Energia metabolizzabile degli ingredienti nelle diete per ovaiole

S. Barzegar, S.B. Wu, E R.A.Swick - Scuola di Scienze Ambientali e Rurali, Università del New England, Armidale, Australia

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La somministrazione di razioni eccessivamente energetiche favorisce l’accrescimento veloce delle galline ovaiole, predisponendole però, ad attacchi parassitari. Razioni scarse, invece le indeboliscono, provocando l’insorgenza di malattie.

È necessario pertanto stabilire delle formulazioni bilanciate che possano stimolare una crescita equilibrata, con preservazione delle difese immunitarie. Oggi, i mangimi composti sono integrati con tutti i nutrienti necessari per mantenere i soggetti in salute e per ottenere un’adeguata conformazione delle uova.

I nutrizionisti che si occupano di formulazioni di mangimi composti per galline ovaiole si basano in genere sulle informazioni indicate per i polli da carne, poiché non ci sono molti dati AME (Energia metabolizzabile apparente) disponibili per ovaiole. I biotest sono di solito condotti utilizzando polli da carne di età dai 20 ai 27 giorni, mentre i valori ottenuti per AME sono adeguati a zero ritenzione di azoto (AMEn). Il metodo convenzionale per formulare il contenuto energetico del mangime avviene, infatti, quando si ha un livello corretto a zero di ritenzione di azoto in energia metabolizzabile apparente (AMEn). I dati relativi ai contenuti energetici espressi con tale criterio sono forniti da molte e varie fonti.

Test per la misurazione dell’AME e AMEn

È stato condotto un biosaggio su galline ovaiole per misurare l’AME e l’AMEn di sfarinati di mais, soia, frumento e grano con aggiunta di xilanasi, usando il metodo di sostituzione. È stato ipotizzato che l’aggiunta di xilanasi avrebbe comportato un beneficio relativamente scarso per le ovaiole. Le formulazioni utilizzate per il test contenevano 300 g/kg di ingrediente di prova e circa 657 g/kg di dieta di riferimento. Le diete del test sono state formulate per fornire livelli equivalenti di vitamine, di minerali e di amminoacidi nella dieta di riferimento. È stato incluso Econase XT 25® (AB Vista) ad una dose di 50 mg/kg nella dieta di prova, con aggiunta di xilanasi. Per l’analisi dei dati è stato successivamente utilizzato un programma random, utilizzando la procedura GLM – General Linear Model – Modello Lineare Generalizzato.

Per la prova, sono state impiegate sessanta galline Hy-Line dell’età di 42 settimane, due per gabbia, con sei repliche per dieta. I soggetti sono stati alimentati con le rispettive diete per sette giorni in regime di adeguamento ed altri tre giorni per effettuare il biosaggio per AME, utilizzando poi i dati totali raccolti. All’esame, sono stati valutati e determinati i seguenti fattori: sostanza secca, energia lorda, contenuto in azoto del mangime, ingredienti del test ed escrementi.

Risultati del test

I risultati mostrano che l’aggiunta di xilanasi ha comportato un aumento di AME e l’AMEn del grano, rispettivamente dell’1,19 e dell’1,06 MJ/kg, rendendoli sostanzialmente equivalente allo sfarinato di mais. Come previsto, la correzione dell’AME a zero ritenzione di azoto ha significativamente ridotto i valori nello sfarinato di soia (6,0%) rispetto a quelli del mais (2,0%) o del grano (2,6%).

I valori di AMEn, ottenuti dalle ovaiole durante il picco di produzione, sono stati leggermente più elevati di quelli ricavati utilizzando le equazioni di previsione per polli da carne, come pubblicati da Janssen, ad eccezione dello sfarinato di soia. La ragione più probabile di tale risultato può essere attribuita al rapporto fra proteine in eccesso, proteine grezze e livello energetico della dieta a base di sfarinato di soia. Per questo ingrediente sarà pertanto necessario approfondire gli studi per AME valutando vari livelli di inclusione e la validità della correzione a zero ritenzione di azoto, in quanto le ovaiole al picco di produzione trattengono circa il 50% dell’apporto di azoto.

Dagli atti dell’Australian Poultry Science Symposium

Bibliografia

Bourdillon A., Carré B., Cocan L., Duperray J., Huyghebaert G., Leclerq B., Lessire M., McNab J. e Wiseman J. (1990). Poult. Sci. 31: 557-565.
Janssen WMMA (1989) Tavola europea dei valori energetici per mangimi per pollame – Terza edizione, (Centro Spelderholt per la ricerca e l’informazione sul pollame, Beekbergen, Paesi Bassi).