Il benessere delle galline ovaiole italiane si misura anche al macello

25

Uno studio condotto su oltre 30.000 galline provenienti da 50 allevamenti italiani ha rivelato quanto il corpo degli animali possa raccontare le condizioni di allevamento vissute durante il ciclo produttivo. La ricerca, recentemente pubblicata sulla rivista Poultry Science, è frutto della collaborazione tra Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), Università di Padova (DAFNAE), Azienda ULSS 5 Polesana e Delta Group Agroalimentare spa.

L’approccio: il macello come “osservatorio epidemiologico”

L’innovatività dello studio sta nel considerare il momento della macellazione non solo come fase finale della filiera, ma come un punto di osservazione strategico per rilevare indicatori oggettivi di benessere animale. Le cosiddette “animal based measures” (ABM) – ovvero misure basate sull’animale – sono state raccolte direttamente sui corpi degli animali dopo la spiumatura.

In particolare, i ricercatori si sono concentrati su due segnali chiave:

  • Lesioni sternali, correlate a fragilità ossea e urti contro le strutture di allevamento.

  • Dermatiti plantari, spesso indice di problemi legati alla qualità della lettiera e delle superfici di contatto.

I principali fattori di rischio emersi

L’analisi ha permesso di evidenziare come le condizioni rilevate siano fortemente influenzate da una combinazione di fattori strutturali, genetici, ambientali e gestionali:

  • Tipo di allevamento:

    • Nei sistemi a gabbie arricchite, le dermatiti plantari risultano meno frequenti, ma si registra un rischio maggiore di lesioni sternali.

    • Le voliere si collocano in una posizione intermedia tra gabbia e sistema a terra.

  • Linea genetica:

    • Le galline rosse, più pesanti, mostrano meno fratture allo sterno ma risultano più sensibili alle dermatiti plantari rispetto alle linee bianche.

  • Età alla macellazione:

    • Gli animali abbattuti dopo le 90 settimane di vita presentano meno lesioni complessive, suggerendo che il prolungamento del ciclo non compromette il benessere, anzi può riflettere una gestione più attenta.

  • Stagionalità:

    • In autunno e inverno, aumenta l’incidenza delle dermatiti plantari, probabilmente a causa dell’umidità più difficile da controllare nelle lettiere.

Fonte: Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe)

Nessun sistema è perfetto, ma la gestione fa la differenza

Il messaggio dello studio è chiaro: non esiste un sistema di allevamento privo di criticità, ma una gestione accurata può fare la differenza nel garantire un maggiore benessere animale.

Il progetto guarda già al futuro: tra le prospettive più promettenti vi è l’impiego di tecnologie di visione artificiale (computer vision) per automatizzare il rilevamento delle ABM, con l’obiettivo di estendere il monitoraggio a volumi sempre più ampi di animali in modo oggettivo e standardizzato.

Una nuova visione per la filiera

Questa ricerca rappresenta un passo avanti verso una filiera avicola sempre più trasparente e responsabile, in cui ogni fase – dall’allevamento al macello – può diventare un punto di osservazione utile per migliorare la sostenibilità del sistema.

Il corpo delle galline racconta la loro storia. Imparare ad ascoltarla è non solo un dovere etico, ma un’opportunità concreta per costruire un avicoltura moderna, attenta e basata sull’evidenza scientifica.

Fonte: Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie – izsvenezie.it
Articolo scientifico pubblicato su Poultry Science