L’articolo individua i Paesi leader nella produzione di uova in ogni continente e documenta il contributo che ciascuno di essi offre sia alla produzione del proprio continente che a quella mondiale. Lo stesso metodo di analisi sarà utilizzato in un articolo successivo per analizzare la produzione mondiale di carne avicola.
Tra il 2008 e il 2018 la produzione mondiale di uova è passata da 61,7 milioni di tonnellate a 76,7 milioni di tonnellate, con una crescita del 24,2%.Parallelamente a questo aumento, anche la concentrazione regionale è cresciuta in modo considerevole (Figura 1).
Produzione asiatica di uova dominata da tre Paesi
Nel 2018 i Paesi dell’Asia hanno contribuito con il 59,8% alla produzione mondiale di uova. La concentrazione regionale in Asia è stata molto elevata, come si evince dai dati riportati in Tabella 1. I dieci Paesi leader hanno condiviso l’89,2% del volume di produzione di tutti i Paesi asiatici; i tre Paesi leader (Cina, India e Giappone) il 75%. Il divario tra i primi tre e quelli che seguono in classifica è piuttosto ampio, visto che Indonesia e Turchia insieme hanno contribuito solo al 5,7% del volume di produzione del continente.
Grazie all’elevata produzione di uova in Cina, i dieci Paesi leader nel 2018 hanno contribuito alla produzione mondiale di uova per il 53,3%, contributo che senza la Cina sarebbe stato solo del 18,6%.
Concentrazione regionale molto alta anche nelle Americhe
I Paesi delle Americhe hanno contribuito per più di un quinto alla produzione mondiale di uova nel 2018. La concentrazione regionale è stata ancora più elevata di quella asiatica, dato che i dieci Paesi leader si sono spartiti il 94,2% del volume di produzione dell’intero continente (Tabella 2).
Anche se la posizione di vertice degli Stati Uniti non è stata dominante in modo così netto come è successo per la Cina in Asia, gli statunitensi sono risultati comunque di gran lunga i più importanti produttori di uova delle Americhe con il 40% della produzione. La distanza dai due Paesi che seguivano gli USA in classifica, ovvero Messico e Brasile, era rispettivamente di 2,6 milioni di tonnellate e di 2,8 milioni di tonnellate. Il secondo posto del Messico è il risultato di una domanda interna molto elevata derivante da un consumo pro capite straordinario, pari a 368 uova all’anno. In Brasile il consumo pro capite è stato di 190 uova all’anno, mentre negli Stati Uniti di 272 uova all’anno. I primi tre Paesi della lista hanno contribuito per il 15,6% alla produzione mondiale, i primi dieci Paesi per il 19,9%.
Produzione distribuita in modo più uniforme in Europa
Ad eccezione della Russia, la produzione europea di uova è distribuita in maniera più uniforme (Tabella 3). L’Europa ha contribuito per il 14,4% al volume della produzione mondiale di uova, i primi dieci Paesi per l’11,9%.
Tra il 2008 e il 2018 la produzione in Russia è cresciuta di 300.000 tonnellate, in Ucraina di quasi 700.000 tonnellate. I due Paesi durante i dieci anni presi in esame hanno contribuito per il 40% all’incremento della produzione europea. La produzione di uova dei tre Paesi seguenti non è molto diversa e lo stesso vale per i successivi quattro Paesi. Il divario tra la Polonia e la Romania, però, è stato piuttosto ampio, con oltre 375.000 tonnellate. La produzione di uova in Europa non aumenterà molto nel corso dell’attuale decennio, considerando una popolazione stabile e un consumo di uova pro capite per anno già elevato.
In Africa cinque Paesi producono i due terzi delle uova
La produzione di uova in Africa si è attestata su 2,6 milioni di tonnellate nel 2008 e 3,1 milioni di tonnellate nel 2018, con una crescita del 19,2%. La Tabella 4 documenta che solo cinque Paesi hanno contribuito per il 67,5% al volume di produzione del continente. Tre dei Paesi leader si trovano in Africa settentrionale, solo uno in Africa centrale.
Vale la pena notare che il volume di produzione dei tre Paesi leader non differisce di molto. Non c’è stato un Paese che ha assunto una posizione dominante e l’andamento è simile a quello europeo, con l’eccezione della forte posizione della Russia.
L’Africa, nonostante una popolazione di 1,33 miliardi di persone, ha giocato un ruolo minimo nella produzione mondiale di uova con un contributo del 4,0%. Il consumo pro capite annuo in molte regioni a sud del Sahara è molto basso, anche se questo dato potrebbe essere sottostimato a causa della presenza di allevamenti domestici, che sono usati sia per la produzione di uova che per il consumo di carne.
In Oceania sono solo due i Paesi leader nella produzione
In base alle proprie risorse, l’Australia sarebbe in grado di produrre più uova rispetto al 2018, ma una popolazione relativamente modesta, con una domanda interna ridotta e la sua posizione periferica (che è il principale ostacolo alle esportazioni) stanno limitando l’espansione dell’industria delle uova. Nel 2018 il Paese ha prodotto il 75,4% delle uova del continente, seguito dalla Nuova Zelanda con il 18,0% (Tabella 5).
I Paesi dell’Oceania hanno contribuito alla produzione mondiale di uova solo con lo 0,4%. Tuttavia il volume di produzione è aumentato da sole 229.200 tonnellate del 2018 alle 343.000 tonnellate di dieci anni più tardi, con un aumento quasi del 50%.
Sommario e prospettive
L’analisi fin qui condotta ha dimostrato che la concentrazione regionale della produzione di uova è stata molto alta in Asia, nelle Americhe e in Oceania. Senza l’apporto della Russia, la concentrazione è stata molto più bassa in Europa e in Africa.
La Tabella 6 elenca i dieci Paesi leader nella produzione mondiale di uova nel 2018, che hanno contribuito per il 68,4%. Appare ovvio il ruolo eccezionale assunto dalla Cina, senza la quale gli altri 9 Paesi hanno contribuito per il 33,7% alla produzione mondiale, un valore più basso di quello della sola Cina. Cinque dei Paesi si trovano in Asia, tre nelle Americhe e due in Europa. Vale la pena notare che nessuno dei paesi che fanno parte dell’Unione Europea è riuscito a entrare nella top ten.
L’elevata concentrazione regionale nella produzione mondiale di uova si riflette solo in parte sull’elenco delle dieci principali società produttrici di uova (Tabella 7).
È sorprendente che, diversamente da quanto accade per la produzione di polli da carne, nessuna società cinese o indiana si sia classificata tra i primi quindici produttori. Ovviamente la concentrazione settoriale in questi Paesi è stata molto inferiore a quella negli Stati Uniti o in Messico. La francese Avril, unica società entrata nella lista dei primi 25 produttori di uova, si è classificata al sedicesimo posto con 10 milioni di capi.
È lecito aspettarsi che la lista e la classifica cambino nel corso dell’attuale decennio, durante il quale Paesi come Malesia e Pakistan potranno superare l’Ucraina e la Turchia. In questo caso il ruolo dell’Asia nell’industria mondiale di uova ne risulterà ulteriormente rafforzato.
Anche se la produzione di sostituti delle uova a base vegetale mostra tassi di crescita annuale elevati – sono già presenti nei principali negozi di alimenti e sono utilizzati nelle catene alimentari nelle Americhe, in Europa e in Asia – essi occupano una quota ancora piuttosto bassa nel consumo mondiale di uova. Questo trend, tuttavia, potrebbe cambiare più velocemente del previsto e potrebbe raggiungere una quota tra il 10% e il 15% nel 2030. Una dinamica simile si manifesta all’orizzonte per gli albumi prodotti dalla fermentazione.
Database
Database FAO: http://www.fao.org/faostat.
Maggiori produttori di uova al mondo: www.WATTAgNet.com (ottobre 2019).