Enterite necrotica nei broiler

Tom Tabler, Professor and Extension Specialist, Department of Animal Science, University of Tennessee Yi Liang, Associate Professor, Departments of Biological and Agricultural Engineering/Poultry Science, University of Arkansas Jonathan Moon, Extension Instructor, Department of Poultry Science, Mississippi State University Pramir Maharjan, Assistant Professor and Extension Specialist, Department of Agricultural and Environmental Sciences, Tennessee State University Jorge Urrutia, Graduate Student, Department of Poultry Science, Mississippi State University Jessica Wells, Assistant Clinical/Extension Professor, Department of Poultry Science, Mississippi State University

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L’enterite necrotica (NE) è un’importante malattia enterica del pollo da carne, che ha un notevole effetto negativo sulla produttività, sia nelle sue forme cliniche che in quelle subcliniche. È causata da Clostridium perfringens, un anaerobico ubiquitario che forma spore, che si trova nell’ambiente ma anche nell’intestino di uomo e animali. Esso rappresenta una delle cause più frequenti di tossinfezione alimentare nell’uomo, ma costituisce pure un notevole rischio per gli animali.

Una ricerca del 2000 ha stimato che il costo dell’enterite necrotica subclinica può arrivare a 5 cent per pollo e che focolai di questa malattia costano potenzialmente, all’industria avicola globale, circa 2 miliardi all’anno, mentre altri studi stimano un costo intorno ai 6 miliardi, includendo le perdite di produzione e le misure di controllo necessarie. La limitazione dell’uso degli antimicrobici a livelli subterapeutici, come promotori di crescita (AGPs), nell’industria avicola ha comportato la ricomparsa delle malattie enteriche, come la NE. Il calo dell’uso di antibiotici deriva in parte dall’aumento della resistenza antimicrobica, in parte pure dalla richiesta da parte dei consumatori di ridurre gli antibiotici nelle produzioni animali. L’aumento dell’enterite necrotica deriva anche dalla riduzione dell’uso degli ionofori, che, oltre alla nota attività anticoccidica, sono altresì efficaci verso i clostridi: l’aumento dell’uso dei vaccini anticoccidici esclude gli ionofori, con conseguente aumento di clostridi ed enterite necrotica.

Enterite necrotica e broiler

L’agente causale dell’enterite necrotica, il Clostridium Perfringens, inizialmente denominato Bacillus Welchii e poi rinominato Clostridium Welchii, è stato isolato inizialmente in Australia nella prima metà del ‘900. Nei decenni successivi l’enterite necrotica ha richiesto misure di controllo e prevenzione, tra cui la più frequente applicata a livello globale era proprio l’aggiunta di AGPs nel mangime. Il divieto del loro utilizzo preventivo in Europa, USA e Canada ha causato notevoli perdite, a causa della riemersione di una malattia che una volta era facilmente controllata.

Data la sua natura ubiquitaria, la fonte principale di Clostridium Perfringens è l’ambiente ed è un batterio che abita naturalmente nell’intestino del pollo. L’enterite necrotica è una malattia multifattoriale, associata con lo sviluppo esagerato di Clostridium Perfringens a livello intestinale, anche se è difficile attribuire una singola causa allo sviluppo di tale malattia. La crescita esagerata di Clostridium Perfringens a livello intestinale, associata alla successiva enterite necrotica, suggerisce infatti una combinazione di fattori, che includono il danno alla mucosa intestinale, livelli di pH bassi nell’intestino, razza, sesso ed età degli animali, oltre a una concomitante coinfezione coccidica, che rappresenta forse proprio il fattore principale, dato che l’incidenza dell’enterite necrotica e la mortalità nei broiler sono spesso associati alla coinfezione coccidica.

Diversi studi hanno proposto una varietà di fattori predisponenti che potrebbero contribuire allo sviluppo dell’enterite necrotica, tra cui l’ispessimento dei digesta, dovuto al consumo di carboidrati idrosolubili e difficili da digerire; danno intestinale dovuto razioni difficilmente digeribili e a diversa gestione degli allevamenti; variazioni stagionali. La composizione della dieta ha un’influenza significativa su sviluppo e patogenesi dell’enterite necrotica, in particolare la presenza di proteine indigerite nel tratto terminale dell’intestino. Tali proteine, insieme agli inibitori della tripsina presenti nel pannello di soia, danno luogo a un ambiente ideale per lo sviluppo batterico. Inoltre la gravità della malattia nel broiler può variare in base alla formulazione (frumento e orzo o farina di pesce, antimicrobici anticoccidici o contenuto proteico del mangime). Anche i fattori ambientali giocano un ruolo, come la lettiera, che deve essere mantenuta asciutta (Figura 1), una densità di accasamento elevata e lo stress.

La presenza di tutti o di alcuni di questi fattori crea un ambiente facilitante per la proliferazione e la colonizzazione di Clostridium Perfringens nel pollo da carne. Il batterio si trova frequentemente nel tratto gastrointestinale del pollo, ma solitamente con cariche batteriche gestibili, fino a quando fattori predisponenti ne causano un’enorme proliferazione: tali fattori giocano un ruolo chiave nello sviluppo dell’enterite necrotica in allevamento. Si tratta in genere di 1) danni all’epitelio intestinale;  2) aumento della secrezione di muco; 3) alterazione del microbiota intestinale;  4) variazioni del transito intestinale degli ingesta; 5) alterazioni dello stato immunitario dell’ospite. Un epitelio intestinale intatto è fondamentale per assorbire e utilizzare i nutrienti e per prevenire l’ingresso di patogeni. I broiler sono spesso infettati dalle cellule o dalle spore batteriche presenti nel mangime o nella lettiera contaminata, oppure provenienti dalla cross-contaminazione con polli infettati in precedenza e gli animali più giovani, con un sistema immunitario ancora non sviluppato e senza una flora intestinale stabilizzata, sono particolarmente a rischio.

Come gestire l’enterite necrotica

In genere l’enterite necrotica colpisce broiler tra le 2 e le 6 settimane di età. Esistono due forme della malattia: quella subclinica, caratterizzata da alterazioni della digestione, riduzione della crescita e cattiva conversione, e una forma clinica, più dannosa, che causa gravi problemi e maggiore mortalità in un breve lasso di tempo. L’autopsia spesso rivela bolle a livello del piccolo intestino, con una superficie mucosa rugosa, e lesioni con pseudomembrane marroncine. Nel lume è presente un fluido ematico acquoso marrone, con un forte odore sgradevole. I polli sono letargici, depressi e spesso, come sintomo prevalente, hanno diarrea, che causa anche lettiera umida. La rapidità con cui sopraggiunge la morte, in meno di 24 ore, spesso impedisce il trattamento della malattia. Come abbiamo detto, in passato gli antibiotici sono stati assai utili nella prevenzione dell’enterite necrotica, ma negli ultimi anni le produzioni antibiotic free (NAE) favorite dall’industria per diminuire l’antibiotico-resistenza e per andare incontro alle richieste dei consumatori, hanno comportato la necessità di trovare prodotti alternativi agli antibiotici, che sono diventati essenziali per prevenire l’enterite necrotica e le sue conseguenze economiche sull’industria avicola.

Sono state suggerite diverse alternative agli antimicrobici nel mangime, che al giorno d’oggi sono utilizzate nell’allevamento avicolo, tra cui: composti fenolici da estratti vegetali, prebiotici, probiotici, olii essenziali, estratti da varie piante, additivi fitogenici, anticorpi dell’uovo di gallina, enzimi nel mangime, vaccinazioni, formulazioni dietetiche con selezione di ingredienti specifici, tipologia di cereali, lavorazione del mangime e livello proteico nella dieta. In via alternativa, esistono trattamenti preventivi che possono agire sui fattori predisponenti, come una buona prevenzione della coccidiosi o un generale miglioramento dell’igiene e della pulizia. Le pratiche igieniche in allevamento, incubatoio e mangimificio, infatti, sono fondamentali nell’allevamento moderno senza antibiotici, così come un’attenta selezione delle materie prime per la formulazione delle razioni e un uso di additivi alimentari alternativi agli antibiotici, sono importanti per mantenere l’efficienza del pollo e il suo benessere, aumentando al contempo la resa delle produzioni.

La gestione dell’allevamento è considerata uno dei fattori chiave nell’incidenza del  Clostridium Perfringens nei gruppi avicoli. Appare sempre più evidente che stress ambientali – come eccessi di caldo e freddo, vaccinazione, cattiva gestione in incubatoio, trasporto in allevamento, lettiera umida, cattiva ventilazione e alte densità di accasamento –  possono alterare l’omeostasi dell’intestino e influenzare negativamente il sistema immunitario del pollo, aumentando cosi l’incidenza e la gravità dell’enterite necrotica. Ad esempio, elevate densità di accasamento aumentano il rischio di trasmissione orizzontale di Clostridium Perfringens tra i polli, diffondendo le spore nell’aria o attraverso il contatto diretto, portando all’accumulo di spore nella lettiera con successiva sporulazione. Altri fattori ambientali, come la ventilazione ridotta, l’alto tasso di umidità e il cattivo stato della lettiera, possono influenzare significativamente il sistema immunitario del pollo e predisporlo alla malattia. Le pratiche di biosicurezza sono importanti nel prevenire la trasmissione orizzontale delle infezioni, inclusa quella da Clostridium Perfringens, sia nello stesso gruppo che tra gruppi diversi.

Come trattamento alternativo o preventivo rispetto agli antibiotici si possono valutare diversi criteri: il loro costo è senz’altro una delle principali considerazioni, specialmente nei piccoli animali, come il pollo, il cui valore individuale è basso. Inoltre è importante considerare che il tratto gastrointestinale del broiler è un ambiente complesso, che include l’interazione tra diverse specie batteriche, che possono influenzare l’efficacia delle alternative agli antibiotici, con risposte anche molto diverse tra un soggetto e l’altro. Infine, oltre al Clostridium Perfringens, anche altri batteri hanno dimostrato di essere molto adattabili, pertanto è importante studiare e sviluppare prodotti in modo razionale, così da rallentare e limitare lo sviluppo dei ceppi batterici resistenti, che abbiamo osservato negli ultimi anni utilizzando antibiotici convenzionali.

Conclusioni

Il passaggio agli allevamenti antibiotic free (o NAE, No Antibiotics Ever) da parte dell’industria avicola ha comportato una riduzione di performance e un aumento di mortalità, con conseguenze negative sulla salute del pollo e con un aumento sostanziale dei costi di produzione per gli allevatori e l’industria avicola in generale. Tale aggravio economico e le conseguenze sulla salute e sul benessere degli animali, derivanti dall’enterite necrotica sia clinica che subclinica, richiedono una specifica ricerca sulla patogenesi e sulle diverse cause di questa malattia multifattoriale.

In particolare, è sentita la necessità di alternative agli antibiotici per controllare l’enterite necrotica: probiotici, prebiotici, simbiotici, estratti vegetali, olii essenziali, enzimi, acidi organici e vaccini rappresentano efficienti alternative, che potrebbero essere usate contestualmente a un miglioramento delle pratiche di biosicurezza, per mitigare gli effetti negativi dell’enterite necrotica nei broiler. Nessuna di questa alternative ha però finora dato prova di essere un sostituto ideale agli antibiotici, ma ciascuna ha effetti benefici ed utili alla produzione in varie situazioni. L’ottimizzazione dell’alimentazione e delle pratiche gestionali in allevamento, insieme all’applicazione di alternative agli antibiotici e all’introduzione di una nuova generazione di vaccini, offrono dunque alternative strategiche nel controllo dell’enterite necrotica nei broiler.

La bibliografia è disponibile su richiesta

Per gentile concessione della University of Tennessee Institute of Agriculture and UT Extension