
La Associação Brasileira de Proteína Animal (ABPA) prevede per il 2025 un lieve arretramento dell’export di carne di pollo fino a 5,2 milioni t (≈ –2% sul record 2024), effetto dei divieti temporanei di vari importatori dopo il focolaio di influenza aviaria HPAI rilevato a maggio in un allevamento da riproduzione a Montenegro (RS). Alcune misure restrittive, inclusi stop di Cina ed UE, hanno inciso sui flussi, nonostante il rapido contenimento del caso. Per il 2026 l’associazione stima un recupero verso 5,5 milioni t.
Nei primi sette mesi del 2025, l’esportazioni di carni avicole hanno totalizzato ~3,0 milioni t (–1,7% a/a).
Sul fronte uova, il Brasile registra un boom: +304,7% a luglio (5.259 t) e 30.174 t nel periodo gennaio–luglio (+207,3%). Gli USA sono la prima destinazione con 18.976 t nei primi sette mesi (+1.419%), spinta legata anche alla carenza interna per HPAI. L’entrata in vigore dal 6 agosto 2025 del dazio USA al 50% potrebbe però raffreddare la domanda nel prosieguo dell’anno.
Quadro stabile per il pollo (leggero calo export 2025 con possibile rimbalzo 2026), mentre le uova diventano driver di breve periodo grazie agli USA; da monitorare gli effetti combinati di embargo/regionalizzazione sanitaria e nuova tariffazione statunitense.
Fonte: abpa-br.org