Indicatori di benessere animale nell’allevamento delle anatre

V. Milini 1, L. Ferrari 2, F. Leone 2, V. Ferrante 2 - 1 ATS Pavia 2 Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali

38
©Emmi Nummela - Pixabay

Con il presente studio si è inteso individuare alcuni indicatori di benessere animale, con particolare riferimento all’allevamento di anatre allevate per la produzione di carne. Ad oggi non sono infatti disponibili indicatori scientificamente validati per la valutazione del benessere delle anatre e nessun protocollo dedicato è stato ancora sviluppato per questa specie.

Premessa

Il benessere animale – concetto multidimensionale che comprende lo stato fisico e mentale degli animali – costituisce un aspetto fondamentale dell’allevamento. Da concetto puramente etico, nel corso degli ultimi due decenni ha assunto significati legati anche alla salubrità e alla qualità delle produzioni animali, oltre che una valenza di carattere economico-commerciale.

Anche la consapevolezza e la sensibilità della popolazione riguardo alle condizioni di allevamento degli animali è accresciuta notevolmente; le opinioni e le campagne di informazione hanno influenzato e continuano a influenzare le scelte decisionali delle parti politiche e delle filiere di produzione.

L’Unione europea, ma anche altre organizzazioni internazionali quali l’OMS, la WOAH e la FAO, affermano che il benessere animale rappresenta la prima forma di tutela della salute dei consumatori. Per questo motivo è in crescita il numero di persone disposte ad acquistare prodotti di origine animale dei quali sia specificata e assicurata la provenienza da allevamenti rispettosi delle condizioni di benessere.

L’adempimento dei requisiti minimi di benessere animale previsti dalle vigenti normative, permette inoltre agli allevatori di accedere ai premi erogati dall’Unione europea, in base agli accordi stipulati tra i Paesi membri in tema di politica agricola comune (PAC).

Alcuni progetti di ricerca internazionali, riferiti al benessere della specie avicole, hanno portato all’elaborazione di protocolli di valutazione relativi in particolare all’allevamento delle galline ovaiole e dei broiler (Welfare Quality®, 2009) e dei tacchini (AWIN, 2015).

Ricerche in merito all’influenza dei sistemi di allevamento sul benessere delle anatre risultano invece limitate. Non sono infatti ancora disponibili indicatori scientificamente validati per la valutazione del benessere delle anatre e nessun protocollo è stato ancora sviluppato per questa specie.

Lo studio preliminare

La prima fase del lavoro ha comportato una revisione critica della letteratura al fine di selezionare gli studi che hanno affrontano problematiche di benessere delle anatre. La ricerca ha prodotto 32 risultati relativi a studi pubblicati negli ultimi 20 anni, che hanno riguardato quasi esclusivamente rischi rappresentati dagli aspetti strutturali e gestionali correlati al benessere dell’anatra allevata per la produzione di carne.

Sono stati quindi selezionati e presi in considerazione 17 articoli, due protocolli di valutazione del benessere degli avicoli (Welfare Quality® broiler e AWIN tacchini), gli standard RSPCA e DEFRA relativi all’allevamento all’aperto dell’anatra comune, la raccomandazione dell’UE riguardante l’allevamento dei palmipedi, i pareri scientifici dell’EFSA inerenti la valutazione del rischio per il benessere degli animali negli allevamenti e l’uso di misure basate sulla valutazione diretta degli animali, nonché il parere scientifico dell’EFSA in tema di benessere delle anatre di recente pubblicazione (2023).

La seconda fase ha riguardato i sopralluoghi aziendali per la raccolta di informazioni presso gli allevamenti e la selezione degli indicatori di valutazione del benessere. Questa fase del lavoro ha implicato anche ispezioni presso i macelli, per avvalorare alcuni degli indicatori.

Metodo di osservazione

Quale sistema di osservazione delle anatre in allevamento si è optato per il metodo Transect Walk (TW), che consente la raccolta di informazioni camminando tra gli animali, analogamente a quanto viene fatto dall’allevatore e dagli operatori durante i controlli quotidiani (vedi Immagine 1).

Il metodo TW è già stato identificato come una strategia praticabile per valutare il benessere dei broiler e dei tacchini ed è stato inserito nei protocolli AWIN relativamente a questi ultimi. Il valutatore attraversa lentamente tutta la lunghezza del capannone seguendo percorsi stabiliti, compiendo indicativamente un passo al secondo; la larghezza dei transetti è generalmente definita delle linee di alimentazione e di abbeverata. Osservando gli animali davanti a sé, in un arco di 180°, l’operatore registra la presenza di indicatori predeterminati; in questo modo si copre l’intera area del capannone e si giunge a una “fotografia” del livello di benessere del gruppo di animali, arrecando loro il minimo disturbo.

Scelta degli indicatori e rilievo dati in allevamento

Successivamente alle fasi preliminari sono stati selezionati gli indicatori elencati e descritti in Tabella 1. Prendendo spunto dallo studio di Waitt et al. (2009), sono stati considerati i comportamenti riassunti in Tabella 2.

Per la raccolta dati sono state effettuate un totale di 8 uscite presso allevamenti di anatre per la produzione di carne, in differenti stagioni, nei giorni precedenti la macellazione.

Gli animali osservati sono in maggioranza anatre Mulard femmine, per le difficoltà da parte degli allevatori nel reperire anatroccoli di anatre Barbary e Pekin a causa della epidemia di Influenza Aviaria che ha coinvolto l’Europa negli ultimi anni.

I dati sono stati raccolti sia su fogli di lavoro sia mediante l’utilizzo dell’applicazione “I-WatchBroiler”, adattata ai parametri oggetto di studio. I dati degli indicatori in allevamento sono stati quindi confrontati con i dati raccolti al macello riferiti ai gruppi di anatre oggetto dello studio.

Risultati

Livello di pulizia della livrea

In Tabella 3 è riportato il livello di pulizia delle anatre negli allevamenti oggetto di questo studio. I rilievi nelle aziende hanno confermato quanto riportato da Mohammed et al. (2019), secondo cui gli animali allevati su rete metallica si presentano più puliti, mentre su lettiera – se non rinnovata periodicamente o se il materiale non è adeguato – essi possono risultare sporchi. Le anatre allevate su fessurato in plastica si sono presentate sporche sulla carena, verosimilmente per l’elevata densità riscontrata in azienda.

L’indicatore “livello di pulizia della livrea” si è rivelato strettamente correlato alle valutazioni eseguite al macello. In particolare, il livello di pulizia della carena può essere considerato un indicatore applicabile nella pratica.

Soggetti sottopeso/ridotto accrescimento

In tutti gli allevamenti si è osservata la presenza di soggetti sottopeso o con crescita ridotta, con valori medi rilevati pari allo 0,37%. Al macello i capi identificati come casi di “cachessia” – parametro riconducibile ai soggetti che manifestano una crescita ridotta e causa principale di distruzione delle carcasse – hanno fornito un dato medio pari a 0,31%. Questo dato dovrebbe attestarsi su valori infinitesimali, poiché tali soggetti andrebbero abbattuti in allevamento; la ridotta dimensione rappresenta infatti anche una problematica di benessere, in quanto questi animali hanno difficoltà ad alimentarsi/abbeverarsi e subiscono spesso attacchi da parte dei conspecifici.

Zoppie

Le differenze tra gli allevamenti relative all’indicatore sono riportate nel Grafico 1. La presenza di zoppie è collegata alla tipologia di pavimentazione: i pavimenti perforati rappresentano chiaramente una maggior fonte di rischio rispetto alla pavimentazione piena (Jones & Dawkins, 2010; EFSA, 2023). La pavimentazione con fessurato in plastica ha fornito valori paragonabili alla lettiera per quanto concerne questo indicatore.

Sulla base delle osservazioni, la lettiera, seppur molto umida, non ha influito sul numero di zoppie rilevate, contrariamente a quanto riportato da Jones & Dawkins (2010). In un allevamento in particolare, nonostante la lettiera molto umida e il valore di ammoniaca rilevato pari a 60 ppm, la percentuale di soggetti con zoppia è risultata estremamente bassa (0,1%) e nessun rilievo a riguardo al macello.

Carenza di penne (featherless/feather pecking)

Nella quasi totalità degli allevamenti presi in esame (ad eccezione di una sola azienda), le anatre hanno presentato aree del corpo prive di penne, con un’incidenza che varia dall’80% al 100% dei capi osservati. Tali zone prive di penne, presenti in particolare sulla parte caudale del dorso, non evidenziano segni apparenti di aggressione o beccate da parte di consimili. Successivamente alla deplumazione al macello, non si sono osservate lesioni alla cute riconducibili alla rimozione traumatica di penne dal follicolo in cui sono inserite, si evidenzia invece rottura del calamo.

La problematica del feather pecking ha un’origine multifattoriale come riportato da Gustafson et al. (2007) che coinvolge innanzitutto la genetica, la densità (Yang et al., 2020) e le condizioni microclimatiche. Le rilevazioni risultano analoghe a quanto riportato in letteratura (Mohammed et al., 2019). Occorre tuttavia prestare attenzione, poiché il piumaggio delle anatre risulta spesso incompleto per via del breve ciclo produttivo. In natura, il piumaggio degli anatroccoli si completa a circa 8 settimane di vita, la prima muta inizia a 70-90 giorni e si completa in tre settimane, ma in cattività i tempi possono variare per una molteplicità di fattori legati ad esempio alla scarsa illuminazione e all’eccessiva umidità (Portugal et al., 2010). 

Lesioni da cannibalismo

Anche per le lesioni da cannibalismo, localizzate nella regione della coda, si riporta quanto osservato in allevamento: vedi Grafico 2. Secondo Mohammed et al. (2019), l’assenza di lettiera incrementa i casi di cannibalismo e anche le osservazioni in allevamento sembrano confermarlo. Il fenomeno, infatti, è risultato notevolmente superiore nelle aziende con pavimentazione in rete metallica rispetto agli allevamenti con lettiera. Si potrebbe quindi ipotizzare, come rilevato in altre specie avicole, che si tratti di un comportamento reindirizzato, in assenza di lettiera o arricchimento ambientale. INSERIRE  Immagine 4

Le migliori condizioni generali osservate in particolare in un’azienda, potrebbero giustificare la differenza rispetto alle altre in riferimento a questo indicatore (densità ridotta rispetto alla media, ventilazione costante, introduzione di materiale manipolabile e confinamento in infermeria degli animali feriti). Non si è osservato cannibalismo in anatre Pekin, in linea con quanto riportato in letteratura (Riber & Mench, 2008).

Mortalità a fine ciclo

Nel Grafico 3 sono riportati i tassi di mortalità a fine ciclo negli allevamenti confrontati con le percentuali di animali cachettici osservati al macello. Nell’azienda n. 6 si rileva una percentuale di mortalità molto elevata; tale valore deriva da problemi di tipo sanitario (300 soggetti sono deceduti il giorno successivo all’accasamento).

Il dato di mortalità a fine ciclo è rappresentativo delle condizioni sanitarie del gruppo di animali allevato. Tuttavia, solo attraverso una registrazione dettagliata delle cause di eutanasia, sarà possibile considerare questo parametro un valido indicatore diretto di benessere.

Distanza di evitamento/paura

In tutte le aziende visitate le anatre si sono distribuite in modo omogeneo lungo l’intera superficie disponibile, mantenendo una distanza interindividuale adeguata alle loro esigenze, come affermato anche in altri studi (EFSA, 2023). Riguardo alla distanza di evitamento, le anatre Pekin si sono dimostrate più paurose/reattive, emettendo anche vocalizzazioni, denotando quindi una differenza di comportamento legata alla genetica, come affermato nello studio di Faure et al. (2003). In generale le anatre Barbary si sono mostrate più calme. L’ibrido Mulard invece ha manifestato caratteristiche più simili alle anatre Pekin.

Va anche considerato che negli allevamenti di anatre da carne le interazioni con l’uomo sono limitate, l’addetto infatti entra 1 o 2 volte al dì per l’ispezione; maggiori contatti uomo-animale si hanno in presenza di lettiera, in quanto gli operatori entrano con maggiore frequenza a contatto con le anatre per la distribuzione e la gestione della lettiera stessa. Nell’azienda n. 8 gli animali non hanno manifestato alcun timore verso l’uomo, né verso l’automezzo utilizzato per distribuire la lettiera.

Comportamenti specie-specifici

In allevamento alcuni comportamenti delle anatre possono essere influenzati dall’assenza di un bagno d’acqua (Jones et al., 2009) o dalla mancanza di uno spazio sufficiente, eventualmente all’aperto; conseguentemente il nuoto, l’immersione, il volo e la corsa risultano impediti o inibiti dalla mancanza di adeguate risorse.

Nelle aziende oggetto dello studio non è stato osservato il comportamento esplorativo in gruppi allevati su rete metallica e fessurato in plastica. Tale comportamento è stato rilevato per brevi periodi successivi alla distribuzione della nuova lettiera (nelle aziende con questa tipologia di pavimentazione).

Introducendo un nuovo oggetto, come ad esempio una pala, gli animali hanno mostrato interesse, esplorando e beccando l’oggetto stesso oppure salendoci sopra. Ciò si è osservato soprattutto nell’azienda n. 8 in cui sono state posizionate cassette di plastica e di legno. L’arricchimento ambientale costituisce per le anatre una piacevole distrazione in grado di migliorare il loro benessere; il miglior arricchimento è rappresentato da fonti di acqua che consentano di immergere almeno la testa, da elementi che stimolino l’esplorazione e, soprattutto per le anatre Barbary, da strutture sopraelevate su cui appollaiarsi, come riportano le linee guida RSPCA© (2015), il Council of Europe (1999) e come ribadito nel recente parere EFSA (2023).

Nell’azienda n. 8 un numero consistente di anatre ha intrapreso piccole corse in occasione della distribuzione della lettiera. Il preening, legato alla distribuzione dell’olio della ghiandola uropigiale, è il comportamento meno esibito in termini di frequenza e durata fra quelli osservati, verosimilmente per la mancanza di un bagno d’acqua, come ipotizzato da Mi et al. (2020). I comportamenti esibiti con maggior frequenza in tutti i gruppi hanno riguardato eventi legati alla pulizia del piumaggio mediante il becco, oltre ai comportamenti di wing flapping e di head schaking. Anche secondo il recente parere dell’EFSA (2023), il comportamento di wing flapping è legato a un bisogno di stendere e rilassare la muscolatura, poiché le anatre in cattività passano gran parte della giornata accovacciate, come descritto da Rose et al., 2022. Il Council of Europe (1999) raccomanda di favorire l’espressione di questo comportamento, insieme al preening, focalizzando l’attenzione sul miglioramento delle condizioni strutturali degli allevamenti. Gli eventi di head shacking sembrano manifestarsi con maggior frequenza in animali stabulati su rete metallica, ricordando la frustrazione legata all’impossibilità di sottrarsi a un pericolo, come ipotizzato per le galline in gabbia.

Conclusioni

Al fine di rendere applicabili in contesti pratici gli indicatori selezionati in questo studio, occorre raccogliere una mole maggiore di dati, per creare una popolazione rappresentativa di riferimento. Sono necessarie inoltre osservazioni più approfondite, attraverso videoregistrazioni e altri strumenti di misurazione, relativamente agli indicatori di tipo comportamentale.

Gli indicatori considerati nel presente lavoro non sono riconducibili a un unico criterio riferito al benessere animale, alcuni di essi forniscono informazioni riguardo più aspetti, anche di tipo sanitario e utili al management aziendale. Questo rappresenta indubbiamente un valore aggiunto.

Pochi e scarsamente rilevati gli indicatori collegati a uno stato positivo dell’animale, poiché l’impatto sul benessere delle anatre nei comuni sistemi di allevamento sembra consentire una limitata manifestazione di comportamenti specie-specifici. Il metodo Transect Walk è risultato utile nelle fasi dello studio e particolarmente valido nel rilevare l’incidenza di indicatori diretti a livello di gruppo in popolazioni numerose.