
Da marzo 2024 il 40% delle uova prodotte negli Stati Uniti proviene da allevamenti a terra. Mentre questa tendenza continua a prendere piede a livello globale, un’azienda si distingue per il suo approccio innovativo e davvero sostenibile: Kipster. Nata con lo scopo di rivoluzionare la produzione alimentare, Kipster mette al centro etica, benessere animale e rispetto per l’ambiente, con un modello che porta vantaggi concreti agli animali, alla Terra e ai consumatori.
L’alternativa ai sistemi convenzionali
La maggior parte delle galline che depongono uova per il consumo umano negli Stati Uniti è allevata in un sistema convenzionale, nel quale le ovaiole sono confinate in batteria, dove condividono uno spazio ristretto, che crea una serie di problemi legati al benessere animale, tra cui frustrazione (che si trasforma in comportamenti dannosi come il beccaggio e il cannibalismo), malattia del fegato grasso, fratture delle ossa dello sterno e un aumento della mortalità. I sistemi convenzionali non forniscono alle galline quelle caratteristiche ambientali essenziali, come posatoi, aree di nidificazione e un terreno con vegetazione per il foraggiamento, che sono cruciali per i loro comportamenti naturali. Le implicazioni negative per il loro benessere sono elevate e non rappresentano gli unici problemi: a questo tipo di allevamento intensivo, infatti, sono associati anche temi legati al benessere degli operatori e all’impatto ambientale.
La crescente consapevolezza di aziende e consumatori sta spingendo dunque verso modelli alternativi, come l’allevamento a terra o all’aperto. Kipster ha adottato un approccio alternativo all’allevamento delle galline: il suo sistema punta non solo a migliorare la vita degli animali, ma anche a ridurre l’impatto ambientale e a creare un ambiente di lavoro migliore per gli allevatori. Un modello circolare, trasparente e replicabile.
Kipster
Fondata nei Paesi Bassi nel 2017 e approdata negli Stati Uniti nel 2022, Kipster nasce dal desiderio dei suoi fondatori di fornire nutrimento alla popolazione mondiale senza scaricarne i costi sulle generazioni future. Oggi, in collaborazione con MPS Egg Farms – produttore esclusivo negli Stati Uniti, che gestisce sette allevamenti con oltre 14 milioni di capi – Kipster opera in Indiana, dove tre capannoni ospitano 24.000 animali ciascuno e le cui uova sono distribuite grazie alla partnership con il colosso delle vendite al dettaglio Kroger Co. “Se i consumatori apprezzano il benessere animale – ha dichiarato Sam Krouse, CEO di MPS Egg Farms, spiegando il valore di questo metodo di allevamento – desiderano che gli animali esprimano comportamenti naturali e che le galline vivano in un ambiente naturale. Kipster è proprio ciò che cercano”.
Il benessere animale prima di tutto
In effetti Kipster ha costruito il suo business proprio sul rispetto delle esigenze innate degli animali: le loro strutture innovative sono state progettate in collaborazione con esperti di etologia e benessere animale, in modo che le galline riescano a esprimersi il più possibile attraverso comportamenti naturali. L’allevamento Kipster prevede un giardino interno e uno esterno (a cui è garantito un accesso regolare, compatibilmente con i rischi di influenza aviaria), bagni di polvere e posatoi, che consentono agli uccelli di esplorare e giocare nel loro ambiente; inoltre il giardino interno include posatoi, tronchi di alberi, letti profondi e grandi finestre che permettono il passaggio della luce naturale.
Per quanto riguarda la razza, Kipster utilizza la DeKalb White e non pratica il taglio del becco, utilizzato di solito per limitare l’aggressività e il beccaggio: invece che al debeccaggio, Kipster si affida a un ambiente arricchito con pietre da beccare, balle di fieno e mangime sparso per mantenere attive le galline e stimolare il loro foraggiamento e l’ampio spazio sia interno che esterno permette alle galline di correre, sbattere le ali ed esplorare il loro ambiente. Le uova Kipster sono anche certificate Certified Humane da enti indipendenti.
“Ho vissuto tutta la mia vita tra gli animali – ha dichiarato Ruud Zanders, uno dei fondatori di Kipster – e come allevatore mi limitavo a conoscere le cose che mi permettevano di mantenerli sani, per avere abbastanza uova. Poi ho scoperto che erano dotati di un’intelligenza emotiva e avevano dei sentimenti: ecco perché cerchiamo di fare il possibile per dare loro una vita migliore, in questo modo ci avviciniamo alla natura”.
Kipster sta tracciando un percorso che offre grandi soluzioni, guidando la strada per modelli alternativi nel mercato delle uova negli Stati Uniti, dando priorità alla sostenibilità, al benessere animale e al benessere degli allevatori.
L’azienda si è focalizzata molto sulla trasparenza attraverso l’allestimento di un proprio centro visitatori in loco e attraverso i livestream su YouTube dalla fattoria: condividendo sui social media la vita quotidiana delle sue galline, in bene e in male, Kipster permette ai consumatori di conoscere gli animali dietro le uova che comprano. Per tutti questi motivi Compassion in World Farming ha riconosciuto gli elevati standard di benessere animale di Kipster assegnando nel 2024 alla sede americana il Good Egg Award nel 2024, riconoscimento che aveva già ottenuto nel 2018 per la sua sede nei Paesi Bassi.
Sostenibilità
Per Kipster le galline possono svolgere un ruolo cruciale nel combattere il significativo problema dello spreco alimentare negli Stati Uniti, dove ogni anno viene sprecato fino al 40% del cibo destinato al consumo umano. Sebbene la priorità sia ridurre lo spreco, le galline di Kipster offrono un’altra soluzione trasformando gli scarti alimentari che le persone non vogliono o non possono mangiare in uova e carne: l’alimentazione di Kipster infatti utilizza scarti alimentari e sottoprodotti derivanti dalla lavorazione dei raccolti e dalla produzione alimentare, come quelli di grano, mais e soia, combattendo lo spreco e utilizzando meno terra per allevare animali. Inoltre viene prestata particolare attenzione alla riduzione delle emissioni di gas serra e viene adottato un particolare mangime che ha un’impronta ecologica pari a circa la metà del mangime convenzionale per galline ovaiole, un dato significativo, poiché l’alimentazione è responsabile di circa il 70% delle emissioni di gas serra di un uovo. Kipster utilizza anche pannelli solari sui tetti dei capannoni per alimentare la fattoria e impiega crediti di carbonio per compensare l’impronta residua delle uova.
Un aspetto unico di questo modello è il modo in cui viene gestito il particolato proveniente dalle attività agricole, che include polvere, odori, ammoniaca e altre particelle indesiderate. La fattoria Kipster è la prima negli Stati Uniti a “lavare” l’aria in uscita: prima che l’aria esca dal capannone, il calore viene recuperato da una pompa di calore che preriscalda l’aria fresca in entrata. Combinata con il sistema di ventilazione innovativo, questa soluzione riduce significativamente le emissioni e migliora il clima interno sia per l’allevatore che per gli animali.
Oltre ai suoi elevati standard di benessere animale e sostenibilità, Kipster immagina un modello agricolo migliore con meno animali. Il team di Kipster ritiene che un’agricoltura veramente responsabile significhi allontanarsi completamente dall’uso degli animali, salvo in determinate condizioni rigorose, che tengano conto di questi elementi:
- sostenibilità: gli animali da allevamento devono essere una risorsa per un sistema sostenibile, non un peso.
- comportamenti naturali: gli esseri umani hanno l’obbligo di rispettare i sentimenti e i comportamenti naturali degli animali da allevamento, assicurando loro una vita soddisfacente, per quanto possibile in un contesto agricolo.
- produzione alimentare: non dovrebbe mai esserci competizione tra esseri umani e animali da allevamento per le risorse alimentari. La coltivazione dovrebbe essere focalizzata sulla produzione di cibo per gli esseri umani, non per gli animali.
Il plauso di CIWF
Secondo Compassion in World Farming il modello Kipster rappresenta un’ottima alternativa ai sistemi convenzionali, ma anche ai modelli di allevamento a terra, che possono comunque limitare alcuni aspetti del benessere delle galline ovaiole. Dando priorità al benessere delle galline, al benessere degli agricoltori e alla produzione di uova a impatto zero, Kipster rappresenta un modello vantaggioso per gli animali, le persone e il pianeta. Compassion in World Farming elogia il lavoro di Kipster e auspica una crescita continua del modello negli Stati Uniti e nuove collaborazioni con rivenditori a livello nazionale, in modo da rendere le uova Kipster più accessibili al pubblico.
Bibliografia disponibile su richiesta