Effetti dei vari sistemi di produzione sul benessere delle ovaiole – Parte 2

Brian Tainika, Ahmet Şekeroğlu - Department of Animal Production and Technologies, Faculty of Agricultural sciences and Technologies, Niğde Ömer Halisdemir University, 51200 Niğde, Turkey

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I problemi associati ai differenti sistemi di allevamento delle galline ovaiole rappresentano fattori limitanti non solo per il benessere degli animali – come abbiamo visto nella prima parte dell’articolo – ma anche per la qualità delle uova prodotte.

Problemi di produzione

I sistemi di produzione differiscono per numerosi aspetti produttivi, come per esempio il numero di uova prodotte in un ciclo produttivo, la qualità delle uova, i livelli di stress. Questi problemi sono stati analizzati in relazione ai sistemi di produzione sempre tenendo come punto di riferimento il maggior benessere animale.

Produzione e qualità delle uova

La produzione di uova è sempre stato considerato importante come indicatore di benessere. È stato dimostrato che larricchimento, sia in gabbia che non, ma con trespoli, ha un impatto sulle galline sia positivo che negativo. I trespoli giocano un ruolo vitale, poiché favoriscono il raffreddamento, evitando le conseguenze del caldo nei mesi estivi sulle galline. Ciò deriva dal fatto che circa il 20% del calore corporeo può essere emesso dalle zampe, grazie a un particolare sistema di anastomosi arterovenose. In tal modo il calore corporeo della gallina viene trasferito ai trespoli quando si accovaccia. In base agli studi tra vari tipi di trespoli, si è notato che le galline in gabbie con trespoli raffreddati avevano maggiore produzione di uova, un maggior peso corporeo e una maggiore massa prodotta, oltre che una minore mortalità e migliori parametri qualitativi del guscio. Si è ipotizzato che tali trespoli, raffreddati da acqua corrente che scorre nei tubi, possono alleviare gli effetti del caldo, consentendo migliori performance. Tali studi hanno concluso che l’installazione di trespoli raffreddati nelle gabbie avicole favorisce la termoregolazione, soprattutto con climi caldi (35 °C). Il confronto tra 3 tecnologie di allevamento per ovodeposizione, ha mostrato una minore deposizione in galline allevate su lettiera rispetto a quelle allevate in gabbie, sia tradizionali che arricchite. Ciò era da collegare ad alti livelli di stress e a una maggiore attività sulla lettiera. Unaltra prova, condotta nel 2014, non ha evidenziato differenze significative nella produzione giornaliera tra galline allevate con i vari sistemi, ma è stato notato che la qualità esterna delle uova (sporche o rotte) peggiorava nell’allevamento a terra rispetto agli altri. Le galline a terra hanno mostrato più macchie di sangue nelle uova rispetto a quelle free-range, in batteria e in batteria arricchita. È noto che le strisce di sangue sul guscio sono il risultato di vari fattori, tra cui una deposizione di uova troppo grandi che ledono la cloaca, prolassi, malattie varie o il beccaggio della cloaca. Nel 2019 è stato fatto uno studio comparativo sulla qualità delle uova di galline Hisex tenute in gabbia arricchita, in voliera o free-range e si è visto che le uova di galline allevate in gabbia arricchita sono più grandi e più pesanti rispetto a quelle provenienti dagli altri sistemi. Altri parametri, come la percentuale di tuorlo (26%) e rapporto tra albume e tuorlo (0,427) erano invece maggiori nelle uova provenienti da allevamenti free-range. La valutazione della qualità del guscio ha dimostrato che le galline da gabbie arricchite deponevano uova con un guscio più spesso, una maggiore durezza e che occorreva più forza per romperle (44,14 N): in particolare era necessario dal 12 al 17% di forza in più rispetto a quella necessaria per rompere le uova provenienti rispettivamente da allevamenti free-range (39,3 N) e in voliera (37,6 N).

Peso corporeo

Il peso delle galline è uno dei parametri utilizzati per dimostrare che il benessere e la salute dell’animale sono stati compromessi. In uno studio del 2010 sono stati valutati il peso e la protrusione sternale come indicatori di emaciazione, che rappresenta un sintomo di scarso benessere. Si è visto che galline accasate in capannone allesame post mortem risultavano più leggere e avevano una maggiore protrusione sternale. Invece, le galline da gabbie tradizionali erano più in carne e avevano una minore protrusione sternale. Nel 2008 si era visto che le galline allevate in gabbie tradizionali, a 75 settimane di età, pesavano di più rispetto a quelle allevate in gabbia arricchita. Si è concluso che gabbie di dimensioni di 160x160x62 cm aumentano il peso corporeo, migliorano la lunghezza delle anche e diminuiscono la quantità di mangime consumato quotidianamente nelle galline tra le 4 e le 18 settimane di età.

Stress

Lo stress fornisce misure scientifiche per valutare il benessere. Nel 2010 nel Regno Unito è stato misurato il benessere delle galline accasate in quattro diversi sistemi di produzione. Si è visto che a terra le galline avevano maggiori livelli di corticosterone fecale rispetto a quelle allevate in batteria, free-range e gabbie arricchite; questo indica che tale sistema è fonte di maggiore stress per le galline. Inoltre, la percentuale di gusci di uova con calcificazioni era 4 volte superiore a terra rispetto a quelli di uova provenienti da gabbie arricchite, il che era da collegare al fatto che galline stressate durante la fase pollastra mostravano un ritardo nell’ovodeposizione, con un deposito aggiuntivo di carbonato di calcio sul guscio. In uno studio del 2008 sono stati studiati i livelli di corticosterone plasmatico delle galline allevate in tre sistemi di accasamento (gabbie tradizionali, arricchite e su lettiera): i livelli delle ovaiole allevate su lettiera, fino alla 75a settimana di deposizione, erano maggiori. Leffetto della dimensione delle gabbie su crescita, performance, biochimica ematica e profilo anticorpale, nei maschi riproduttori durante la fase allievi , è stata valutata da Li nel 2019, confermando che il corticosterone plasmatico era minore nei soggetti da gabbie grandi (160x160x62cm), rispetto a quelli allevati in gabbie più piccole. Ciò conferma che fornire un maggiore spazio alle galline ne aumenta il movimento e che luso del maggior spazio disponibile riduce lo stress e quindi il corticosterone plasmatico, che è segnale di stress e paura.

Perdita delle piume e relativi danni

Le piume sono essenziali nella termoregolazione degli avicoli e costituiscono anche una protezione da possibili lesioni, formando una barriera nei confronti delle infezioni. In genere, una buona copertura di piume è economica anche per il produttore e assicura il benessere della gallina. Questo accade perché quando cadono le piume, aumenta la perdita di calore corporeo e di conseguenza aumenta anche il tasso metabolico, teso a mantenere la temperatura. In tale situazione aumenta il consumo di mangime, volto a consentire alla galline di soddisfare le proprie necessità energetiche. Un altro punto critico di deterioramento delle piume è legato al beccaggio lesivo delle penne e al cannibalismo, che aumentano la mortalità. Il sistema di produzione delle galline è uno dei fattori che influenzano la copertura della livrea, andandosi ad aggiungere ad altre concause, come il tipo di lettiera e letà del gruppo. Nel 2019 in Canada è stata condotta una prova su 122 gabbie arricchite focalizzata sul tipo di accasamento, sulle tecniche gestionali e sulla loro associazione con i danni alle piume e si è dimostrato che il danno alle piume risulta dal beccaggio, che viene determinato da diversi fattori e aumenta con letà. Inoltre, si è concluso che il colore delle piume, l’alimentazione notturna, la disponibilità o meno di un’ora di razzolamento e/o di materiali di arricchimento hanno un ruolo importante sui danni alle piume. Nel 2018 sono state valutate le lesioni delle piume del porta coda, delle ali e del collo di soggetti allevati su due diversi tipi di lettiera (a terra e con slat) e si è concluso che la presenza di slat riduceva la perdita di piume rispetto alle lettiere a terra. Comunque, entrambi i sistemi alterano significativamente (P<0.05) il punteggio delle piume di coda, ali e collo. Inoltre, con un’indagine sulle diverse fonti luminose usate nelle gabbie, si è ipotizzato che la luce monocromatica genera un migliore punteggio nella valutazione delle piume in soggetti allevati nella fila inferiore di 4 file di gabbie arricchite. Il minore danno alle piume è stato associato all’emissione di diodi, che pare esercitino un effetto calmante sulle ovaiole, rendendole meno aggressive. Nel 2019 un altro studio ha provato gli effetti di 3 tipi di tappetini (strisce abrasive, piastre di metallo con fori e materiale gommoso con scanalature) sullo stato delle unghie, paura, stress e condizione della livrea di galline riproduttrici: in gabbia lo strumento abrasivo è parso avere un effetto positivo, riducendo i danni al piumaggio. Questo effetto è stato correlato al fatto che questi materiali, messi come arricchimento nelle gabbie, soddisfano l’esigenza di limarsi le unghie e forniscono alle galline un’alternativa allo studio dellambiente, riducendo i comportamenti lesivi e migliorando lo stato di piume e cute.

Gestione della lettiera

La gestione della lettiera è un aspetto vitale nella produzione di uova per la sua correlazione al benessere e alle performance. Consentire alle galline un accesso costante o parziale alla lettiera ha però diversi riflessi sulla produzione. Uno studio del 2018 ha valutato gli effetti dellaccesso a un pavimento di lettiera in vari sistemi di allevamento sulle condizioni della lettiera stessa e le relative conseguenze sul benessere. Lo studio ha concluso che consentire alle galline un accesso parziale alle lettiere è favorevole in termini di diminuzione dei livelli di ammoniaca, perché diminuisce la lettiera umida e anche la produzione di pollina.

Problemi di performance comportamentali

È noto come il comportamento rappresenti lo stato di benessere degli animali in un dato momento e come sia associato sia a fattori fisiologici che ambientali. L’industria avicola moderna è influenzata da diversi comportamenti anomali, che derivano da un mancato adattamento delle galline a un dato ambiente. Questi comportamenti variano in relazione alle diverse tipologie produttive.

Cannibalismo, beccaggio lesivo e beccaggio delle piume

Il settore ha sempre affrontato problemi di benessere e sanitari causati da cannibalismo, beccaggio lesivo o anche del semplice beccaggio delle piume. Questi problemi si verificano in tutti i sistemi di produzione, anche se il grado con cui si manifestano è inferiore in gabbia tradizionale. La variazione di questa prevalenza è correlata al numero di galline allevate per metro quadrato e alla dimensione del gruppo. Le gabbie di solito contengono un numero limitato di galline rispetto agli altri sistemi. In uno studio eseguito per valutare il beccaggio delle piume nelle ovaiole in sistemi di produzione alternativi e la sua correlazione con la gestione e con le malattie presenti, si è notato che la carenza di materiale sbriciolato nella lettiera aumenta il beccaggio delle piume. Inoltre, una scarsa qualità della lettiera ha effetti negativi sul comportamento di ricerca del foraggio e di spollinamento e accelera così la prevalenza di beccaggio. Sistemi che prevedono uno spazio esterno sembrano offrire una serie di opportunità che incoraggiano il foraggiamento con una relativa riduzione del beccaggio. Uno studio del 2010 ha indagato sul benessere di galline allevate in 4 diversi sistemi di allevamento nel Regno Unito, osservando che un lieve beccaggio delle piume era massimo nel sistema free-range, ma pochi soggetti avevano piume danneggiate e il punteggio che le valutava era basso. D’altra parte, il sistema free-range mostrava la prevalenza più elevata di beccaggio cloacale, due volte superiore agli allevamenti in gabbia tradizionale, arricchita e a terra. Ciò era associato a un livello elevato di attività e al posizionamento sui trespoli, che aveva aumentato il beccaggio cloacale. Inoltre si è notato un beccaggio severo elevato nelle galline a terra che mostrava il punteggio maggiore di danni alle piume, con diverse galline che avevano piume danneggiate. Si è concluso che le galline allevate su lettiera profonda trascorrevano più tempo a muoversi, razzolare e spollinarsi, mentre quelle nella gabbia tradizionale spendevano la maggior parte del tempo alimentandosi; quindi l’aggressività risultava inferiore nelle galline in gabbie arricchite e aumentava in quelle su lettiera. Inoltre, la mancata disponibilità di lettiera o trespoli era il motivo di mancanza di attività nelle gabbie tradizionali, per cui alle galline restava solamente l’opzione di alimentarsi. Uno studio del 2001 sullutilizzo dei trespoli e dei nidi in relazione alla dominanza sociale, ha rivelato che fornire i trespoli aiutava a ridurre il beccaggio aggressivo e ciò aumentava se si usavano trespoli alti (3 paralleli, uno a 70 cm e uno a 35 cm). Sono stai valutati anche gli effetti del nido e di diversi strumenti abrasivi per le unghie e se ne desume che l’installazione di entrambi può soddisfare esigenze ambientali, riducendo il beccaggio delle piume: nidi, gabbie di dimensioni di 90x40x60 cm e strisce abrasive apportano il massimo beneficio.

Comportamento legato al comfort

A causa dello spazio inadeguato in batteria tradizionale, le galline non riescono a esprimere il comportamento vitale per il mantenimento corporeo e la cura della livrea. Ciò include stiramento, scuotimento del corpo e pettinatura delle piume, che sono comportamenti legati a uno stato di comfort. I trespoli sono in grado di consentire alcuni comportamenti confortevoli, come la capacità di appollaiarsi, e facilitano la durezza delle ossa. Ciononostante nell’installazione dei trespoli nei capannoni vanno considerate sia la loro lunghezza che la loro altezza. Le galline preferiscono i trespoli alti tra i vari piani, perché consentono la piena espressione dell’atto di appollaiarsi, oltre che altri comportamenti collegati.

Uova a terra

Le uova a terra sono un altro frequente problema dell’industria di produzione delle uova e rappresentano la causa dei maggiori livelli di contaminazione, nonché di riduzione di schiusa o qualità del pulcino nei riproduttori. Le uova a terra rappresentano anche un problema nel comportamento di ovodeposizione. Nel 1999 è stata condotta un’analisi sulle condizioni di allevamento di 59 capannoni commerciali in Svezia che ha confermato che raggiungere il trespolo prima di 4 settimane di età riduce il numero di uova deposte a terra nella produzione iniziale; inoltre, diminuiscono notevolmente episodi di cannibalismo cloacale nel corso dell’intero ciclo produttivo. Tale riduzione è stata correlata al fatto che i trespoli consentivano alla galline di imparare in fretta l’accesso dal nido di deposizione, scappando anche dalle compagne aggressive. Si è anche visto che l’uso di un accesso parziale alla lettiera, come modifica del sistema in voliera, diminuisce le uova a terra rispetto all’accesso a tutta la superficie di lettiera. La modifica dei sistemi multipiano con attrezzature facilitanti, come le rampe, ha un impatto positivo sul comportamento e sulla produzione. Uno studio del 2019 ha confrontato le rampe e le scale di un sistema multipiano rispetto ai trespoli in termini di comportamento e produzione e ha notato che il numero di uova deposte a terra risultava ridotto nei box con le rampe, ma solo quando langolazione della rampa diminuiva sotto i 40°. Lo studio ha inoltre stabilito che le rampe consentono alle galline di adattarsi precocemente, il che comporta un uso efficace dello spazio e dei nidi, specialmente nelle gabbie.

Conclusioni

In generale le modifiche apportate nei sistemi di produzione in relazione alle attrezzature migliorano il comportamento delle galline e il loro benessere. Poiché anche fattori ambientali, come temperature e luce, influenzano i sistemi di produzione, occorrerebbe continuare a fare ricerca per combinare i sistemi produttivi e le relative attrezzature o materiali ad altri fattori, onde favorire ulteriori sviluppi del benessere.

Ringraziamenti

Gli autori desiderano ringraziare Mr. Francis Taingzunaaloung per l’enorme contributo dato nella fase di revisione di questo articolo.

Precedentemente pubblicato su Turkish Journal of Agriculture – Food Science and Technology, 8(1): 239-245, 2020

La bibliografia è disponibile su richiesta

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