Aviaria, focolaio in Belgio: i Paesi Bassi vietano il trasporto di pollame nel Brabante Settentrionale

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Mercoledì 23 ottobre sono state abbattute 161.000 galline nel Gelderland. Un nuovo focolaio di influenza aviaria scoperto in Belgio ha spinto le autorità olandesi a introdurre misure restrittive nella regione del Brabante Settentrionale, attorno a Baarle-Nassau. Dal 26 ottobre è in vigore un divieto temporaneo di trasporto per pollame, uova, letame e materiali di lettiera.

La decisione, annunciata dal Ministero olandese dell’Agricoltura, della Pesca, della Sicurezza Alimentare e della Natura, mira a prevenire la diffusione del virus oltre il confine. Secondo NOS, il focolaio è stato rilevato in un allevamento di polli nel comune belga di Ravels, a circa dieci chilometri dal confine. Le autorità belghe stanno ancora indagando sull’origine dell’infezione.

Nell’area interessata dalle restrizioni rientrano otto aziende avicole, ora completamente bloccate, riferisce Omroep Brabant. Agli allevatori della zona è vietato qualsiasi trasporto di prodotti o materiali legati al pollame fino a nuovo ordine.

Confinamento obbligatorio in tutto il paese

Già la scorsa settimana, i Paesi Bassi avevano introdotto un obbligo nazionale di confinamento del pollame, dopo la scoperta di un’epidemia in un allevamento di galline ovaiole a Gasselternijveenschemond, nella provincia di Drenthe. Si tratta — ha spiegato il ministero — di una misura “severa ma necessaria”, poiché la malattia resta “altamente imprevedibile”.

Negli ultimi giorni, casi di influenza aviaria ad alta patogenicità sono stati riscontrati anche in uccelli selvatici in varie località del paese. Mercoledì, nel Gelderland, è stato disposto l’abbattimento di 161.000 galline ovaiole in un allevamento di Dodewaard, dopo la conferma della presenza del virus.

Gli allevatori situati al di fuori della zona di Baarle-Nassau possono continuare a trasportare polli e uova, pur restando soggetti all’obbligo di confinamento degli animali.