Allevamento al femminile, il contributo delle donne nel settore zootecnico

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Istituzioni e associazioni di categoria si sono confrontati per tracciare la strada verso un settore zootecnico più inclusivo.

 Si è svolto presso l’Azienda Agricola Risaia del Duca l’evento conclusivo del progetto “Allevamento al Femminile,” un’iniziativa di Zoetis Italia che si propone di celebrare e dare visibilità al contributo delle donne nel settore zootecnico. Il progetto ha raccontato le storie di otto protagoniste, tra allevatrici e veterinarie attive in Lombardia, Emilia-Romagna e Marche, che, attraverso il loro impegno, stanno contribuendo a rendere l’allevamento un settore sempre più sostenibile e innovativo.

Il settore agricolo italiano sta vivendo una trasformazione significativa: oggi, secondo Coldiretti, il 28% delle aziende agricole è a guida femminile, con quasi 200.000 donne imprenditrici. Tuttavia, nonostante questa crescita, le donne continuano a confrontarsi con stereotipi, pregiudizi e barriere culturali che limitano il pieno riconoscimento e la valorizzazione del loro ruolo, soprattutto nel comparto zootecnico. In tale contesto, “Allevamento al Femminile” rappresenta una piattaforma per riflettere sulle sfide e sulle opportunità che accompagnano la partecipazione femminile nel settore, e su come questa possa stimolare un’evoluzione verso pratiche più inclusive e orientate all’innovazione.

L’evento ha visto la partecipazione di figure istituzionali e rappresentanti delle principali associazioni di categoria, che hanno animato una tavola rotonda sul ruolo delle donne nel settore agricolo e zootecnico. Al confronto hanno preso parte Sonia Alvisi, Consigliera di Parità della Regione Emilia-Romagna, Giovanna Trambajolo, Settore prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione Emilia-Romagna, Claudio Bovo, Direttore di ARAER, Lara Sanfrancesco, Direttrice di Unaitalia, e Nicola Bertinelli, Presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano ed Elena Miguel – Business Unit Director Livestock, Zoetis.

Durante l’evento, sono stati premiati otto esempi di eccellenza femminile, che con il loro impegno e la loro competenza, stanno trasformando il settore zootecnico e contribuendo al suo progresso, confermando l’importanza del ruolo delle donne nell’allevamento e nella zootecnia.

Ecco i nomi delle donne premiate:

  • Andreina Melli: allevatrice di Reggio Emilia, gestisce l’azienda di famiglia dedicata alla produzione di Parmigiano Reggiano.
  • Lucia Zubiani: allevatrice di Guastalla (RE), con oltre 23 anni di esperienza nella conduzione dell’azienda familiare.
  • Elena Dorighi: veterinaria di Noceto (PR), esperta in buiatria.
  • Valeria Harper: veterinaria di Modena, specializzata nella gestione degli allevamenti di galline ovaiole.
  • Francesca Grapelli: giovane veterinaria di Moglia (MN), affermata nel settore suinicolo.
  • Nazzarena Piccinelli: veterinaria di Brescia (BS), con una solida carriera nell’allevamento di ruminanti e suini.
  • Adriana Busi: allevatrice di Borgo San Siro (PV), alla guida dell’azienda agro-zootecnica familiare, specializzata nella produzione di latte e nell’allevamento di bovini.
  • Sonia Falappa: veterinaria e allevatrice di Filottrano (AN), con un’esperienza ventennale nel settore avicolo.

“Con il progetto Allevamento al Femminile, siamo orgogliosi di aver messo in luce il contributo delle donne in un comparto tradizionalmente dominato dalla presenza maschile”, ha dichiarato Carmelo Lombardo, Amministratore Delegato di Zoetis Italia.

“Il settore zootecnica in passato è sempre stato quasi esclusivamente maschile”, gli ha fatto eco Sonia Alvisi Consigliera di Parità Effettiva Regione Emilia-Romagna, “ma con il tempo sempre più donne si stanno affermando. Con quasi 200.000 imprenditrici attive in campagna, di cui 11.041 in Emilia-Romagna, il 28% delle aziende agricole in Italia oggi è a guida femminile, una realtà che sta trasformando in maniera profonda il settore. Non è certo una percentuale paritaria, ma già così l’impegno delle donne ha portato innovazione nel settore, oltre ad un’ulteriore e maggiore attenzione per la sostenibilità e la responsabilità sociale, l’educazione ambientale e alimentare.”