L’industria del tacchino è sotto pressione da parte di politica, media, ONG, catene di supermercati e consumatori. In Germania gli allevatori si trovano a dover affrontare diversi problemi e il benessere è uno degli aspetti principali. Questo porta a un aumento di normative e controlli, e, oltre che a una legislazione specifica, anche a ulteriori richieste da parte della distribuzione.
Uno dei temi più importanti in discussione è il divieto di debeccaggio in incubatoio. Sono state condotte molte ricerche per vedere se esista una metodica per allevare i tacchini senza debeccaggio, ma a oggi non si sono trovate soluzioni.
Il beccaggio delle piume, con conseguente cannibalismo, porta a un aumento di lesioni e mortalità nei tacchini che non sono stati debeccati. Le regole volontarie firmate tra industria del tacchino, regioni, gruppi di animalisti, scienziati e veterinari nel 2013 suggerivano un aumento dell’arricchimento nei capannoni, insieme all’aggiunta di materiale manipolabile, per prevenire il cannibalismo.
Mantenere questi materiali interessanti per il tacchino non è semplice, perché gli animali perdono facilmente interesse dopo poco tempo. Si nota una certa attrazione con il fieno posto in cestelli o con vecchi vestiti, come i jeans, ma ciò non risolve il problema del beccaggio. La ricerca di materiali molto attrattivi, utili a mantenere i tacchini impegnati e a prevenire il cannibalismo, è stata l’oggetto di uno studio – condotto dalla catena tedesca di distribuzione REWE insieme alla Moorgut Kartzfehn (MK) – che ha utilizzato larve di insetti. È stata fatta una prova nell’azienda sperimentale di MK con tacchini maschi BUT6 non debeccati e con l’aggiunta di larve di mosca (Hermetia illucens) vive. Lo scopo dello studio era quello di capire se si riusciva a prevenire il beccaggio delle piume nei tacchini, fornendo larve vive come oggetto di attrazione. Le larve erano fornite ai tacchini in mangiatoie a parte oppure erano distribuite sulla lettiera.
Le larve di mosca soldato nera vengono solitamente usate per compostare i rifiuti o per convertirli in alimento animale. Queste mosche non sono nell’elenco del codice alimentare tedesco, ma il grasso e le proteine di larva vengono usati nell’industria alimentare degli animali da compagnia. Non è invece consentito mescolarli in diete da somministrare ai tacchini, che sono destinati all’alimentazione umana. Legalmente possono però, essere fornite vive ai tacchini come materiale di arricchimento.
Le larve di Hermetia raggiungono la dimensione di 7-13 mm e durante la crescita vengono alimentate con materiale organico. Per conservarle, sono state messe in frigorifero, fino a 8 giorni, a 12 °C. Le analisi hanno mostrato che avevano bassi livelli di carboidrati ma alti livelli di grassi e proteine.
Nella Prova 1 i tacchini sono stati alimentati tre volte al giorno e in totale hanno consumato circa 2,5 kg per animale durante la fase crescita. Non si è visto alcun effetto significativo sul beccaggio delle piume o sul cannibalismo tra soggetti non debeccati (BT) che avevano ricevuto le larve e quelli che non le avevano ricevute.
Dopo una fase di apprendimento, all’inizio della vita, le larve risultavano molto attraenti per i tacchini, che quando maturavano però perdevano interesse verso le larve.
Pertanto fino alle 13-15 settimane di vita, le larve erano interessanti per i tacchini, che le mangiavano direttamente dal terreno, ma quando diventavano maturi l’interesse scemava.
I soggetti che ricevevano le larve avevano pesi maggiori (DWG), probabilmente per l’effetto extracalorico dell’elevato contenuto in grasso (Tabella 3).
Nella Prova 2 lo schema della sperimentazione è cambiato, in modo da avere diversi momenti di somministrazione delle larve. Nei gruppi 1, 2 e 3, peso vivo, conversione (FCR) e DWG erano leggermente migliori rispetto ai soggetti che non avevano ricevuto le larve (Tabella 4).
Nella Prova 2 è stata registrata una mortalità significativamente maggiore nei tacchini del box infermeria nel gruppo non debeccato (Tabella 5). Rispetto a quelli della Prova 1, la mortalità era maggiore 3,99 volte maggiore nei non debeccati e 4,15 volte maggiore nel box infermeria. Non c’era dunque alcun effetto nel fornire larve per prevenire il cannibalismo. Lo stesso avveniva nella Prova 1. In conclusione, le larve sono risultate molto attrattive fino alle 14/15 settimane di vita, ma dopo la maturità i maschi hanno quasi completamente perso interesse, nonostante fossero state inserite in mangiatoie speciali, separate da quelle normali, per mantenerle attraenti.
Questi risultati indicano che sono necessarie ulteriori prove. Uno dei problemi principali sarà valutare se le larve potranno magari essere usate per risolvere alcuni momenti critici, in cui comincino a manifestarsi problemi di cannibalismo.
Dagli Atti del 12° Hafez International Symposium on Turkey Diseases