A Collevalenza, Todi, in provincia di Perugia, sorge l’allevamento dell’Avicola San Fortunato, in cui VDL Jansen ha realizzato un progetto con soluzioni innovative su misura, che siamo andati a visitare a pochi mesi dalla fine del primo ciclo produttivo.
A raccontarci come è stato realizzato l’allevamento, composto da sette capannoni in cui sono accasate galline ovaiole, è Edoardo Ferdinandi, titolare della società Avicola San Fortunato. “Il progetto è nato nel 2016 con l’acquisizione e la successiva ristrutturazione di un compendio agricolo. I lavori sono stati completati a fine 2020; il primo ciclo produttivo è iniziato nel febbraio 2021 ed è terminato a settembre di quest’anno con ottimi risultati.”
Quali sono gli elementi di novità dell’allevamento?
“Il nostro intento era quello di creare un allevamento che rispondesse ai massimi standard tecnologici disponibili sul mercato, con l’obiettivo di ottenere le migliori performance produttive ma al tempo stesso di tutelare il benessere dell’animale e minimizzare l’impatto ambientale”, prosegue Edoardo Ferdinandi. “Tra gli elementi di novità che lo caratterizzano possiamo annoverare la decisione di accasare le ovaiole con una densità più bassa rispetto a quella standard, la scelta di fornire luce naturale e anche una ventilazione naturale (che diventa forzata in caso di bisogno, in particolare durante l’estate per esigenze di raffrescamento). Questi parametri ci hanno permesso di garantire il benessere degli animali e di ridurre, al contempo, i costi dell’energia, tema quantomai attuale. Altri elementi che caratterizzano l’allevamento, oltre all’uso dei sistemi voliera Comfort 2.0, sono il carico del mangime dall’esterno, che tiene l’allevamento al riparo da contaminazioni nel rispetto dei principi di biosicurezza, e il sistema di essiccazione della pollina, che viene sottoposta a un flusso di aria calda costante per eliminare una parte di umidità. Questo processo permette di ottenere una pollina più asciutta, inibendo possibili processi di fermentazione della stessa e abbattendo, di conseguenza, le emissioni di ammoniaca all’interno dei capannoni. Inoltre, la pollina che giornalmente viene rimossa dai capannoni, risulta essere stabile e priva di odore, agevolando le eventuali operazioni di trasporto e stoccaggio. Tutta la pollina prodotta dall’allevamento viene infatti destinata alla produzione di biogas.”
Qual è stato il ruolo di VDL Jansen in questo progetto?
“Tutto il progetto è stato sviluppato con la collaborazione tecnica di VDL Jansen, a partire dall’attrezzatura zootecnica, le voliere Comfort 2.0, passando per l’impianto di distribuzione del mangime e per finire a quelli relativi alla raccolta e selezione delle uova. La fase di progettazione è stata particolarmente complessa perché le strutture che abbiamo rilevato erano molto lunghe (225 metri), quindi è stato necessario adottare degli accorgimenti per evitare possibili criticità gestionali.
Per quanto riguarda la distribuzione del mangime è stato scelto di affidarsi a un doppio sistema: in pratica il mangime arriva al centro del capannone e viene distribuito su due linee. Con riferimento al trasporto della pollina, forse l’aspetto di maggiore criticità, nella parte centrale delle strutture VDL Jansen ha realizzato un sistema di bypass da un nastro all’altro della pollina, che in sostanza permette di dividere il carico in due, alleggerendo il peso e agevolando le operazioni legate alla manutenzione dei nastri. Questi nastri, infatti, necessitano di una regolazione quasi quotidiana: sopportando un peso notevole e dovendo girare, più il nastro è lungo e maggiore è la necessità di regolarlo. Riducendo la lunghezza abbiamo quindi agevolato la manutenzione.
Nell’ultimo capannone – l’unico con una misura inferiore rispetto agli altri – circa 160 metri di lunghezza, con VDL Jansen abbiamo deciso di sperimentare la gestione della raccolta della pollina a nastro unico per tutta la lunghezza: è stato pertanto rafforzato il nastro di trasporto, sia nello spessore che nella composizione, ed è stata posta particolare attenzione alla componente dei motori. Per adesso non abbiamo avuto alcun tipo di problema e il risultato è particolarmente importante: credo sia la prima volta in assoluto che viene realizzato un nastro così lungo in Europa, dove in genere i capannoni hanno dimensioni più contenute.”
Come sono accasate le ovaiole e quali risultati avete raggiunto con il primo ciclo produttivo?
“Abbiamo optato per il sistema voliera Comfort 2.0, il sistema aperto a più livelli di VDL Jansen che consente un uso ottimale dello spazio in un allevamento nuovo o in uno già esistente. I posatoi, il mangime e l’acqua sono situati a diversi livelli nel sistema, in modo da stimolare il comportamento naturale degli animali. Per garantire la massima produzione di uova, nel sistema Comfort 2.0 possono essere installati sia i nidi LayMaxx che i Premium+. Entrambi i nidi di deposizione forniscono un ambiente ottimale per la gallina per deporre le uova, riducendo anche il numero di uova deposte a terra. Il sistema inoltre offre una buona panoramica e le galline sono facili da gestire. Ogni piano della voliera è dotato di slat in plastica TwinWorld e di un sistema di nastri per la rimozione della pollina, garantendo la massima igiene in allevamento. Infine la voliera Comfort 2.0 è dotata di un sistema di ventilazione integrato, che garantisce una buona ventilazione di ogni livello, aiutando al contempo il processo di essiccazione della pollina. Siamo molto soddisfatti del sistema scelto, che si è peraltro rivelato ottimale: il ciclo si è chiuso a settembre con galline arrivate a 97 settimane di vita. Come è noto, infatti, il ciclo produttivo delle ovaiole non è influenzato solo dalla razza ma anche da fattori esterni, quali l’alimentazione, la luce e il tipo di ricovero offerto alle galline.”
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