L’Organizzazione mondiale della salute animale (OIE) ha pubblicato di recente il rapporto “Annual Report on Antimicrobial Agents Intended for Use in Animal”, quinta relazione annuale sull’uso degli antibiotici negli allevamenti animali a livello globale.
Il rapporto rappresenta i risultati di cinque anni di collaborazione tra l’OIE, i suoi Membri e altri soggetti per raccogliere informazioni sempre più dettagliate. Dai dati emerge una diminuzione complessiva del 34% dell’indicatore globale in mg/kg, che segnala una tendenza verso un uso sempre più consapevole degli antibiotici negli animali. L’analisi delle quantità di agenti antimicrobici destinati all’uso negli animali è indicata dal calcolo che considera la quantità di tali agenti segnalati (mg) e la biomassa animale (kg). La biomassa animale è calcolata come il peso totale degli animali vivi in una data popolazione e anno, e viene utilizzata per rappresentare i soggetti che potrebbero essere esposti alle quantità di agenti antibiotici segnalate.
Tra le classi antimicrobiche utilizzate negli animali nel 2017, quella delle tetracicline è stata la più comunemente segnalata a livello globale. Le quantità di agenti antimicrobici, destinati all’uso negli animali, sono state calcolate in 102 Paesi anche per fornire una visione per aree. L’Asia, l’Estremo Oriente e l’Oceania hanno riportato la più alta quantità di agenti antimicrobici destinati all’uso negli allevamenti animali.
I risultati dell’analisi dimostrano l’impegno continuo e costante dei Paesi che partecipano alla raccolta dei dati e la loro capacità di raccogliere e misurare le tendenze nazionali. I Paesi hanno migliorato la loro metodologia per il calcolo delle quantità di antibiotici grazie a uno strumento di calcolo Excel, sviluppato per superare le barriere tecniche. Questo progresso ha contribuito alla creazione di una solida banca dati dell’OIE sugli agenti antimicrobici destinati all’uso negli animali.
L’ente sta attualmente sviluppando un sistema interattivo e automatizzato che fornirà ai Paesi un accesso 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per rivedere, analizzare e utilizzare i propri dati nazionali; ciò per garantire all’OIE stesso la possibilità di fornire al pubblico una visione precisa della tendenza globale. Le informazioni raccolte possono aiutare i Paesi membri nella gestione del rischio, nel valutare l’efficacia dei loro regolamenti e per ottimizzare i loro sforzi nel ridurre l’uso degli antimicrobici.
Fonte: Unaitalia