Approcci nutrizionali per mantenere la persistenza di deposizione delle uova nei sistemi alternativi

Estella Leentfaar Nutrizionista, Hendrix Genetics Layers

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Negli ultimi 20 anni sono stati osservati sul campo grandi miglioramenti nella persistenza di deposizione delle uova. L’accasamento è diventato però più complesso a causa della diminuzione dei sistemi convenzionali di allevamento in gabbia. Grazie al miglioramento delle prestazioni, i cicli di produzione si sono allungati: oggi mantenere le galline ovaiole fino a 100 settimane di età non è più solo un sogno.

L’aumento del picco di produzione delle uova e la migliore vivibilità delle ovaiole moderne hanno comportato un numero maggiore di uova per gallina accasata. Anche se nei sistemi alternativi gli avicoli richiedono più energia per l’attività, gli animali sono diventati più efficienti, con una conseguente diminuzione di oltre il 10% del mangime consumato per ogni uovo prodotto. Questo grande miglioramento è possibile solo se l’ambiente delle galline ovaiole è ottimale, poiché il rendimento finale è un’interazione tra la genetica delle galline e il loro ambiente. Il progresso genetico, i cambiamenti di gestione e i cicli di produzione più lunghi sono influenzati direttamente dalla nutrizione. Per ottenere il pieno potenziale genetico è importante fornire alle ovaiole i nutrienti giornalieri adeguati e al momento giusto.

In cicli produttivi più lunghi, la produzione di uova e l’assorbimento di nutrienti che ne è associato, come il calcio, sono molto più alti. Aumentando la massa delle uova in modo così rilevante, cresce anche la formazione di tuorlo e guscio d’uovo. I soggetti con alte prestazioni, nei sistemi di accasamento alternativi, hanno bisogno di una strategia di alimentazione perfetta per mantenere i livelli di prestazione desiderati.

L’assunzione di nutrienti da parte delle galline dovrebbe essere bilanciata con il relativo fabbisogno

L’effettivo apporto giornaliero di nutrienti è il risultato della composizione della dieta (formulazione del mangime) e del livello di assunzione giornaliera (consumo di mangime). L’apporto effettivo di nutrienti dovrebbe corrispondere al loro fabbisogno giornaliero in tutte le fasi di sviluppo: crescita, mantenimento quotidiano e/o produzione. Il fabbisogno di nutrienti è anche influenzato dalla massa giornaliera di uova, che è il risultato del peso, del numero di uova prodotte e dal mantenimento giornaliero, che dipende dal tipo di gallina e di accasamento.

L’impatto del sistema di allevamento

Sistemi diversi di allevamento richiedono un differente fabbisogno energetico giornaliero. Le ovaiole accasate in sistemi di produzione alternativi sono più attive e, nel caso in cui abbiano accesso all’aria aperta, devono affrontare maggiori variazioni di temperatura. A seconda del sistema di accasamento, della temperatura e del piumaggio delle galline, il consumo di mangime può aumentare dal 3 al 20% rispetto ai soggetti allevati in gabbia. Il fabbisogno nutrizionale necessario per l’attività delle ovaiole e per la loro termoregolazione è principalmente espresso sotto forma di energia, il che aumenta il fabbisogno di mantenimento. Le ovaiole bianche richiedono il 7% di energia in più nei sistemi in voliera e a terra e fino al 10% di energia in più nei sistemi all’aperto e biologici rispetto al fabbisogno in gabbia. Le cifre sono maggiori per le ovaiole marroni: 9% per il sistema a terra e in voliera e 12% per l’allevamento all’aperto e biologico, rispettivamente. L’impatto del tipo di sistema sul consumo di mangime è illustrato nel Grafico 2.

Un altro fattore importante che influenza fortemente i risultati durante il periodo produttivo nei sistemi alternativi è il periodo di svezzamento. Per aiutare le ovaiole a trovare l’acqua, il mangime e i nidi, le pollastre dovrebbero essere allevate con lo stesso sistema strutturale che sarà utilizzato durante la produzione.

Fabbisogno di nutrienti

In generale, si possono distinguere tre diverse fasi e loro profili ideali di amminoacidi corrispondenti: crescita, crescita combinata con la produzione di uova e produzione di uova. Anche se tutti gli amminoacidi essenziali possono potenzialmente essere limitanti, è la lisina che è più spesso considerata tale per la crescita, mentre la metionina è comunemente valutata come limitante per la produzione di uova.

All’inizio della produzione è importante fornire una dieta con livelli sufficienti di amminoacidi essenziali ed energia disponibile. Dopo aver raggiunto la dimensione corretta delle uova e il peso corporeo adulto (a circa 30-35 settimane di età), le galline dovrebbero essere in grado di far fronte a una concentrazione inferiore di nutrienti. Tuttavia, i livelli di amminoacidi per i soggetti in produzione dovrebbero sempre essere determinati in base alla massa giornaliera di uova prodotte (tasso di deposizione per peso delle uova) e mai in base all’età degli animali. Ciò significa che il passaggio alla fase successiva di mangime si basa sulla massa giornaliera di uova prodotte e non sull’età. Un’attività più intensa o variazioni nella temperatura ambientale comportano un maggiore fabbisogno energetico, mentre diete più concentrate porteranno a un minor consumo di mangime. Pertanto, la concentrazione del mangime dovrebbe essere regolata in base al consumo rilevato.

Fibra per la vivibilità

La presenza di fibre insolubili, come la crusca d’avena, sembra essere essenziale nelle galline ovaiole allevate in sistemi alternativi. Un adeguato apporto di fibre si traduce in una buona copertura di piume, una migliore vivibilità, una buona salute intestinale, una corretta digestione (soprattutto dell’amido) e una migliore qualità della pollina (più asciutta). La vivibilità è influenzata positivamente dalle fibre in quanto queste aumentano il senso di sazietà nei soggetti, che a sua volta si traduce in animali più tranquilli e minor bisogno di ingerire piume (pica e cannibalismo). Le fibre aiutano anche ad aumentare le dimensioni del ventriglio e quindi a migliorare la digeribilità dei nutrienti. Aggiungere fibre al mangime serve a mantenere un buon equilibrio energetico nei soggetti più anziani e a prevenire i fegati grassi.

I soggetti hanno anche un fabbisogno specifico di fibra durante la produzione di uova; devono trovarla nel mangime o nel loro ambiente naturale. È stato dimostrato che i soggetti che sono carenti di fibre ingeriscono le piume come fonte di fibre. Le piume possono essere prelevate dal pavimento o beccate dagli altri soggetti. È necessario monitorare la presenza di piume sul pavimento e se non se ne trovano, controllare alcuni ventrigli per verificarne la presenza; questo viene considerato uno strumento prezioso per identificare la causa del comportamento di pica in un gruppo di ovaiole.

Buone fonti di fibre per le galline sono quelle insolubili e con una struttura grossolana; la cellulosa, l’emicellulosa e soprattutto la lignina sono classificate come fibre insolubili. Queste fibre non vengono digerite o fermentate nel tratto gastrointestinale, servono quindi come materiale di riempimento che stimola i movimenti peristaltici senza aumentare la viscosità del contenuto intestinale. Se le particelle di fibra sono piccole (finemente macinate), l’effetto sul funzionamento del ventriglio e sui movimenti gastrointestinali è limitato. Pertanto, si raccomanda l’uso di fibre insolubili grossolane. Tassi di inclusione del 4,5% di fibra grezza sono ottimi per mantenere una buona livrea nelle galline allevate in sistemi alternativi.

La fibra che viene fornita in aggiunta alla dieta può essere in forma grossolana come paglia, erba medica, trucioli di legno, lolla di riso/avena, insilato, ecc. Questi materiali devono essere disponibili nell’ambiente d’allevamento, nelle mangiatoie o direttamente come balle sull’area della lettiera. Le galline devono sempre avere libero accesso alle fonti di fibre.

Si consiglia di non spargere le fibre direttamente sul pavimento. Per prevenire l’incidenza di uova deposte a terra, la fibra deve essere introdotta dopo il picco di produzione, quando le ovaiole sono ben addestrate a utilizzare il nido per deporre le loro uova.

Per concludere

Le ovaiole di oggi hanno il potenziale genetico per essere molto più produttive rispetto a venti anni fa ma, dato che i sistemi di allevamento sono diventati più complessi, sono necessarie strategie di gestione e di alimentazione migliori per mantenere la persistenza di deposizione delle uova e per allevare le galline ovaiole il più a lungo possibile in buone condizioni. In questo articolo abbiamo spiegato l’importanza di fornire livelli sufficienti di amminoacidi (tenendo conto della massa giornaliera di uova e dell’assunzione effettiva di mangime) e di fornirli al di sopra dei requisiti teorici richiesti per ottenere risultati eccellenti. Oltre a questo, consigliamo di integrare il mangime con fibra grossolana in quanto fonte eccellente per mantenere la livrea e per ottimizzare la salute e la vivibilità del gruppo.

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