La coccidiosi influenza la digeribilità dei lipidi e l’utilizzazione dell’energia

Alyson Gautier - Samuel J. Rochell

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In avicoltura la coccidiosi continua a essere uno dei problemi più rilevanti, sia dal punto di vista economico che come pervasività. Tenerla sotto controllo è una sfida notevole per la produzione, soprattutto dopo il divieto d’uso di prodotti anticoccidici per soddisfare le richieste di un consumatore sempre più orientato verso alimenti esenti da antibiotici.

Negli allevamenti dove non vengono utilizzati antibiotici, i metodi di controllo della coccidiosi prevedono l’uso di molecole chimiche, che però comportano l’insorgere di resistenza, di vaccini vivi con oocisti di Eimerie e l’impiego di diversi prodotti fitogenici o naturali, che variano ampiamente come modo di azione ed efficacia nei riguardi di Eimeria. L’immunità protettiva stabilita da vaccini attenuati di Eimeria dipende dal ciclo delle oocisti e da lievi picchi di infezione circa due settimane dopo la vaccinazione.

La coccidiosi, sia naturale che indotta dalla vaccinazione, non danneggia solo l’assorbimento dei nutrienti e le rese durante il periodo di esposizione, ma può predisporre il pollo a Enterite necrotica, malattia associata alla proliferazione di Clostridium perfringens. Occorre quindi una migliore conoscenza dell’utilizzazione dei nutrienti nel periodo in cui si manifesta coccidiosi subclinica, in modo da mantenere le performance e ridurre la disponibilità di nutrienti per i clostridi nel tratto intestinale distale.

Alcune recenti ricerche hanno esaminato le conseguenze di un vaccino per coccidiosi, usato come modello di infezione, sull’utilizzazione dei nutrienti in polli allevati a terra. Questo tipo di approccio facilita il ciclo delle Eimerie tramite la somministrazione ciclica per via orale con un numero di oocisti fornite da una a tre volte, come suggerito dal fornitore di vaccino, che ha luogo immediatamente dopo la schiusa. Questo metodo riflette in modo più reale le condizioni di campo rispetto alla vaccinazione con infezione singola e acuta da coccidiosi. Una prova iniziale, che ha utilizzato questo modello, ha dimostrato che gli effetti della coccidiosi sulla digeribilità dei nutrienti sono stati più evidenti dodici giorni dopo la schiusa, quando azoto, amido, estratti eteri (lipidi, EE) mostravano una riduzione in percentuale della digeribilità di 5,2, 3,1 e 9,7 rispettivamente, nei polli vaccinati rispetto a quelli non vaccinati e trattati con un coccidiostatico chimico nel mangime. Sedici giorni dopo la schiusa, la digeribilità di azoto e amido non è risultata alterata dalla vaccinazione, mentre quella dei lipidi è stata ridotta in percentuale (P<0.05) di 5,1.

Una prova successiva, eseguita con tre mangimi starter a concentrazioni crescenti di olio di soia, somministrati a polli da uno a diciotto giorni di vita, ha valutato l’utilizzazione dell’energia a seguito della vaccinazione. L’aumento dell’indice di conversione nel periodo starter, nei polli vaccinati per coccidiosi, è stata superiore nei soggetti alimentati con concentrazioni maggiori di olio di soia rispetto alla dieta di controllo, sottolineando come, nei polli vaccinati, l’aggiunta di olio abbia giocato un ruolo peggiorativo nella conversione dei nutrienti.

La digestione dei lipidi e il loro assorbimento richiede un processo relativamente complesso che prevede l’emulsificazione dei trigliceridi da parte dei sali biliari nel lume intestinale, la scissione degli acidi grassi dai trigliceridi da parte delle lipasi pancreatiche, la successiva formazione di micelle di acidi grassi e sali biliari, l’assorbimento degli acidi grassi e la riesterificazione degli acidi grassi con il glicerolo e le lipoproteine a livello dell’enterocita. Non si sa ancora quale di questi processi venga alterato maggiormente dalla coccidiosi. Un’alterazione della digeribilità intestinale riduce sicuramente l’assorbimento delle vitamine liposolubili, inclusa la vitamina D, che a sua volta influenza l’assorbimento di calcio e fosforo.

Un aumento di lipidi nel digesta può anche ridurre l’assorbimento del calcio, a causa della formazione di soluzioni saponose intestinali; il calcio in eccesso sembra sia un fattore dietetico che predispone all’Enterite necrotica.

Anche se sono state condotte ampie ricerche sugli effetti delle proteine non digerite, sui polisaccaridi non amidacei e sulle conseguenze sulla salute del sistema gastrointestinale e del microbioma del pollo, ben poco è stato fatto invece per comprendere gli effetti dei lipidi non digeribili.

Dagli Atti del Midwest Poultry Federation Convention