Malattie respiratorie degli avicoli: diagnosi e controllo

Mohamed Hafez – MVSc., Dr.med.vet; Institute of Poultry Diseases, Free University Berlin, Germany

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Le malattie respiratorie avicole sono correlate principalmente a gravi perdite economiche e a un’eleva mortalità dei soggetti, oltre ad alti costi di terapia, cali di produzione uova, e una minore percentuale di fertilità e di schiusa. Nei riproduttori occorre fare attenzione alla prevenzione delle infezioni a trasmissione verticale.

La precoce identificazione e l’attuazione di programmi di monitoraggio sono fondamentali nella gestione delle infezioni e nel contenere le perdite economiche. Le cause sono imputabili a diversi patogeni, mono-causali, multi-causali o accompagnati da fattori non infettivi, quali le condizioni climatiche e vari problemi gestionali. Questi agenti infettivi possono essere introdotti e diffusi negli allevamenti avicoli tramite due vie: verticale oppure orizzontale. Nei primi giorni di vita, i principali problemi sono correlati a forme trasmesse verticalmente come Micoplasma, Salmonella, Escherichia coli, o anche a cattiva gestione in incubatoio.

Questi e altri agenti infettivi possono essere trasmessi anche tramite contatto diretto come avviene tra soggetti infetti e soggetti sani, oppure indiretto, tramite mangime, acqua, attrezzature contaminate, o la semplice inalazione di polvere ambientale. La gravità dei sintomi clinici, la durata della malattia e la mortalità sono estremamente variabili, e influenzate dal tipo di virulenza e patogenicità degli agenti infettivi, dallo stato immunitario del soggetto, da fattori ambientali quali la cattiva gestione, ventilazione inadeguata, elevata densità di accasamento, cattive condizioni della lettiera, scarsa igiene, alti livelli di ammoniaca, malattie concomitanti, e infezioni secondarie.

La diagnosi delle malattie è complessa e solitamente richiede tempo. Sostanzialmente, si parte dall’anamnesi e valutazione delle condizioni ambientali e gestionali. È fondamentale l’esame clinico e anatomo-patologico, anche se molto spesso non è abbastanza per avere una diagnosi precisa. La risposta finale si ottiene con i dati di laboratorio. Dunque, la diagnosi viene successivamente confermata tramite l’isolamento e l’identificazione dell’agente causale. Ulteriori possibilità consistono nel rilevamento di RNA e DNA, tramite la PCR. Infine, tornano utili gli esami sierologici, per valutare il tasso anticorpale.

In tutto il mondo si nota un riemergere delle malattie respiratorie avicole, come la Bronchite infettiva, Laringotracheite, Metapneumovirosi, Ornitobacteriosi e Colera Aviare.

La prevenzione e il controllo delle malattie si basano su una pianificazione apposita, tramite buone pratiche gestionali, che riescono a prevenire l’introduzione e la successiva diffusione delle infezioni. Ciò include la gestione ambientale, la fornitura di acqua fresca e pulita in giusta quantità, una limitazione all’esposizione verso le fonti di contaminazione, con l’applicazione di norme di biosicurezza, lavaggio e disinfezione.

La vaccinazione è considerata uno dei mezzi più efficaci di intervento biofarmaceutico, per la sua capacità di indurre protezione verso gli agenti infettivi, attivando il sistema immunitario. Tuttavia devono essere fatte diverse considerazioni prima di utilizzare i vaccini: regolamenti governativi, situazione epidemiologica nella zona e/o in allevamento, scopo della vaccinazione, disponibilità dei vaccini e analisi costo/beneficio. La produzione di vaccini tecnologici, come quelli ricombinanti, a subunità, con genetica inversa e con acidi nucleici può ridurre significativamente i costi da sostenere. Questi vaccini assicurano una migliore efficacia e consentono un intervento facile e rapido per affrontare situazioni critiche o patogeni aggressivi. Inoltre, lo sviluppo di vaccini efficaci per le infezioni batteriche consente di ridurre l’uso di antibiotici e quindi limitare l’insorgere di resistenze batteriche, un problema sempre più diffuso e avvertito negli ultimi tempi.

La terapia dovrebbe essere considerata l’ultimo strumento efficace, ma non va applicata senza avere alle spalle una diagnosi accurata, una selezione critica del prodotto, un dosaggio efficiente, un’adeguata durata di somministrazione e un costante controllo dei risultati clinici. Inoltre, qualsiasi caso di terapia inefficace può richiedere una pronta azione correttiva.

Conclusione

Visto che le malattie respiratorie sono prevalentemente associate a gravi perdite economiche, nella gestione delle infezioni sono fondamentali il monitoraggio e una diagnosi precoce.

In genere, le terapie o le vaccinazioni, da sole, non sono sufficienti a meno che non siano accompagnate da miglioramenti, sotto tutti i punti di vista, sia gestionali che di biosicurezza. Applicare un programma di biosicurezza adeguato resta la soluzione di prevenzione più efficace nel controllo delle malattie.

Dai Lavori del 31esimo World Veterinary Congress