
La 67ª Assemblea Generale dell’AVEC (Associazione europea dei trasformatori e commercianti di pollame) si è svolta a Copenaghen, ospitata dal Danish Agriculture and Food Council. Al centro dei lavori il tema: “Competitività in un mondo che cambia”, con particolare attenzione alla sostenibilità, alla sicurezza alimentare e alla necessità di condizioni di concorrenza eque per i produttori europei.
Un settore essenziale e circolare, ma sotto pressione
«Il nostro è uno dei settori agricoli più efficienti e sostenibili d’Europa», ha dichiarato il presidente di AVEC Gert-Jan Oplaat. «Produciamo proteine di alta qualità con la più bassa impronta di carbonio tra le carni, utilizzando ogni parte del pollo: per alimenti, farmaci, petfood, fertilizzanti ed energia». Tuttavia, il comparto è sotto forte pressione competitiva a causa delle crescenti importazioni da paesi terzi (Brasile, Cina, Ucraina), spesso realizzate in condizioni non ammesse nella UE: «Oggi il 25% del petto di pollo consumato in Europa proviene da Paesi extra-UE», ha sottolineato Oplaat.
Norme sempre più complesse e scarsa presenza giovanile
Oltre alla concorrenza estera, gli operatori avicoli devono affrontare un carico regolatorio crescente, che spesso genera distorsioni all’interno del mercato unico. Un’altra preoccupazione sollevata durante l’assemblea è il ricambio generazionale: secondo CEJA, solo il 6,5% degli agricoltori europei ha meno di 35 anni. «Senza giovani, l’agricoltura europea non ha futuro», ha avvertito Sébastien Pérel.

Preoccupazioni sul Mercosur e appello alle istituzioni europee
L’accordo commerciale UE-Mercosur, tornato d’attualità, è stato duramente criticato da AVEC e da altre organizzazioni agroalimentari. «Non possiamo sacrificare i nostri standard e la fiducia dei consumatori in nome di un’intesa squilibrata», ha detto Oplaat. «Chiediamo al Consiglio e al Parlamento UE di respingere la proposta nella forma attuale e di difendere l’agricoltura europea».
Un’agenda comune per la competitività
Secondo Catherine Geslain-Lanéelle, direttrice alla DG AGRI della Commissione UE, c’è oggi una maggiore sintonia tra le priorità della Commissione e quelle del settore avicolo. AVEC considera questo allineamento un punto di partenza per una collaborazione rafforzata: «Solo attraverso un dialogo basato su evidenze possiamo garantire una competitività sostenibile per agricoltori, cittadini e ambiente», ha dichiarato Birthe Steenberg, segretaria generale dell’associazione.
In arrivo uno studio strategico sulla competitività
AVEC ha annunciato che all’inizio del 2026 pubblicherà un nuovo studio sulla competitività del settore, basato sui costi 2024. Il rapporto valuterà l’impatto della normativa UE, confronterà la competitività rispetto ai paesi terzi e simulerà scenari di politica commerciale. L’obiettivo è fornire strumenti concreti ai decisori politici affinché gli standard europei diventino un punto di forza, non un limite.
Tre richieste concrete da Copenaghen
Il messaggio finale dell’Assemblea ai decisori europei è chiaro:
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Semplificare le normative e ridurre la burocrazia.
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Garantire reciprocità negli scambi commerciali con paesi terzi.
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Sostenere gli investimenti in innovazione e ricambio generazionale.
«Vogliamo restare competitivi», ha concluso Oplaat. «Ma l’Europa deve essere al nostro fianco. Senza reciprocità, rischiamo di esternalizzare la nostra sicurezza alimentare».
Fonte: AVEC – Annual Report 2025 & Comunicato stampa Assemblea Generale (settembre 2025)