Modello specifico in vivo sugli anatroccoli per valutare la capacità captante sulle AFB1

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Le aflatossine, metaboliti secondari di diversi funghi (Aspergillus, Pennicillum e Fusarium), sono seriamente tossiche per gli animali e possono impattare sulle performance zootecniche. Al fine di studiarne gli effetti tossici, ma anche per valutare l’efficacia di prodotti contro le aflatossine, ADM ha sviluppato un modello in vivo specifico, rapido e riproducibile sugli anatroccoli. 

Proprietà tossiche delle aflatossine

Le proprietà tossiche delle aflatossine variano a seconda della loro concentrazione, della specie animale, del tipo (finora ne sono state identificate 18) e della durata dell’esposizione. Diversi studi hanno dimostrato che gli anatroccoli sono la specie più suscettibile all’esposizione acuta da aflatossine. L’LD50 per un anatroccolo di 1 giorno è di 0,3mg/kg peso corporeo, comparato con i 6,3 mg/kg per i polli (Dhanasekaran et al. 2011).

Sono stati nel tempo applicati diversi approcci per diminuire l’esposizione degli animali a mangimi contaminati da aflatossine; la metodologia più diffusa è senz’altro l’utilizzo di prodotti captanti o sequestranti. Come testimoniato da Scheideler (1993), la capacità sequestrante di un additivo dovrebbe essere sempre dimostrata in vivo. In effetti, gli studi in vitro sono estremamente utili per effettuare un primo screening, sempre che venga preso in considerazione tutto il tratto digerente (ad esempio, variazione pH).

 Sviluppo del modello

ll modello sviluppato da ADM è specifico, riproducibile e basato sulla specie animale più sensibile alle micotossine: gli anatroccoli. Il modello consiste nella somministrazione di diversi tipi di additivi ad anatroccoli esposti alle micotossine e alla comparazione dei loro parametri fisiologici e zootecnici con quelli di animali non esposti alle micotossine e ad animali esposti alle micotossine ma senza nessun trattamento.

Il modello è stato validato da 18 studi sugli effetti dei livelli della contaminazione da aflatossine sugli animali, più altri 24 studi sugli effetti di diversi prodotti captanti. L’ultima prova effettuata nel 2018 è descritta nelle analisi di seguito.

Materiali e metodi

Il gruppo di controllo prevede una dieta standard in farina proveniente da materie prime non contaminate; il gruppo sperimentale è stato alimentato con frumento contaminato con aflatossine sintetiche B1 (Sigma-Aldrich), le quali sono state miscelate con frumento, in modo da ottenere una contaminazione pari a 90 ppb.

320 anatroccoli maschi Pekin di un giorno di vita sono stati messi in 32 gabbie per testare 10 diverse diete, dettagliate in Tabella 1 (32 anatroccoli per dieta e 3 ripetizioni per dieta), nutriti dal giorno 1 al giorno 15. Tutti i prodotti commerciali testati sono captanti a base di bentoniti.
Gli animali sono stati pesati individualmente al giorno 0 e 15. È stata registrata anche l’ingestione media per ogni gabbia. Al giorno 15 sono stati macellati. È stato analizzato il livello di proteine plasmatiche, prese in considerazione come biomarcatore del modello. Gli animali macellati sono stati dissezionati al fine di valutare la colorazione del fegato.

Risultati

Aumento di peso

La Figura 1 evidenzia come la contaminazione ha avuto un effetto sulla crescita degli animali, il cui peso si è significativamente ridotto del 21.4% (p<0.001) per gli animali che sono stati alimentati con mangime contaminato (dieta B) rispetto al gruppo di controllo non contaminato (dieta A). Tra i prodotti testati T5X ha permesso una buona performance di crescita, non differente dalla crescita ottenuta dal gruppo non contaminato (p<0.001). Altri prodotti, al contrario, non hanno ottenuto i medesimi risultati.

Proteine plasmatiche

L’effetto negativo dell’intossicazione è chiaramente visibile nella riduzione del tasso di proteine plasmatiche: -55.1% di proteine plasmatiche nel lotto contaminato (dieta B) (p-valore<0.001). Anche se nessuno dei prodotti testati ha raggiunto i livelli del mangime non contaminato, T5X è riuscito ad aumentare sensibilmente il contenuto di proteine plasmatiche in comparazione al gruppo di controllo contaminato (+57%), come mostrato in Tabella 2.

Sintesi al giorno 15

T5X permette di garantire buone performance, sia in termini di crescita, e quindi di guadagno medio giornaliero, che di tasso di proteine plasmatiche (Figura 2).

Conclusioni

Il modello in vivo sugli anatroccoli, basato sulle misurazioni di parametri sia zootecnici che fisiologici, permette di valutare efficacemente l’impatto sugli animali della contaminazione da aflatossine B1, nonché di verificare l’efficacia di diversi captanti. Il modello richiede bassi livelli di tossine (dosi realistiche), pochi animali e un tempo di esposizione limitato. È un modello riproducibile e permette di valutare l’efficacia di diversi captanti in maniera rapida ed economicamente sostenibile.

 Articolo sponsorizzato ADM

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