Dal microbiota intestinale alla luce: strategie integrate per l’allevamento avicolo sostenibile

➤ Luca Bianco, Medico Veterinario

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A Piombino Dese, in provincia di Padova, allevatori, veterinari e tecnici si sono incontrati per un aggiornamento sui temi più caldi del mondo avicolo.

Un fermento di idee ha animato il recente convegno che l’azienda Tecnozoo ha organizzato per gli operatori del settore avicolo. Allevatori, veterinari, tecnici e nutrizionisti si sono dati appuntamento per aggiornarsi sui recenti sviluppi relativi a diverse tematiche: la salute intestinale, la qualità del guscio e l’illuminazione nell’allevamento avicolo. Gli argomenti affrontati dai diversi relatori, con un approccio scientifico e pratico, hanno avuto come minimo comune denominatore l’innovazione, cercando di chiarire e delineare al pubblico presente la via verso un allevamento più sostenibile, volto a migliorare la persistenza produttiva degli animali.

La giornata è stata introdotta dal dott. Gianluca Favaro, General Manager di Tecnozoo, che ha voluto ricordare come sia radicato nel DNA aziendale la volontà di sviluppare, con passione e dedizione, il lavoro attorno ai professionisti e agli operatori del settore,  guidandoli nel loro percorso di evoluzione e di crescita: “oggi, guardando al futuro, il nostro impegno è più forte che mai: vogliamo essere protagonisti di un’avicoltura che guarda avanti, che investe con coraggio nell’innovazione, ponendo come focus la sostenibilità’’.

Il testimone è poi passato all’organizzatore dell’evento, dott. Enrico Tazzioli, nutrizionista e responsabile del settore avicolo di Tecnozoo, che in maniera efficace ha introdotto gli argomenti all’ordine del giorno e ha presentato i diversi relatori coinvolti nell’evento: figure esperte del settore che “sicuramente contribuiranno a rendere questo convegno un’occasione preziosa di apprendimento, condivisione d’idee, utile per porre le basi di un futuro innovativo e sostenibile dell’allevamento’’.

Per primo è salito sul palco il dott. Alessandro Scolari, veterinario responsabile del Laboratorio Diagnostico Vallerana, con una relazione dal titolo “Prodotti alternativi per il mantenimento della salute intestinale in avicoltura. Verifiche della loro attività sul microbioma’’. L’attenzione è stata immediatamente posta sulla marcata riduzione dell’utilizzo di antibiotici, negli ultimi anni, e sul virtuosismo del settore avicolo: nel 2021 è stato raggiunto il -90% di utilizzo di questi farmaci rispetto al 2011. Quest’introduzione è servita a motivare la scelta di utilizzare sostanze e prodotti alternativi per combattere quelle problematiche sanitarie risultate come emergenti, come occasionali aumenti di mortalità durante le prime settimane di vita, aumento di quadri di disuniformità di gruppo, casi di zoppie e spondilite enterococcica (anche 1-10% di maschi colpiti) e infine, ma non meno importanti, aumento di casi di patologie correlate alla proliferazione di batteri gram positivi (enteriti necrotiche, dermatiti gangrenose, botulismo, enterococcosi e stafilococcosi).

Il focus, in tutti i casi, rimane la salute intestinale: la barriera offerta da quest’apparato contro l’invasione di potenziali patogeni è considerata la prima linea di difesa; il polimicrobismo intestinale, con un passaggio attraverso una mucosa infiammata e/o danneggiata, comporta una traslocazione batterica nell’apparato scheletrico degli animali (situazione evidente soprattutto nel pollo da carne), causa di disomogeneità di gruppo e problemi sanitari, con risvolti anche commerciali (performance peggiori, qualità del guscio, della schiusa e, conseguentemente, del pulcino inferiori).

Il microbiota intestinale è da considerarsi come “un esercito invisibile’’ per animali in salute: un ecosistema equilibrato è fondamentale non solo per l’aspetto di salute intestinale in senso stretto, ma anche per l’assorbimento di nutrienti essenziali per ottenere uova con un guscio robusto e indici di accrescimento corretti. Il relatore ha descritto, esplorando i diversi phyla di batteri del microbiota intestinale, le numerose interazioni tra le popolazioni microbiche presenti e i loro rapporti, alterati da eventi negativi (stress, patologie ecc.) oppure influenzati positivamente (utilizzo di prodotti alternativi e/o fitobiotici, prebiotici, probiotici, postbiotici e acidi organici). Sono state verificate interazioni di tipo sinergico tra sostanze biologicamente attive presenti nei prodotti alternativi, soprattutto quella tra acidi organici e fitobiotici dove, alle azioni antiossidante, antimicrobica e protettiva della mucosa intestinale di questi ultimi si associa l’attività antimicrobica selettiva degli acidi organici.

È stata infine descritta una tecnica analitica avanzata di metagenomica utile alla quantificazione statistica delle popolazioni batteriche intestinali: con 60 campioni di feci, raccolti in pool da 10 ciascuno, per gruppo analizzato, si vanno a indagare eventuali modifiche vantaggiose (ad es. aumento dei firmicutes e/o dei bacteroidetes) o negative (ad es. un aumento di proteobatteri) a carico del microbiota intestinale, dovute a variazioni da stressors, ambientali, patologie o interventi con prodotti alternativi. Lo strumento risulta utile per ridurre ulteriormente la necessità di antibiotici, aumentando le conoscenze sullo sviluppo e le modifiche a carico del microbiota enterico, fattore critico nel mantenimento dell’integrità e salute intestinale degli animali.

Il secondo intervento della giornata ha visto come relatore il dott. Murat Devlikamov, della tedesca Phytobiotics, che ha trattato un argomento importante dal punto di vista della sostenibilità e del miglioramento dell’impatto ambientale degli allevamenti avicoli: la qualità del guscio delle uova e le strategie nutrizionali per il suo mantenimento nel lungo periodo.

Diversi i temi trattati durante la presentazione: primo tra questi, il ruolo della vitamina D3 attivata nel metabolismo del calcio, nel rafforzamento del sistema immunitario e negli effetti antiossidante ed antibatterico. Questo prodotto, Active D, è costituito da una miscela di piante selezionate (tra cui l’avena dorata) che contengono la forma attiva della vitamina D (calcitriolo glicosidato 1,25-OH-D3); è dimostrato come questo composto bypassi gli organi deputati al metabolismo endogeno della vitamina D3 (fegato e reni), aumentando così l’assorbimento del calcio dall’intestino, il rilascio dello stesso dalle ossa e il suo riassorbimento a livello renale, anche in condizioni di problematiche organiche croniche. Tramite la descrizione di diversi studi sperimentali a carico di gruppi di ovaiole e riproduttori, ne è stato consigliato un utilizzo continuativo in quest’ultima categoria, lungo tutto il ciclo di vita, in aggiunta ai normali livelli di vitamina D3, con evidenza di miglioramento diretto sulla qualità del guscio delle uova e, indirettamente, sulla qualità dell’embrione e della prole generata. Nelle ovaiole commerciali è stato indicato un uso più mirato, soprattutto per quanto riguarda le fasi finali del ciclo, a partire dalla sessantesima settimana. Un punto interessante, emerso durante la presentazione, riguarda il vantaggio nell’utilizzo dello stesso in altre due fasi: durante lo svezzamento, per rinforzare ulteriormente l’apparato scheletrico degli animali, e durante la partenza del ciclo di deposizione, per avvantaggiare le fasi finali di accrescimento e di formazione dell’osso midollare (16-20 settimane).

Diversi oligoelementi contribuiscono al normale percorso metabolico del calcio; l’attenzione è stata rivolta in particolare a zinco, rame e manganese, ugualmente importanti per lo sviluppo di una struttura resistente dell’uovo, migliorando il deposito di calcio, l’integrità del guscio e protezione dallo stress ossidativo (meno gusci sottili). L’utilizzo dell’enzima fitasi, inoltre, permette di liberare fosfato dai fitati naturalmente presenti nelle materie prime utilizzate per l’alimentazione, contribuendo alla riduzione dei fosfati nei mangimi (importante dal punto di vista dell’impatto ambientale). Si è infine discusso il tema delle fonti di calcio utilizzabili: le caratteristiche, come la granulometria e la quantità da inserire in formula, variano a seconda dell’età degli animali, in base alle diverse condizioni fisiologiche, e del consumo alimentare; il rapporto Ca:P, così come le particelle di calcio grossolane utilizzate, aumentano con l’aumentare delle fasi del ciclo degli animali (ovaiole, riproduttori). Uno dei punti cruciali della relazione, ricordato in diversi momenti della stessa, è stata l’importanza di una corretta salute intestinale, in termini d’integrità della mucosa, per un corretto assorbimento dei nutrienti.

L’ultima presentazione della giornata ha puntato i riflettori su una tecnologia innovativa: l’illuminazione intelligente dinamica degli allevamenti avicoli. In collaborazione con Once by Signify_Philips Lighting, il relatore Nice Hasani ha – letteralmente – fatto luce sull’argomento, partendo dalle basi concettuali della fotobiologia (scienza che studia l’interazione della luce con gli organismi viventi), descrivendo le fonti luminose come linguaggio e strumento di guida per comprendere i comportamenti degli avicoli e le loro interazioni con l’ambiente circostante.

Esistono differenze ottiche nello spettro, da animale ad animale, e in particolare i volatili possono vedere una più ampia gamma di luce visibile (360-750 nm) rispetto agli esseri umani. Il rapporto tra coni e bastoncelli risulta a favore dei primi negli avicoli, con l’85%: questo dimostra come i volatili vedano la luce in maniera diversa e percepiscano pigmenti sensibili al rosso, verde e blu, anche a intensità basse (8 lux); essi, inoltre, sono in grado di percepire gli UV-A, per cui risulta essenziale misurare l’intensità luminosa in Gallilux, che può rilevarli. Sono state mostrate diverse “ricette” luminose, utili a migliorare le performance degli animali allevati durante il ciclo e dotate di dinamismo: in grado quindi di modificarsi durante la giornata, seguendo il ritmo circadiano degli avicoli. Durante la fase di svezzamento delle pollastre, gli studi effettuati presso l’università di Wageningen, mostrano come, durante le fasi iniziali, uno spettro ad elevato indice di resa cromatica (Jungle Green Spectrum) incoraggi il movimento dei pulcini e i comportamenti alimentari e di abbeverata; durante le fasi finali dell’allevamento della pollastra, uno spettro denominato “del cielo della giungla” (Jungle Sky), blu/verde, ha contribuito in maniera efficace a migliorare l’uniformità e le performance di crescita degli animali, così come uno spettro blu monocromatico è utile nel tranquillizzare gli animali oggetto di diverse manipolazioni (carico verso l’allevamento di deposizione, vaccinazioni ecc.). È stato dimostrato come le onde elettromagnetiche rosse siano importanti per lo sviluppo riproduttivo delle galline ovaiole, stimolando il rilascio di ormoni per la maturazione sessuale e facilitare la regolazione della melatonina per migliorare la risposta immunitaria e ridurre lo stress.

L’illuminazione dinamica multispettrale risulta uno strumento utile per affrontare le sfide a cui gli animali sono sottoposti nei sistemi in voliera: le ovaiole sono animali complessi e dinamici, per cui i sistemi di illuminazione devono essere flessibili e adattabili nelle varie situazioni. Questo sistema è utile nel mitigare diversi comportamenti negativi, come plumofagia, cannibalismo, uova fuori nido, soffocamenti, distribuzione degli animali nell’impianto. Con questi programmi di gestione dell’illuminazione intelligente (NatureDynamics), la luce si modifica in termini d’intensità e spettro/colore durante la giornata, coadiuvando l’allevatore e modulando i comportamenti degli animali: ad esempio, stimolando la deposizione con uno spettro bianco caldo, arricchito con lo spettro rosso, oppure disincentivando la deposizione fuori nido con uno spettro bianco/blu freddo. Tutto questo ha risvolti economici, soprattutto in termini di miglioramento di qualità delle uova selezionabili, incrementa salute e benessere degli animali allevati, riduce stress e comportamenti anomali.

Tutto questo dimostra come la ricerca scientifica stia compiendo passi da gigante per fornire soluzioni alle richieste sempre più esigenti di produzioni efficienti, anche in termini di sostenibilità e rispetto del benessere animale; ciò garantisce un valido aiuto alla resilienza degli avicoli allevati, coadiuvando la maggiore persistenza e durata del loro ciclo di vita.

La giornata è terminata con una discussione sui temi affrontati con il pubblico presente in sala: l’azienda Tecnozoo ha dimostrato, con questo inizio, la volontà di intraprendere un percorso a fianco dei suoi clienti, per affrontare con entusiasmo e professionalità le sfide future dell’allevamento avicolo.