La salute intestinale nella produzione avicola: cosa, come e perché

Marcos H. Rostagno - Technical and Regulatory Director Phytobiotics North America, LLC. 202 New Edition Court, Cary, NC 27511

143

La salute intestinale è diventata uno degli argomenti di maggiore e globale interesse nel settore dell’allevamento avicolo. Ma perché si è guadagnata tanta importanza? Cosa si intende per salute intestinale e come andrebbe gestita, considerata la sua complessità, in seno al settore?

Negli ultimi anni la salute intestinale è diventata oggetto di forte interesse, diventando velocemente uno degli argomenti più popolari sulla scena mondiale dell’allevamento avicolo. Ma perché si è guadagnata tanta importanza? La corretta funzionalità del tratto intestinale è fondamentale ai fini della salute, del benessere e della produttività degli animali. Il settore avicolo, sempre più competitivo, subisce costantemente la pressione legata alla necessità di aumentare l’efficienza dei sistemi di produzione.

In qualsiasi sistema di produzione avicolo (broiler, tacchini, ovaiole), l’alimentazione è, in larga misura, la principale fonte di costo: ecco quindi facilmente spiegata l’importanza della salute intestinale come fattore determinante per l’uso efficiente dei nutrienti forniti agli animali attraverso la dieta. Inoltre, le crescenti pressioni di mercato e la veloce transizione verso la produzione di alimenti per l’uomo senza l’uso di antibiotici hanno fatto nascere l’esigenza di nuove strategie per favorire la salute intestinale degli animali. Per molti anni, gli antibiotici sono stati ampiamente utilizzati come strategia d’intervento e hanno permesso di tenere sotto controllo diverse problematiche intestinali. Queste però sono riemerse durante il processo di abbandono degli antibiotici come additivi alimentari nelle diete degli animali. Per questo il mercato mette continuamente a disposizione un numero incredibilmente elevato di nuovi additivi per mangimi, allo scopo di gestire le problematiche di salute intestinale e di mantenere l’efficienza produttiva.

Ma la domanda è: cosa si intende per salute intestinale? Esiste una definizione? L’intestino è un sistema molto complesso e intricato e, per questo, è ancora considerato da molti un “grosso punto di domanda”, con numerose, basilari e rilevanti lacune di conoscenza da colmare. Per non dire che questo stesso organo interagisce attivamente e in maniera bidirezionale con molti altri sistemi complessi dell’organismo, rendendo molto difficile la spiegazione esauriente delle molteplici sfaccettature di tale interrelazione. Riuscire a fornire una definizione di “salute intestinale” è stata, in questi ultimi anni, una sfida per nutrizionisti, veterinari e scienziati di tutto il mondo. E tuttavia, sebbene sia diventata un argomento molto popolare a livello di conferenze, riviste scientifiche specializzate e pubblicazioni industriali, è ancora priva di una chiara definizione scientifica.

Un intestino si può definire sano se ha, fra altre, le seguenti caratteristiche fondamentali: integrità strutturale, motilità e funzionalità neuroendocrina normali, una corretta digestione dell’alimento e un corretto assorbimento dei nutrienti, un sistema immunitario funzionante e un microbiota stabile ed efficiente. Quindi, come è facile intuire, dovendo prendere in considerazione tutte queste caratteristiche fondamentali, fornire una chiara e oggettiva definizione di “salute intestinale” è una sfida complicata. Inoltre, tutti questi fattori basilari interagiscono tra loro attraverso svariati vie e meccanismi complessi, influenzandosi direttamente a vicenda.

Altro aspetto da prendere in considerazione in questo articolato scenario è la varietà di fattori esterni comunemente presenti in qualsiasi sistema di produzione avicolo, e che possono avere effetti sul tratto intestinale. Fra questi, la dieta (composizione, struttura/forma fisica, qualità degli ingredienti e gestione degli alimenti), presenza di micotossine, patogeni e ricorso ad additivi per mangimi (antimicrobici o non antimicrobici), così come eventuali condizioni di stress (fisico, psicologico o ambientale).

Dunque, c’è da chiedersi come il settore dovrebbe far fronte a questa sfida così chiaramente complessa (e costosa). Altrettanto chiaro dovrebbe essere il fatto che non esistono soluzioni facili, “cure miracolose”. È invece necessario avere aspettative realistiche e arrivare a soluzioni che aggrediscano il problema su più fronti. Per gestire con successo le problematiche intestinali è fondamentale iniziare a pensare in maniera diversa e con orizzonti più ampi. A partire da una migliore comprensione della tematica e dall’applicazione di una combinazione di nozioni e strategie relative a salute e nutrizione. Per finire, semplicemente, con il prestare maggior attenzione alla gestione e al benessere degli animali.

Anche lo sviluppo e l’applicazione di strategie d’intervento basate su modalità d’azione mirate è importante. L’allevamento avicolo deve concentrarsi maggiormente sull’adozione di approcci che abbiano base scientifica, piuttosto che su quegli “esercizi per tentativi” svolti di routine sul campo.

Ancora, è assolutamente necessario migliorare la raccolta e l’utilizzo dei dati per fornire informazioni attendibili e sfruttabili. Per vincere le attuali sfide legate alla salute intestinale, la cosa più importante è che il settore avicolo cambi il suo tradizionale modo di pensare e riprenda in mano gli aspetti basici dell’allevamento, rompendo, allo stesso tempo, alcuni vecchi paradigmi.

Traduzione di Giorgia Riuzzi

Dagli atti della Midwest Poultry Federation Convention del 2020