Tecnologie sensoriali contro la plumofagia nelle galline ovaiole

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Animal Breeding and Genomics (WUR), in collaborazione con Breed4Food e COST Action GroupHouseNet, ha pubblicato uno studio sulle tecnologie sensoriali e sulle opportunità che offrono per selezionare per il tratto plumofagia nelle galline ovaiole.

Le galline vengono spesso allevate in grandi numeri, in condizioni di allevamento intensivo. Identificare e monitorare i singoli soggetti in questi gruppi rappresenta una difficoltà non da poco. Risulta soprattutto particolarmente complesso controllare i comportamenti dannosi, come la plumofagia, che riduce il benessere degli animali e incide dal punto di vista economico.

Il beccaggio delle piume è un tratto che interessa il comportamento e l’attitudine sociale e dipende sia dalla capacità della gallina di evitare di essere beccata (effetto genetico diretto o effetto vittima), che dal comportamento di beccata delle compagne (effetto genetico indiretto o effetto attore).

Fino a oggi si è ricorsi alle osservazioni comportamentali per raccogliere informazioni sull’attività dei soggetti, su reazioni come la paura per esempio e, in generale, sul comportamento. Tuttavia, ciò richiede molto tempo e risulta difficile da applicare in situazioni commerciali. Con l’uso delle tecnologie sensoriali, come il controllo a banda ultra larga, la visione artificiale, gli accelerometri o l’identificazione a radiofrequenza, esiste la possibilità di monitorare singoli individui in grandi gruppi, identificandone i comportamenti scorretti e le eventuali vittime.

Si può, inoltre, rifarsi agli sviluppi nel campo della selezione per collegare le informazioni ottenute dalle tecnologie sensoriali direttamente al genotipo di un individuo. Ciò può servire a identificare modelli o zone di espressione genica che forniscano ulteriori approfondimenti sul comportamento alla base della plumofagia, acquisendo gli strumenti giusti per ridurre l’incidenza di tale tratto.

Una ricerca effettuata dall’Istituto Animal Breeding e Genomics della Wageningen University & Research, in cooperazione con Breed4Food e Action COST GroupHouseNet, ha preso in esame l’uso delle tecnologie sensoriali e la loro applicazione in campo per evitare il fenomeno della plumofagia nelle galline ovaiole.

Gli obiettivi dello studio sono rivolti a fornire una panoramica su questo tipo di tecnologie che vengono utilizzate per identificare il comportamento individuale dei soggetti, descrivere un tipo di approccio “-omico”*, discutere i tratti indicatori di tali pratiche e, infine, considerare la loro eventuale applicazione negli allevamenti commerciali.

Tecnologie sensoriali

Sono molte le tecnologie sensoriali che potrebbero essere utilizzate per identificare e monitorare i singoli soggetti di un gruppo. Finora, la maggior parte degli studi si è concentrata sull’uso di tecnologie applicate sul corpo di singoli in piccoli gruppi o su sensori per monitorare il comportamento all’aperto e l’utilizzo delle aperture e del nido. Studi precedenti effettuati a Phenolab (Wageningen University & Research) hanno dimostrato che il sistema di monitoraggio a banda ultra larga è in grado di rilevare la posizione di un soggetto con un’accuratezza dell’85% rispetto a un osservatore umano. Inoltre, il sistema accerta le differenze di attività tra galline selezionate con attitudine al beccaggio delle piume e quelle selezionate con un comportamento di bassa intensità. Il sistema di monitoraggio a banda ultra larga può essere usato anche per esaminare i rapporti comportamentali delle galline, nelle loro relazioni l’una con l’altra.

La visione artificiale è stata utilizzata per riconoscere e seguire i singoli animali. Tuttavia, la sua applicazione negli avicoli è limitata in quanto è difficile identificare i singoli volatili a causa di:

1) problemi nel riconoscimento dell’oggetto iniziale, ovvero la difficoltà di separare i soggetti da uno sfondo uniforme (lettiera);

2) tendenza dei soggetti ad accalcarsi uno sopra l’altro;

3) tendenza a riunirsi in gruppi.

La soluzione potrebbe venire dalla combinazione di diverse tecnologie sensoriali. Ad esempio, l’uso combinato dell’identificazione a radiofrequenza, del monitoraggio a banda ultra larga e degli accelerometri consente di registrare la posizione di un soggetto, il suo movimento e la velocità direzionale quali possibili indici di predisposizione alla plumofagia, mentre una combinazione di identificazione a radiofrequenza / monitoraggio a banda ultra larga e visione artificiale potrebbe permettere di verificare i modelli di distribuzione dei soggetti e registrarne la prossimità.

Gli attuali sviluppi in “-omica” e le tecnologie dei sensori offrono così delle possibili alternative per evitare la plumofagia. Un approccio combinato potrebbe rappresentare uno sviluppo possibile per contribuire al programma di selezione per tratti comportamentali complessi.

*Le scienze “omiche” si basano su una visione e un approccio globale o olistico del fenomeno osservato: con l’analisi dei sistemi biologici si possono studiare proprietà collettive, cioè proprietà che non possono essere predette dallo studio del comportamento di un singolo, ma solo dallo studio dell’insieme.

Fonte: Wageningen University & Research