L’importanza della vaccinazione contro Salmonella Enteritidis e Salmonella Typhimurium negli allevamenti avicoli

Giuseppe Colnago, Iberia & Italy Poultry Brand Manager, Elanco Italia S.p.A. - PM-IT-19-0154

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©Paris Farmers Unione

A cavallo degli anni 80 e 90 in un contesto globalizzato, l’aumento delle segnalazioni di focolai di intossicazione alimentare causati da Salmonella Enteritidis fece ripensare il concetto di sicurezza alimentare. Nonostante tutto, dopo oltre dieci anni di sorveglianza attiva, in seguito all’introduzione e l’attuazione dei Piani Nazionali di Controllo per la salmonella nell’Unione Europea e i risultati raggiunti nel settore avicolo in termini di riduzione della prevalenza, la salmonella rimane ancora una delle principali fonti di intossicazione alimentare nell’uomo.

La relazione dell’Unione Europea su zoonosi e focolai di malattie di origine alimentare del 2017 (EFSA Journal 2018; 16 (12): 5500) conferma sia la tendenza al ribasso dei casi di salmonellosi nell’uomo sia il raggiungimento, nella maggior parte degli Stati membri, degli obiettivi di riduzione della presenza di Salmonella negli allevamenti avicoli.1

Tuttavia, continua a preoccupare il settore avicolo la costante presenza di Salmonella Typhimurium nel comparto suinicolo, dove i programmi di controllo nazionali non sono ancora attuati, e l’isolamento di ceppi di Salmonella Typhimurium monofasica (ST monofasica). La ST monofasica sembra avere un comportamento di virulenza e resistenza agli antibiotici simile ad altri ceppi di S. Typhimurium. La maggior parte dei ceppi ST monofasici isolati in Europa mostra resistenza a un gran numero di antibiotici. Anche se la maggior parte dei ceppi isolati negli animali e negli alimenti è di origine suina e bovina, sono stati segnalati ceppi di origine avicola. La prossimità di allevamenti di suini, la presenza di animali che possono essere portatori asintomatici e la gestione di liquami potenzialmente contaminati rappresentano una minaccia costante per gli allevamenti avicoli; strutture in cui è opportuno mettere in atto ampie misure di prevenzione.

L’attuale Legislazione Europea, a causa dei rischi per la salute pubblica associati allo sviluppo e alla diffusione di ceppi di Salmonella multi-resistenti, vieta l’uso profilattico di antibiotici per il controllo della Salmonella. Pertanto, la vaccinazione assume un ruolo chiave per il controllo della Salmonella in avicoltura. Secondo il regolamento (CE) n. 1177/2006, gli Stati Membri che hanno dimostrato una prevalenza maggiore o uguale al 10%, sulla base dei risultati degli studi ufficiali di prevalenza, devono applicare programmi di vaccinazione contro S. Enteritidis in tutti i gruppi di galline ovaiole.2

Per una protezione precoce, completa e duratura è possibile somministrare i vaccini vivi contro la salmonella fin dal primo giorno di vita in acqua di abbeverata.

Le esperienze degli ultimi dieci anni dimostrano che la vaccinazione contro la Salmonella nelle galline ovaiole e nei riproduttori ha svolto un ruolo importante nella prevenzione delle infezioni causate da Salmonella Enteritidis, sia negli allevamenti avicoli che nell’uomo, e ha contribuito significativamente al raggiungimento degli obiettivi di riduzione della prevalenza stabiliti dall’Unione Europea. Inoltre, studi recenti mostrano che la scelta strategica di utilizzare vaccini vivi attenuati contenenti ceppi omologhi di S. Typhimurium contribuisce specificamente alla prevenzione di S. Typhimurium e ST monofasica3.

Attualmente, la vaccinazione contro S. Enteritidis e S. Typhimurium è una pratica di routine ed è destinata alle pollastre ai riproduttori, ai tacchini riproduttori e da ingrasso e alle anatre da ingrasso. Rappresenta sicuramente una misura di prevenzione addizionale volta a migliorare la resistenza degli animali nei confronti delle Salmonelle, specialmente laddove la prevalenza all’interno degli allevamenti è elevata. Tuttavia, senza la concomitante applicazione di adeguate misure d’igiene, biosicurezza, e controllo di parassiti e insetti vettori, non è possibile ottenere un controllo costante ed efficace della Salmonella in allevamento.

L’obiettivo della vaccinazione, come parte di un sistema di controllo completo, è la prevenzione o la riduzione della colonizzazione intestinale e dei tessuti dell’apparato riproduttivo. La vaccinazione riduce l’escrezione fecale, la trasmissione verticale e la contaminazione delle uova e dell’ambiente. Sebbene non elimini completamente il rischio di contaminazione da Salmonella, la vaccinazione riduce il numero di animali potenzialmente vettori e la prevalenza all’interno dell’allevamento. Inoltre, la vaccinazione riduce i livelli di rischio di contaminazione delle uova e contribuisce direttamente alla sicurezza alimentare.

È ampiamente dimostrato che la vaccinazione in acqua di bevanda con vaccini vivi contro la Salmonella conferisce una protezione efficace, precoce e duratura. I vaccini vivi stimolano, infatti, una risposta immunitaria completa (anticorpale e cellulo-mediata) che protegge gli animali attraverso tre diversi meccanismi:

  1. Effetto di esclusione competitiva (EC): stimola, entro 24 ore, una esclusione microbica aspecifica che riduce la colonizzazione intestinale e l’invasione sistemica.4, 5
  2. Immunità Cellulo Mediata: elimina le cellule al cui interno si trovano le salmonelle, non raggiungibili dagli anticorpi.6
  3. IgA secretorie (sIgA): stimolano una immunità locale specifica che neutralizza le salmonelle virulente prima che possano penetrare la parete intestinale.7, 8, 9

Al contrario, i vaccini inattivati stimolano solamente la produzione di anticorpi.

I programmi di controllo della salmonella nei riproduttori, nelle ovaiole e nei tacchini, che prevedono la vaccinazione contro S. Enteritidis e S. Typhimurium riducono efficacemente la prevalenza della salmonellosi negli allevamenti avicoli e, di conseguenza, migliorano la sicurezza alimentare.

Bibliografia

1. EFSA Journal 2018; 16(12):5500. ─ EFSA and ECDC 2018. The European Union Summary Report on Trends and Sources of Zoonoses, Zoonotic Agents and Food-borne Outbreaks in 2017.

2. Official Journal of the European Union. COMMISSION REGULATION (EC) No 1177/2006 of 1 August 2006.

3. Kilroy S. et al, 2015; Oral administration of the Salmonella Typhimurium vaccine strain Nal2/Rif9/Rtt to laying hens at day of hatch reduces shedding and caecal colonization of Salmonella 4,12:i:-, the monophasic variant of Salmonella Typhimurium. Poultry Science 2015;94:1122–1127.

4. Van Immerseel et al, 2005; Vaccination and early protection against non-host-specific Salmonella serotypes in poultry: exploitation of innate immunity and microbial activity. Infect. (2005), 133, 959–978.

5. Barrow et al, 2012; The long view: Salmonella – the last forty years, Avian Pathology, 41:5, 413-420

6. B. Kaspers 2001; Lymphocyte proliferation after S. Enteritidis vaccination as a measure of immunostimulation or immunosuppression. Thesis LMU Munich.

7. A. Shahin, 2005; Investigation of the humoral and cellular immune responses of chickens to Salmonella typhimurium live vaccine. Thesis LMU Munich.

8. Barrow PA 2007; Salmonella infections: immune and non-immune protection with vaccines. Avian Pathology, 36:1, 1-13 (2007).

9.Barrow and Methner, 2013; Salmonella in domestic animals, 2nd edition pag143-150.