
La coccidiosi è una delle principali sfide sanitarie nell’allevamento avicolo. Causata da protozoi del genere Eimeria, questa parassitosi intestinale colpisce quasi tutti i polli allevati a terra e può compromettere seriamente la salute intestinale, la crescita e la performance del gruppo. Il dottor John McCarty, veterinario di campo presso Boehringer Ingelheim, ha illustrato in un recente podcast le più efficaci strategie di prevenzione e controllo della malattia, con particolare attenzione alla vaccinazione.
Cosa succede durante un’infezione da Eimeria
Quando il parassita entra nell’intestino, invade le cellule epiteliali e le distrugge. Ogni ciclo infettivo rilascia numerosi nuovi oocisti, amplificando il danno. Questo compromette l’assorbimento dei nutrienti e rende i soggetti più suscettibili ad altre patologie come l’enterite necrotica o la dermatite gangrenosa.
Controllo della coccidiosi: dall’uso di ionofori alla vaccinazione
Fino agli anni ’90, il controllo della coccidiosi si è basato sull’uso di anticoccidici chimici e ionofori. Tuttavia, l’uso prolungato di queste sostanze ha portato a una progressiva perdita di efficacia. Le vaccinazioni, già sperimentate decenni fa, sono tornate in auge a partire dagli anni 2000 per ristabilire la sensibilità agli anticoccidici.
Le vaccinazioni non eliminano il parassita, ma ne controllano il ciclo attraverso un’esposizione controllata che stimola la risposta immunitaria. Tuttavia, è fondamentale che il vaccino venga somministrato e gestito correttamente, perché l’immunizzazione vera e propria avviene nel capannone, non in incubatoio.
Elementi chiave per una vaccinazione efficace
- Applicazione in incubatoio: il vaccino viene somministrato tramite spray o gel. È fondamentale che il volume di applicazione sia sufficiente e che ci sia una buona illuminazione per stimolare il preening e favorire l’ingestione degli oocisti.
- Gestione ambientale: perché il ciclo vaccinale si completi, è necessario che gli oocisti eliminati vengano reingestiti. Ciò richiede una lettiera con sufficiente umidità e condizioni ottimali di temperatura, densità e comfort.
- Tempistiche corrette: conoscere il momento in cui il vaccino inizia a indurre una risposta è essenziale per evitare interferenze con la gestione degli animali.
In ambienti asciutti: l’importanza dell’applicazione in campo
In contesti particolarmente secchi (come invernate rigide o zone aride), può essere utile effettuare una seconda applicazione in campo per mantenere attivo il ciclo del vaccino. Anche l’uso di lettiere non completamente rimosse a ogni ciclo può favorire il mantenimento di una popolazione controllata di oocisti.
Combinazione vaccino + additivi mangimi
Molti allevatori adottano strategie combinate, utilizzando vaccini insieme a ionofori o fitoderivati. Tuttavia, McCarty raccomanda di evitare additivi anticoccidici nel primo mangime (starter), per non interferire con il ciclo vaccinale. L’introduzione di additivi è consigliata a partire dal secondo mangime (grower), con dosaggi inizialmente ridotti.
Conclusione
Una corretta strategia di controllo della coccidiosi richiede una gestione attenta del vaccino, delle condizioni ambientali e dell’alimentazione. Come ricorda McCarty, creare un ambiente favorevole ai pulcini è anche la chiave per il successo della vaccinazione. Una buona gestione può ridurre la necessità di antibiotici, migliorare il benessere animale e aumentare le performance produttive.
Conoscere il prodotto che si utilizza, rispettare i tempi del ciclo biologico di Eimeria e curare l’ambiente in cui crescono i pulcini sono le chiavi per un controllo efficace e sostenibile della coccidiosi.
Fonte: The Poultry Podcast Show
Guarda il video completo:













