Gli oligominerali chelati come valido supporto per la qualità del guscio e la resistenza ossea negli avicoli

Dr. Bastian Hildebrand, Biochem, Germania - Dr. Susanne Rothstein, Biochem, Germania

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La qualità del guscio d’uovo è un aspetto chiave per un’ottima produzione di uova e ha un’influenza sui profitti dei produttori di uova da consumo e sulla schiusa negli allevamenti di riproduttori.

Soprattutto le uova incrinate o rotte comportano una perdita significativa per il settore e per il singolo produttore. Inoltre, l’elevata resistenza alla rottura del guscio e l’assenza di difetti sono essenziali per la protezione contro la penetrazione di batteri patogeni come la Salmonella sp.

Nell’industria avicola moderna, un altro problema che viene rilevato in galline altamente produttive è la scarsa resistenza ossea correlata principalmente all’osteoporosi. L’esaurimento del processo di mineralizzazione nelle ossa strutturali porta a una maggiore fragilità ossea e suscettibilità alle fratture. Nelle galline ovaiole questi effetti diventano ancora più significativi durante l’ultima fase del periodo di deposizione.

La maggior parte degli studi riguardo gli effetti nutrizionali sul guscio d’uovo e sulla qualità delle ossa negli avicoli si è concentrata sui macrominerali (Ca, P – calcio e fosforo) e sulla vitamina D3. Inoltre, è ben noto che oligominerali chiave come Zn (zinco), Mn (manganese) e Cu (rame), sono essenziali per la formazione del guscio e delle ossa e ciò è principalmente dovuto all´importanza di quest´ultimi come cofattori enzimatici fondamentali nel processo di mineralizzazione. Diversi studi scientifici hanno dimostrato che le forme chelate di Zn, Mn e Cu sono caratterizzate da una maggiore biodisponibilità rispetto alle rispettive forme inorganiche e consentono un supporto più efficiente delle funzioni corporee legate agli oligominerali, nonché un tasso di inclusione inferiore, e quindi anche di escrezione.

Si presume che la maggiore biodisponibilità dei minerali organici sia correlata a diversi meccanismi di assorbimento ed a una migliore protezione da antagonismi presenti nella dieta. Un parametro ben accettato per valutare la biodisponibilità è la misurazione della digeribilità o della concentrazione in organi o tessuti specifici come l’osso tibiale. È stato dimostrato che le forme chelate di oligominerali permettono un maggiore assorbimento e di conseguenza un maggiore accumulo nel tessuto osseo rispetto ai Sali di solfato (Grafico 1). Altri studi hanno dimostrato che questa migliore disponibilità di oligominerali può consentire un miglioramento della resistenza alla rottura della tibia in galline ovaiole alla fine del periodo di deposizione.

L’impatto delle carenze di Zn, Mn e Cu sulla formazione del guscio d’uovo è stato documentato da molti autori. Per lo Zn questi studi evidenziano la diminuzione della produzione di uova e della qualità del guscio, in relazione al suo ruolo di co-fattore nell’anidrasi carbonica enzimatica, che è essenziale per la deposizione del guscio. Si riporta che galline carenti di Mn producano uova con guscio più sottile, con un’alterazione nella struttura della matrice organica che riflette il ruolo del minerale nella sintesi della condroitina solfato. Il Cu è un co-fattore nel sistema enzimatico che catalizza la reticolazione del collagene e dell’elastina e una carenza provoca deformità del guscio d’uovo. Diversi studi hanno dimostrato che la sostituzione parziale o totale di forme inorganiche di Zn, Mn o Cu con forme chelate consente di ridurre l’effetto negativo sulla resistenza alla rottura del guscio e sullo spessore dello stesso, soprattutto durante l’ultima fase del periodo di deposizione.

In una prova di campo condotta di recente su galline ovaiole, una combinazione di minerali chelati con glicina Zn (30 ppm), Mn (30 ppm) e Cu (10 ppm) (E.C.O. Trace®, Biochem) è stata inclusa in una dieta commerciale. L’inclusione di chelati di glicina è iniziata a 19 settimane ed è durata fino alla fine del periodo di deposizione. I dati del periodo di prova sono stati confrontati con i dati storici del gruppo precedente, nello stesso sito, per un totale di circa 53.000 galline. Per entrambi i gruppi sono state utilizzate la stessa genetica (Lohmann Brown Classic) e lo stesso tipo di accasamento. Nel periodo dell’esperimento le galline hanno mostrato performance di deposizione leggermente migliori, nonché un tasso di mortalità inferiore (2,8 vs 3,1%) durante la fase massima di deposizione (> 90%). Grazie ai buoni parametri di resa, le galline nutrite con chelato di glicina hanno allungato il ciclo di 8 settimane (standard = 75 settimane). La migliore qualità del guscio ha implicato un numero inferiore di uova incrinate e rotte (Grafico 2). Inoltre, il controllo visivo delle uova da parte dell’allevatore ha indicato che le uova risultavano più lucide e avevano un guscio più forte. Infine, l’inclusione dei chelati di glicina E.C.O. Trace® ha determinato un netto aumento della qualità del guscio e della longevità delle ovaiole con un un vantaggio economico per l’allevatore di 27.000 € all’anno.

In sintesi, tenendo conto dell’importanza degli oligominerali per molteplici parametri fisiologici e produttivi, l’utilizzo di fonti organiche è uno strumento efficace che permette di supportare lo sviluppo scheletrico e la qualità del guscio d’uovo, soprattutto nei momenti critici in cui c’è maggior fabbisogno.

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