Gestione precoce delle galline ovaiole

Aitor Arrazola, Biologo ricercatore, Ph.D. in Comportamento e benessere animale

20

Una proficua produzione di uova dipende da una corretta cura delle galline ovaiole durante la fase di deposizione, ma anche lallevamento precoce è fondamentale per raggiungere gli obiettivi prestazionali.

Durante i primi mesi di vita pulcini e pollastre, oltre a raggiungere una corretta condizione corporea per un tasso di deposizione ottimale, sviluppano abilità fondamentali per orientarsi nei complessi sistemi di allevamento per ovaiole.

Necessità di una maggiore resilienza

Il trasferimento di pulcini e pollastre allevati in gabbia verso sistemi aviari multi-piano rappresenta una fonte di stress per gli animali e può compromettere le caratteristiche produttive, portando a un aumento della mortalità nei primi giorni, all’ arresto della crescita o a scarsa uniformità del peso corporeo e a un numero elevato di uova deposte a terra durante il picco produttivo. In questo contesto la maggior parte delle galline trascorre molto tempo nell’area a terra, poiché è abituata ad ambienti tridimensionali. Inoltre le galline inesperte non sanno dove si trovano le risorse essenziali e impiegano del tempo per scoprire che le linee d’acqua e le mangiatoie sono situate ai livelli superiori. Per questo motivo una corrispondenza tra l’ambiente di crescita e l’ambiente di deposizione facilita la transizione dall’allevamento alla deposizione, aiutando pulcini e pollastre a sviluppare le abilità mentali e fisiche necessarie nella fase di deposizione.

La fase iniziale dell’allevamento è cruciale per lo sviluppo scheletrico e le caratteristiche ambientali giocano un ruolo determinante nel supportare una corretta formazione dello scheletro. Per esempio, le zone di allevamento per pulcini arricchite con posatoi rialzati, piattaforme ampie e gradinate lunghe influenzano positivamente la salute fisica e le prestazioni a lungo termine. Ambienti che permettono attività fisiche come correre, saltare e sbattere le ali non solo aiutano gli animali a gestire meglio lo stress e migliorano il loro benessere, ma facilitano anche lo sviluppo muscolare e la formazione ossea. Queste attività fisiche vengono spesso definite “esercizi di carico osseo” per i benefici che apportano allo sviluppo dello scheletro. Studi condotti su galline ovaiole e polli da carne hanno dimostrato che permettere agli animali di svolgere tali esercizi rafforza le ossa al momento della maturità sessuale. Il miglioramento si evidenzia in termini di dimensioni, spessore e densità ossea, che si traducono in una maggiore resistenza alla rottura rispetto alle ossa di animali allevati in gabbie convenzionali e di piccole dimensioni.

Tali attività si traducono in una maggiore resilienza a fratture e malformazioni ossee dovute a una struttura debole e aiutano a sostenere l’elevato fabbisogno di nutrienti e calcio per la produzione di uova, soprattutto verso la fine della fase di deposizione. Mantenere un tasso di deposizione di un uovo al giorno è molto dispendioso e le galline dipendono dalle riserve di calcio per la formazione del guscio. Sebbene l’integrazione di calcio nella dieta delle ovaiole aiuti a soddisfare l’alto fabbisogno nutrizionale e riduca l’incidenza di gusci deboli, gran parte del calcio necessario proviene dalle ossa, mettendone a rischio la salute e la robustezza. Con l’invecchiamento, l’indebolimento dello scheletro comporta rischi per la salute e il benessere, con una maggiore vulnerabilità a fratture e deformazioni. L’elevata prevalenza di fratture dello sterno, zoppia e altri disturbi correlati rappresentano anche un problema produttivo, portando a un calo della deposizione e a un maggior numero di scarti. Per questo motivo, offrire opportunità di sviluppo osseo mediante ambienti che favoriscono esercizi di carico osseo può migliorare le prestazioni delle ovaiole fino alla fine del ciclo produttivo.

Benefici oltre la salute fisica

I benefici che derivano dall’aumento della complessità dell’ambiente di allevamento vanno però oltre la semplice salute fisica. Introdurre pulcini e giovani pollastre in ambienti relativamente complessi (con posatoi e piattaforme sopraelevate) aiuta a sviluppare abilità di navigazione tridimensionale e ad allenare il sistema locomotorio. Anche se ciò può sembrare banale per gli adulti e spesso viene sottovalutato dagli allevatori, i pulcini devono imparare ad accedere con cautela alle risorse poste in alto (devono acquistare padronanza nell’uso delle ali per raggiungere piani rialzati) e a scendere in sicurezza dai posatoi e dai livelli superiori. Acquisire agilità e abilità motorie richiede un processo di apprendimento graduale, necessario per lo sviluppo muscolo-scheletrico e neuromuscolare sin dalla schiusa.

I pulcini, infatti, mostrano interesse per posatoi, rampe e piattaforme già dalla prima settimana di vita (nelle razze più pesanti questo può richiedere più tempo) e un addestramento precoce li aiuta a muoversi con intelligenza tra eventuali ostacoli strutturali senza farsi male. L’acquisizione di queste abilità non solo rende le pollastre più a loro agio nell’ambiente di deposizione, ma le aiuta anche a prevenire urti e cadute.

Studi recenti indicano che pollastre e galline preferiscono rampe dolcemente inclinate (non troppo ripide) per scendere dai livelli superiori e che l’esperienza acquisita durante le prime settimane di vita è essenziale per un corretto utilizzo delle risorse nella fase di deposizione, riducendo così cadute e fratture ossee. Tuttavia, anche con esperienze di apprendimento precoci, alcune galline non riescono mai a sviluppare completamente queste abilità, né da giovani pollastre né una volta diventate adulte. Di conseguenza, la progettazione degli ambienti di allevamento dovrebbe prevedere strutture che permettano l’accesso alle risorse essenziali (nidi, mangiatoie, abbeveratoi) senza dover ricorrere a sforzi eccessivi come il volo o il battito d’ali. Infatti, il rischio di collisioni causato da scarse capacità di manovra e da ambienti non ottimali, unito a una struttura ossea fragile, rappresenta una causa di problemi fisici e di alti tassi di scarto negli allevamenti commerciali di ovaiole.