversità, la sicurezza alimentare, il commercio internazionale e la salute pubblica.
L’influenza aviaria è ormai stata rilevata in oltre 83 specie di mammiferi, inclusi bovini e fauna selvatica, dimostrando una capacità di adattamento che preoccupa sempre più epidemiologi e virologi. «Non è più una minaccia sporadica, ma una sfida globale», ha dichiarato Beth Bechdol, Vice Direttore Generale della FAO. «Serve collaborazione concreta, basata sulla scienza, per proteggere sistemi agroalimentari, mezzi di sussistenza e salute pubblica».
Un approccio One Health per prevenzione, sorveglianza e risposta
Nel corso delle tre giornate, i partecipanti hanno discusso le azioni chiave da intraprendere per contenere il rischio e ridurre l’impatto della malattia. Tra i temi prioritari:
- strategie di prevenzione e controllo efficaci, soprattutto nei Paesi a basso reddito;
- promozione di sistemi di allerta precoce, vaccinazione mirata e biosecurity;
- rafforzamento del coordinamento multisettoriale, in ottica One Health;
- condivisione di soluzioni operative per diagnosi, sorveglianza e risposta agli outbreak.
Il forum ha inoltre evidenziato la necessità di trasformare in chiave sostenibile la produzione avicola, integrando la collaborazione con il settore privato e investendo in innovazione, formazione e tecnologia.
Il ruolo del Brasile e del settore privato
Durante il forum, il Brasile ha sottolineato la solidità del proprio sistema sanitario veterinario e la prontezza della risposta nazionale al primo caso di HPAI rilevato in un’azienda commerciale. «Abbiamo dato prova di trasparenza e credibilità», ha affermato il Ministro Carlos Favaro.
Anche il settore privato ha partecipato attivamente all’incontro, con rappresentanti delle associazioni di categoria e delle aziende coinvolte nella produzione avicola e nei servizi per la salute animale. «L’influenza aviaria ha un impatto diretto sugli scambi commerciali, sull’inflazione e sulla sicurezza alimentare globale. È un tema che richiede conoscenza, cooperazione internazionale e revisione di modelli», ha dichiarato Ricardo Santin, presidente dell’ABPA e dell’International Poultry Council.
Verso una strategia globale condivisa
Il forum di Foz do Iguaçu segna una tappa fondamentale nella costruzione di una risposta globale all’HPAI. L’obiettivo è rafforzare la Strategia globale di prevenzione e controllo della FAO, sviluppata con WOAH, e sostenere la definizione di piani d’azione nazionali e regionali più efficaci e coordinati.
La posta in gioco è alta: la salute degli animali, la sicurezza delle filiere alimentari, la stabilità dei mercati e, potenzialmente, la salute dell’uomo. Il messaggio emerso è chiaro: nessun Paese può affrontare questa sfida da solo.
Fonte: FAO