Lettiera incrostata a inizio ciclo: come minimizzarne la comparsa

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Le impostazioni di ventilazione minima stabilite in base all’età dei pulcini presenti nel capannone non tengono conto che il grado di umidità può variare sensibilmente nell’arco di una settimana. Vediamo come eliminare l’eccesso di umidità con la ventilazione, riducendo il rischio di incrostazione della lettiera e di tutti i problemi connessi.

Perché, appena prima di dare ai pulcini l’accesso all’intero capannone, si forma improvvisamente uno strato superficiale di lettiera incrostata? Spesso la risposta sta semplicemente nelle impostazioni di ventilazione minima, le quali non vengono modificate con la debita frequenza in modo da tenere il passo con il veloce aumento di umidità prodotta dal gruppo e assorbita della lettiera. Questo perché, in molti casi, tali impostazioni vengono suggerite secondo l’età dei pulcini in settimane. Così facendo però, cioè fornendo specifici tassi di ventilazione minima in base alle settimane di vita dei soggetti, si suggerisce, in un certo senso, che la quantità di umidità da rimuovere dal capannone non cambi molto nell’arco di una settimana. E se questo può essere vero a fine ciclo, quando, per tenere l’umidità sotto controllo, la necessaria variazione settimanale di ventilazione minima è inferiore al 5%, non lo è affatto in pulcinaia, fase in cui il tasso di crescita dei soggetti è elevatissimo e, di conseguenza, l’aumento di ventilazione minima può essere del 20% o più in sole 24 ore.

Mediamente, nei primi 10 giorni di ciclo produttivo, il peso dei pulcini aumenta di sette volte: una crescita elevatissima ottenuta con un altrettanto imponente aumento nei consumi d’acqua. All’accasamento, ad esempio, il consumo d’acqua passa in sole 24 ore da circa 2 galloni/1.000 pulcini a 4,2 galloni/1.000 pulcini. Entro il quarto giorno supera i 10 galloni/1.000 pulcini, raggiungendo i 24 galloni/1.000 pulcini al decimo giorno. In pratica si verifica un incremento nei consumi di circa dieci volte in soli dieci giorni (Tabella 1).

A rigor di logica, con il fortissimo innalzamento dei consumi d’acqua aumenta anche, e altrettanto enormemente, l’umidità prodotta dai pulcini ed emessa nell’ambiente, cioè nell’aria del capannone e nella lettiera. Dato che l’obiettivo è di mantenere l’umidità di quest’ultima a livelli bassi e relativamente costanti, l’aumento della ventilazione minima dovrà essere all’incirca proporzionale al consumo d’acqua giornaliero dei pulcini. Se, per esempio, il gruppo consuma 200 galloni al giorno, circa altrettanti galloni d’acqua dovranno essere rimossi dall’ambiente attraverso il sistema di ventilazione, per mantenere costante l’umidità della lettiera.

E anche se, da un lato, l’animale trattiene circa il 20% dell’acqua assunta per la costruzione di muscoli, sangue e altri tessuti, dall’altro sta “producendo” un numero significativo di molecole d’acqua attraverso la rottura chimica dell’alimento a livello di apparato digerente. Dunque, i pulcini non soltanto consumano acqua, ma la producono attraverso l’assunzione di mangime. Tale produzione corrisponde approssimativamente alla quantità d’acqua trattenuta e usata, ad esempio, per la costruzione di tessuti corporei. Questo vuol dire che a ogni gallone d’acqua assunto dal gruppo corrisponde all’incirca un altro gallone d’acqua rilasciato nell’aria e nella lettiera, il quale dovrà essere rimosso attraverso la ventilazione.

La Tabella 2 riporta un esempio di tassi giornalieri di ventilazione minima calcolati allo scopo di rimuovere l’umidità prodotta e rilasciata nell’ambiente da un gruppo di 30.000 pulcini nei primi dieci giorni di ciclo. Tali valori sono stati ottenuti considerando una temperatura esterna di 40 °F e un’umidità relativa (UR) del 50%. Anche l’umidità relativa interna è stata impostata al 50%. 

Le impostazioni suggerite in tabella e calcolate per il controllo dell’umidità nei primissimi giorni di ciclo sono di molto inferiori a quelle generalmente adottate nella maggior parte degli allevamenti: questo perché i valori riportati sono sufficienti per rimuovere solamente l’umidità prodotta dal gruppo e non l’ulteriore umidità che può derivare dal sistema di riscaldamento. Per ogni gallone di propano consumato, quasi altrettanta acqua viene emessa nell’aria all’interno del capannone. Quindi, se il primo giorno di ciclo 100 galloni di propano vengono utilizzati per mantenere la giusta temperatura, la loro combustione aggiunge all’ambiente una quantità di umidità potenzialmente pari a quella generata da 30.000 pulcini, raddoppiando dunque i tassi di ventilazione minima necessari e riportati in Tabella 2.

Questi, da notare, sono stati ottenuti considerando anche che TUTTA l’aria fresca in entrata arrivi dalle prese d’aria e che giunga al pavimento dopo essere stata adeguatamente riscaldata e seccata. L’aria fredda che entra attraverso fessurazioni indesiderate, spifferi di porte, serrande di ventilatori, finestroni e così via, scende velocemente al suolo e, poiché la sua capacità di trattenere l’umidità è inferiore rispetto a quella dell’aria calda che arriva dalle prese, è anche meno efficiente nel rimuovere l’umidità dalla lettiera. Di conseguenza, tanto più numerosi sono gli ingressi d’aria indesiderati, tanto più i tassi di ventilazione minima riportati in Tabella 2 andrebbero aumentati, per compensare il fatto che l’aria in movimento sopra la lettiera è più fredda e più umida rispetto a quanto non sarebbe se derivasse dalle prese d’aria laterali. Last but not least, i suddetti calcoli sono basati sul presupposto che i livelli di ammoniaca siano bassi o nulli e che l’anidride carbonica sia presente in concentrazioni accettabili.

Quindi, anche se i tassi di ventilazione minima suggeriti in Tabella 2 possono non corrispondere esattamente a quelli necessari per il mantenimento di un’adeguata qualità dell’aria nei primi dieci giorni di ciclo, essi indicano chiaramente l’elevata frequenza con cui le impostazioni andrebbero aggiornate, aumentando la ventilazione per mantenere l’umidità della lettiera sotto controllo. In media, nei primi 10 giorni, la ventilazione minima per riuscire a gestire l’umidità prodotta dal gruppo aumenta all’incirca del 30% ogni giorno. Se le impostazioni non vengono aggiornate con una frequenza quasi giornaliera, la lettiera secca può finire con l’incrostarsi anche nell’arco di pochi giorni.

Il miglior modo per sapere se si sta eliminando l’eccesso di umidità con il giusto ritmo è quello di monitorare quotidianamente l’umidità relativa dell’aria all’interno del capannone. Se questa aumenta, vuol dire che i pulcini stanno aggiungendo all’ambiente più umidità di quella che la ventilazione minima riesce a rimuovere (Figura 1). Se invece diminuisce, la ventilazione minima sta eliminando più umidità di quella aggiunta dal gruppo. Infine, se rimane pressoché costante nei giorni, significa che il sistema di ventilazione minima sta rimuovendo essenzialmente tutta l’umidità aggiunta dal gruppo e che l’umidità della lettiera rimarrà a livelli pressoché costanti (Figura 2). L’obiettivo è quello di modificare le impostazioni ai primi segnali di aumento dell’umidità all’interno del capannone (aumento dell’UR), prima che questi raggiungano livelli tali da far incrostare la lettiera, far aumentare l’ammoniaca e compromettere la salute degli animali. Non basta limitarsi a risolvere i problemi, dunque: bisogna giocare d’anticipo. Se in fase di pulcinaia l’umidità relativa aumenta, sarà fondamentale modificare i tassi di ventilazione minima, anche di molto, per far tornare velocemente l’umidità del capannone sotto controllo. 

Con modifiche che si limitano a piccole percentuali si otterranno risultati altrettanto limitati. Innanzitutto, quando l’umidità relativa cresce per un certo numero di giorni vuol dire che la lettiera ha già assorbito una quantità significativa di umidità, la quale dovrà essere rimossa per rientrare all’interno dei giusti valori. In secondo luogo, un aumento di ventilazione minima inferiore al 50% avrà probabilmente un effetto molto limitato sui livelli di umidità del capannone. Questo perché, solamente per tenere il passo con l’umidità prodotta quotidianamente dal gruppo, servirebbe un aumento di ventilazione del 20%. Tanto più veloce è la risposta e più ampie le variazioni nelle impostazioni, tanto più facilmente si eviterà il fenomeno di incrostazione della lettiera e tutti i problemi a esso legati.

Traduzione di Giorgia Riuzzi