Ottimizzare la gestione della lettiera per il benessere dei polli

Tom Tabler 1, Shawn Hawkins 2, Yang Zhao 1, Pramir Maharjan 3 - 1 University of Tennessee Animal Science Department, 2 University of Tennessee Biosystems Engineering and Soil Science Department, 3 Tennessee State University College of Agriculture

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©Perdue-Farms

Una valida gestione della lettiera, prima, durante e dopo il ciclo è un fattore chiave per migliorare le performance del pollo, il suo benessere e salute. Gli allevatori capaci sanno che una buona gestione della lettiera è critica, soprattutto oggi che si alleva senza antibiotici.

Gli allevatori avicoli sanno bene che una valida gestione della lettiera inizia già dal gruppo precedente. Se si aspetta l’accasamento di un nuovo gruppo per iniziare un programma gestionale della lettiera, si è già atteso troppo, e probabilmente solo il gruppo successivo trarrà beneficio dal lavoro svolto. Le condizioni della lettiera non cambiano dal giorno alla notte, me è necessario stare al passo con i cambiamenti: la gestione della lettiera è un processo costante, che richiede tempo e fatica da parte dell’allevatore. Fortunatamente esistono diverse opzioni che possono aiutare: ad esempio il condizionamento della lettiera, l’asportazione della crosta e l’aerazione, metodiche che favoriscono una migliore gestione della lettiera fra i vari gruppi.

Una buona gestione della lettiera comporta ridurre la quantità di acqua che entra nella lettiera e aumentare la quantità di acqua che evapora dalla lettiera.

Problemi di lettiera ed umidità

I prezzi e la disponibilità dei materiali usati per la lettiera stanno causando una carenza di materiali tradizionali, come trucioli di pino, lolla di riso e di arachidi. Anche la distribuzione sul terreno della lettiera può essere un problema in termini di impatto ambientale, secondo le regolamentazioni locali. Inoltre, la lettiera usata può essere fonte di prolificazione di patogeni e infettare quindi i gruppi successivi.

Negli Stati Uniti il riutilizzo della lettiera esistente è pratica frequente, ma sta diventando un problema per questi motivi:

  • presenza di elevati livelli di ammoniaca nelle prime fasi della pulcinaia;
  • problemi di umidità legati a lettiera bagnata e quindi di benessere degli avicoli;
  • maggiori costi di energia (gas ed elettricità) per mantenere una buona qualità dell’aria;
  • passaggio di patogeni da un gruppo al successivo, causa di possibile

L’umidità è il fattore chiave che influenza la qualità della lettiera; l’umidità della lettiera viene associata a diversi fattori quali la temperatura, l’ambiente del capannone, la sua ventilazione, il livello di umidità ecc., e anche alle proprietà della lettiera (materiale usato, nuovo o vecchio, profondità, umidità ecc.). La lettiera umida è un problema ben noto da almeno cento anni, che continua a rappresentare un fattore critico per il settore avicolo, nonostante lo sviluppo genetico, gli schemi di accasamento, le tecniche di ventilazione e le metodiche produttive. Determinare quale sia il livello eccessivo di umidità della lettiera non è facile.

In Mississippi il livello medio di umidità della lettiera dei polli da carne si aggira sul 27%. Livelli superiori al 25% possono compromettere la capacità di ammortizzare, l’isolamento e la ritenzione idrica. Oltre il 35% si sviluppa facilmente dermatite del plantare. Non esiste tuttavia un valore singolo che definisca il momento in cui iniziano i problemi nella lettiera, così come non c’è una singola fonte di umidità che causi lettiera umida.

Sono diversi i i fattori che aumentano l’umidità della lettiera, tra i quali possiamo citare il materiale usato, le sue proprietà, le condizioni della lettiera (umidità, friabilità, vischiosità), tasso di deposizione degli escrementi, attività dei polli, ambiente del capannone, programmi di ventilazione ecc. Si stima che la quota di acqua aggiunta alla lettiera derivante dagli escrementi sia da 1,5 a 3,2 litri/m2/giorno, poi, con la crescita, aumenta fino a 100 litri/m2/giorno. È una quantità di acqua altissima, molto superiore alla capacità di trattenimento e assorbimento della lettiera. In questo modo si comprende facilmente l’importanza dell’evaporazione e rimozione della umidità tramite una corretta ventilazione.

L’ammoniaca (NH3) rappresenta uno dei principali problemi con la lettiera riutilizzata o rigirata, in particolare se si parte da una lettiera umida. Livelli alti di NHe nei capannoni avicoli comportano problemi di benessere animale, prestazioni ridotte e peggioramento della salute con perdite economiche a livello di allevamento e macellazione.

La riduzione dello stress nel periodo di crescita è fondamentale per mantenere adeguati standard di benessere ed è cruciale nel diminuire il costo per chilo carne al momento del carico. La volatilizzazione dell’ammoniaca dipende dalla temperatura, dal pH della lettiera, dall’umidità della lettiera e dalla movimentazione dell’aria. Si noti che l’evaporazione dipende anche dal contenuto in umidità della lettiera e dal flusso di ventilazione che le scorre sopra.

Controllo dell’umidità

Il controllo dell’umidità dipende in gran parte dalle pratiche di gestione della lettiera. Ciò significa controlli regolari del sistema idrico per evitare perdite e un continuo monitoraggio della ventilazione. Regolare l’altezza degli abbeveratoi e la pressione dell’acqua con il crescere dei polli è fondamentale per prevenire sprechi di acqua e sversamento sulla lettiera.

Aumentare costantemente la ventilazione nel gruppo in crescita è necessario per rimuovere l’umidità della lettiera. Anche una densità uniforme degli avicoli in allevamento è vitale per controllare l’umidità; ciò significa anche spostare regolarmente il gruppo da metà a tutto il capannone, uniformando la distribuzione dei soggetti dalla pulcinaia al fondo del capannone. Con l’uso di flussometri, sia nella zona pulcinaia che nel resto del capannone, si riesce a controllare l’uniformità della distribuzione.

L’umidità della lettiera può essere ridotta anche con l’installazione di piccoli ventilatori a soffitto, che possono funzionare costantemente oppure essere regolati dell’allevatore sulle esigenze del momento. I ventilatori a soffitto mantengono una ventilazione leggera, movimentando l’aria senza creare spifferi o correnti, il che favorisce la rimozione della stratificazione termica nel capannone e favorisce l’asciugatura della lettiera. È importante inoltre deviare l’acqua piovana lontano dall’allevamento e dai pannelli. L’acqua stagnante può penetrare nei pannelli e poi versarsi nella lettiera all’interno del capannone.

La lettiera dovrebbe essere almeno di 7-8 centimetri, e distribuita ugualmente in tutto il capannone, perché, se di spessore diverso, crea problemi di accesso uniforme ad abbeveratoi e mangiatoie. Solitamente la lettiera che si trova davanti al pannello di raffreddamento è dura, e spesso umida, e ciò crea un aumento dei livelli di ammoniaca.

La qualità della lettiera non si esaurisce nel mantenerne il livello ideale di umidità, ma deve anche essere friabile e favorire il benessere animale. Una lettiera friabile, infatti, perde più facilmente umidità e il pollo vi può razzolare comodamente ed effettuare tutte le attività tipiche. L’umidità invece favorisce la coesione delle particelle di lettiera, che diviene dunque appiccicosa. Un aumento del livello di umidità dal 20 al 30% causa un’adesione delle particelle che formano dei blocchetti, in cui l’acqua funge da legante naturale.

La ventilazione aiuta la gestione della lettiera  e deve essere adeguata nelle varie stagioni e dinamiche climatiche per mantenere una corretta condizione ambientale e la giusta temperatura corporea del pollo.  Tuttavia, i coltivatori spesso riducono significativamente i tassi di ventilazione in inverno per risparmiare carburante e ridurre i costi di riscaldamento. Diminuire la ventilazione in inverno porta alla formazione di lettiera umida, aumenta i livelli di ammoniaca e mette così a rischio la salute del gruppo. Come risultato si compromettono i parametri di benessere, e spesso bisogna aumentare di nuovo la ventilazione per mantenere livelli accettabili di NH3, il che richiede di solito costi maggiori di quelli che sarebbero stati necessari per una ventilazione in grado di prevenire il formarsi di umidità in eccesso.

La svolta della produzione senza antibiotici

Produrre senza antibiotici richiede un modo diverso di pensare l’allevamento del pollo: ci vuole una gestione migliore che deve rientrare nei fondamentali dell’allevamento. La lettiera vecchia e riutilizzata appare migliore e particolarmente benefica per la produzione senza antibiotici.

Alcune aziende rimuovono selettivamente la lettiera da alcuni allevamenti e la spargono sulla lettiera nuova in altri prima del ciclo: ciò favorisce una buona partenza del pulcino, migliorandone il sistema immunitario, fondamentale per una produzione antibiotic-free.

Negli Stati Uniti, i programmi antibiotic-free hanno mostrato le carenze di alcuni programmi di gestione; l’uso, seppure di quote minime, di antibiotico ha consentito finora di coprire alcune falle gestionali. Ciò che era considerato pulito prima dei programmi antibiotic-free, non lo è più oggi. Senza l’aiuto degli antibiotici è fondamentale implementare i seguenti punti:

  • avere una buona qualità di uova da schiusa;
  • massima igiene negli incubatoi;
  • migliorare la qualità del mangime,
  • migliorare la gestione e in particolare la qualità della lettiera, la qualità dell’aria, il controllo della ventilazione, della temperatura e dell’ammoniaca.

Buone pratiche gestionali devono essere messe in pratica in ciascun aspetto dell’allevamento, includendo i seguenti fattori critici:

  • buon programma di biosicurezza;
  • buon programma di vaccinazione;
  • raccolta e gestione della documentazione di buone pratiche aziendali;
  • buon programma alimentare:
  • mangime di buona qualità,
  • buon programma sanitario nei riproduttori;
  • pulizia degli incubatoi, scatole dei pulcini e camion di consegna,
  • pratiche aziendali dirette alla qualità della lettiera, ai livelli di ammoniaca, temperatura, ventilazione e umidità.

I programmi di allevamento senza uso di antibiotici richiedono:

  • densità di allevamento ottimale;
  • buona gestione della lettiera;
  • ambiente di accasamento ideale;
  • buon mangime prestarter;
  • buona qualità dell’acqua di bevanda e programmi di pulizia e sanificazione delle linee idriche.

La gestione della lettiera in inverno

Diversi fattori rendono problematica la gestione della lettiera in inverno: l’aria fredda esterna; mantenere la temperatura della pulcinaia sui 35 °C; distribuire uniformemente il flusso di aria per avere la stessa temperatura ovunque; il costo del gas. Anche in questo caso l’umidità è il fattore chiave nel mantenere la qualità della lettiera. Da dove proviene questa umidità? I polli consumano circa due chili di acqua per ogni chilo di mangime; l’80% di questa acqua viene poi immessa in ambiente in forma di escrementi e respirazione. Un’altra possibile fonte di umidità è rappresentata dall’attività delle cappe riscaldanti che, per ogni chilo di gas consumato, producono circa 600 gr di acqua.

Occorre controllare questa umidità tramite la ventilazione, la cui quota necessaria varia quasi costantemente. Il tasso di ventilazione deve essere quello necessario per gestire l’ammoniaca a livelli inferiori alle 25 ppm, con un’umidità che vari dal 50 al 70%. Aspettare fino a quando la lettiera diventa appiccicosa per poi ventilare è inutile; infatti a quel punto si è perso il controllo dell’umidità e non si riuscirà più, con la sola ventilazione, a ritornare alla situazione precedente.

Impilamento e ventilazione

Si tratta di una pratica gestionale utile e poco costosa che riduce la carica dei patogeni che si crea nella lettiera vecchia. Non si tratta di un compostaggio, perché le pile di lettiera non restano cosi a lungo da dare inizio al compostaggio ma, se eseguito correttamente, si instaura un processo termico capace di uccidere i patogeni presenti, inattivandoli. L’umidità della lettiera non deve superare il 25-30%, altrimenti non si attiva il processo termico e si sono sprecati tempo e carburante. Occorre tempo anche per usare correttamente la strumentazione per questa procedura. per fare partire e funzionare il processo: quindi almeno più di 10 giorni, tra un gruppo e l’altro, altrimenti il rischio è di fare un lavoro inutile e poco pulito. Comunque, se lo si fa correttamente, e con il livello di umidità adeguato per arrivare alle temperature previste, molti dei patogeni presenti sulla lettiera verranno eliminati.

In base al livello di umidità della lettiera, sarà necessario lasciare la lettiera incrostata più a lungo per instaurare il processo termico. Dopo il processo, si deve tenere la lettiera per 3-4 giorni a seccare e raffreddare prima di distribuirla altrimenti la quota di ammoniaca prodotta supererà la capacità ammendante della lettiera e non farà il suo lavoro. La lettiera più profonda di 15 cm è difficile da gestire, perché troppo voluminosa: l’ideale per tale pratica è una lettiera con una profondità da 8 a 15 cm.

Conclusioni

L’umidità della lettiera è sempre problematica per gli allevamenti avicoli, la lettiera umida crea varie difficoltà quali una maggiore carica batterica, alti livelli di ammoniaca e problemi ai plantari dei soggetti. La produzione senza antibiotici richiede una migliore gestione della lettiera.

Condizioni di scarsa qualità della lettiera sono stressanti e causano ai polli vari problemi di benessere. Togliere la superficie incrostata della lettiera, condizionarla e impilarla sono opzioni che consentono all’allevatore una buona gestione della lettiera.

La bibliografia è disponibile su richiesta
Dagli atti della Midwest Poultry Federation Convention – 2022