La produzione in sistemi alternativi sta diventando sempre più diffusa per le galline, ma porta con sé tutta una serie di sfide.
Si deve pertanto adottare un nuovo approccio gestionale e alimentare al fine di ottenere lo stesso eccellente potenziale genetico che ha contraddistinto l’allevamento in gabbia.
In questi sistemi l’accessibilità e la libertà di movimento sono elementi aggiuntivi da prendere in considerazione che possono influenzare l’efficacia dell’assunzione di mangime. Ciò può avere un impatto negativo sulla redditività del gruppo e sui periodi di recupero.
Fase di svezzamento
Indipendentemente dal sistema di allevamento, possiamo convenire che questo è il periodo più importante della vita di una gallina e, nei sistemi alternativi, la sua influenza è ancora più pronunciata.
Supponendo che il peso target delle pollastre sia lo stesso per tutti i sistemi, bisogna considerare che la maggiore attività fisica degli animali all’interno dei sistemi cage-free aumenta i loro fabbisogni nutrizionali.
La combinazione di una maggiore densità nutrizionale con un ruolo preponderante del profilo degli amminoacidi, un maggior consumo di mangime e un adeguato schema alimentare avranno un impatto considerevole sulle prestazioni del gruppo. Da un punto di vista nutrizionale, possiamo semplificare la fase di svezzamento nei sistemi alternativi in due tappe principali:
Il profilo di sviluppo e accrescimento corporeo e l’imprinting al razzolamento che consentono la replica del comportamento naturale degli animali in relazione alla ricerca di cibo e alla ricerca di comfort all’interno dell’area a lettiera.
Dal punto di vista della gestione, come punto di partenza, è importante fornire un accesso precoce a una lettiera di buona qualità. Questo non solo incentiva un comportamento naturale di razzolamento verso un’area ritenuta sicura dall’animale, ma stimola anche le pollastre a esprimersi in modo confortevole durante il razzolamento e i bagni di sabbia. Un accesso precoce alla lettiera può anche servire a ridurre il comportamento anomalo della pica durante il periodo di produzione (Blokhuis e Van de Haar, 1989). Il 90% delle pollastre che tende a beccarsi durante lo svezzamento, continuerà a farlo anche durante la deposizione. Se l’accesso alla lettiera è limitato perché manca o perché è di scarsa qualità (lettiera umida o impacchettata), è più probabile che nel gruppo si instauri un comportamento negativo come la pica. Per ridurre questo rischio, è necessario prestare particolare attenzione anche al profilo nutrizionale del mangime.
Caratteristiche del mangime durante lo svezzamento
Nei sistemi alternativi i seguenti fattori hanno un impatto maggiore rispetto ai sistemi in gabbia:
- la composizione dei nutrienti nel mangime;
- la struttura e presentazione del mangime;
- il profilo nutrizionale;
- la gestione del mangime.
La struttura, la forma e la granulometria del mangime sono importanti nei sistemi alternativi, poiché in questi le galline hanno una maggiore possibilità di fare una scelta selettiva (come nel loro comportamento naturale) rispetto ai sistemi in gabbia. Pertanto, una distribuzione omogenea delle particelle è una priorità (Immagini 1 e 2).
A volte, quando non è possibile alimentare con farina ad un’adeguata distribuzione delle particelle, è consigliabile usare il mangime sbriciolato durante le prime 5 settimane di età, ma solo se il contenuto delle particelle fini (particelle inferiori a 1 mm di diametro) è inferiore al 15% (Grafico 1). Questo può aiutare a migliorare l’accrescimento e il consumo di mangime ed è stato anche suggerito che possa influenzare l’uniformità Saldaña et al., 2015. L’ingestione di mangime gioca un ruolo importante nei sistemi alternativi, influenzando positivamente lo sviluppo del tratto digerente durante lo svezzamento, migliorandone il volume, la capacità digerente e gettando le basi per una buona partenza produttiva.
È importante anche per promuovere il processo di imprinting e il comportamento di alimentazione delle pollastre, in particolare durante le prime 4 settimane di età, quando si potrebbe instaurare un possibile comportamento alla pica.
Utilizzando mangime in farina sin dal primo giorno, con adeguata dimensione delle particelle e livelli di energia moderati, serve a incentivare l’interesse dei pulcini all’area di alimentazione, in modo che trascorrano più tempo a beccare sulle carte e mangiatoie, cosa che avviene meno, utilizzando pellet o sbriciolato (Grafico 2).
Oltre a un mangime in farina, si consiglia un livello di energia relativamente basso, dalla decima settimana di vita fino all’inizio della deposizione (2.700kcal / kg / 11,3Kj / kg) e livelli moderati nella fase di produzione (2.650-2.750kcal / kg / 11,1-11,5Kj / kg); ciò può aumentare il tempo speso dagli animali per l’assunzione di mangime che, a sua volta, migliorerà la capacità di ingestione. Ridurre il livello di energia del mangime (entro limiti ragionevoli) incoraggerà le galline a mangiare un pò di più per compensare il loro fabbisogno per il mantenimento e il movimento.
È importante tenere presente che dalla nona/decima settimana, le pollastre possono regolare il consumo in base al livello energetico della dieta. Formulare con un livello di energia moderato, da questo momento, incoraggerà le pollastre a passare più tempo per alimentarsi (meno gr. di mangime / minuto) soddisfacendo, almeno in parte, le loro esigenze al razzolamento (Tabella 1).
Inizio produzione
È importante capire che il periodo di svezzamento termina effettivamente quando l’accrescimento medio degli animali raggiunge un plateau, intorno alla trentesima settimana (incremento meno di 3 gr. a settimana).
In questo periodo, che inizialmente coincide con l’inizio della deposizione, è quindi fondamentale mantenere l’attenzione sul consumo di mangime in modo da sostenere l’inizio della produzione e permettere alla gallina gli adeguati livelli di accrescimento corporeo. É pertanto essenziale monitorare il peso in questa fase.
Sfortunatamente ci sono dei gruppi che, sebbene raggiungano il peso target al trasferimento, non hanno una capacità di assunzione di mangime sufficiente per sostenere la crescita corporea e l’inizio della deposizione. In tal caso si rischia di compromettere la produttività, poiché spesso le galline perdono peso a scapito della produzione.
Esaminiamo, da un punto di vista pratico, cosa avviene con i fabbisogni energetici durante questo periodo (Grafico 3). Nel Grafico si osserva come un soggetto con adeguata capacità di assunzione (barra blu) sia capace di mantenere il proprio apporto energetico (kcal / gallina) secondo le proprie esigenze (barra arancione). Al contrario, le galline con bassa capacità di ingestione (barra rossa) non saranno in grado di consumare abbastanza mangime per soddisfare il loro fabbisogno energetico; quindi la produzione, che inizierà come previsto, rischia di avvenire a spese delle riserve corporee, cosa che potrebbe compromettere seriamente le future performance del gruppo.
Inoltre, se forniamo mangime con un livello energetico più elevato rispetto al periodo di svezzamento, il consumo può diminuire, peggiorando così la situazione. È sempre importante conoscere il livello di energia delle pollastre (ultima fase svezzamento) per adattare le specifiche nutrizionali delle fasi pre-deposizione e pre-picco, e di conseguenza, evitare cambiamenti improvvisi che potrebbero compromettere la partenza produttiva.
Conclusioni
L’attitudine al razzolamento e alla ricerca del mangime inizia dal primo giorno di vita, quindi ciò che consentiamo in questa fase può avere effetti positivi dal punto di vista del consumo di mangime e del comportamento della gallina in futuro, tenendo sempre presente che le ovaiole possono anche essere influenzate negativamente se non si soddisfano le loro esigenze comportamentali.
Si possono meglio raggiungere gli obiettivi desiderati evitando diete con un livello eccessivo di energia e aumentando i livelli di fibra grezza insolubile a circa il 5% durante la fase deposizione (12% NDF).
La granulometria del mangime, unita a una gestione flessibile dello stesso, gioca un ruolo fondamentale nei sistemi alternativi; si deve evitare quanto più possibile la selezione del mangime.
Durante il periodo di svezzamento è fondamentale monitorare parametri come il peso corporeo delle pollastre, (accrescimento medio), il consumo giornaliero di mangime e il consumo cumulativo: nei sistemi alternativi, a 17 settimane è consigliabile avere un 4-5% di consumo di mangime in più rispetto ai sistemi in gabbia.
Tradotto da Gianluca Selva – ALI LOHMANN
Distributore LOHMANN TIERZUCHT in Italia
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