Come caricare correttamente le incubatrici con uova provenienti da allevamenti diversi

Fien Vanlerberghe - R&D Project Engineer, Petersime

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In teoria le incubatrici dovrebbero essere caricate con le uova di un unico gruppo che sono state tutte conservate per lo stesso periodo di tempo. Nei moderni incubatoi su larga scala, tuttavia, la mescolanza delle uova è spesso inevitabile. Questo articolo spiega come caricare le incubatrici con uova provenienti da allevamenti diversi e, allo stesso tempo, minimizzare le perdite nella schiusa e nell’uniformità dei pulcini.

Temperatura e sviluppo dell’embrione

Le differenze di temperatura nell’incubatrice contribuiscono a determinare una finestra di schiusa più ampia e, di conseguenza, ne influenzano negativamente i risultati. Quando la temperatura del guscio è mantenuta a circa 37,8 °C (100 °F), gli embrioni si sviluppano alla velocità ideale, con una conseguente schiusa dei pulcini il 21esimo giorno. Se la temperatura si discosta da quella ideale, influenza il tasso di sviluppo embrionale e il momento della schiusa. Pertanto, se si mantiene la differenza tra le temperature più alte e quelle più basse all’interno dell’incubatrice più piccola possibile, è possibile ottenere una maggiore percentuale di pulcini sani e uniformi.

Ogni incubatrice è diversa

Ogni azienda che produce incubatrici ha un proprio sistema di monitoraggio e regolazione del micro-ambiente intorno alle uova nelle sale di incubazione e nelle sale di schiusa. Tutto dipende dal layout e dal design della macchina in relazione ai modelli di riscaldamento e raffreddamento e alla dinamica del flusso d’aria. Nelle incubatrici Petersime è garantita una distribuzione ottimale del flusso d’aria a spirale (vedi Figura 1). La ventola di miscelazione centrale delle sale di incubazione e di schiusa assicura che il flusso d’aria sia lo stesso sul lato sinistro e destro della ventola. Ciò significa che le condizioni di raffreddamento, riscaldamento e ventilazione sono perfettamente speculari in ogni incubatrice.

Caricamento di uova provenienti da gruppi diversi

La procedura ideale prevede che il personale carichi uova provenienti da un unico gruppo, che siano state conservate tutte per lo stesso periodo di tempo. Queste uova avranno suppergiù le stesse dimensioni e produrranno circa la stessa quantità di calore per lo stesso periodo nello stesso momento. Tuttavia, se per riempire un setter non sono disponibili abbastanza uova provenienti dalla stessa fonte, sarà inevitabile procedere mescolando le uova.

Per evitare che tale mix produca temperature irregolari all’interno della macchina e, di conseguenza, si traduca in una finestra di schiusa troppo ampia e in una scarsa uniformità dei pulcini, è importante utilizzare la tecnica del carico bilanciato per ottenere un’uniformità termica ottimale.

Carico termicamente bilanciato

Il carico bilanciato consiste nel caricare l’incubatrice con un mix di uova di diversa provenienza, tenendo conto del loro livello di produzione di calore e del momento in cui tale calore viene prodotto, oltre che della distribuzione del flusso d’aria e della posizione degli elementi di raffreddamento all’interno del setter. Tre sono i fattori da considerare: la fertilità del gruppo, la sua età e il tempo di stoccaggio.

Sulla base di questi fattori, possiamo enunciare tre regole pratiche generali:

  1. Un insieme di uova provenienti da un gruppo ‘pregiato’ con elevata fertilità (tra le 30 e le 44 settimane di età) produrrà più calore di un insieme di uova prodotte da un gruppo con bassa fertilità.
  2. Le uova grandi (provenienti da gruppi più vecchi) contengono tuorli con maggiore valore energetico, che provoca una maggiore crescita degli embrioni e un conseguente calore più elevato.
  3. Le uova che sono state conservate per un periodo di tempo più lungo produrranno calore in un momento successivo rispetto alle uova che sono state conservate solo per un breve periodo.

Tenendo conto di queste regole pratiche, si può quindi tracciare il seguente schema generale di carico del setter:

  • Posizione A – maggiore fertilità, gruppo più vecchio (uova grandi), tempo di conservazione più breve.
  • Posizione B – minore fertilità, gruppo più giovane (uova piccole), tempo di conservazione più lungo.
  • Posizione C – fertilità media, gruppo di età intermedia, tempo di stoccaggio medio.

Nota importante: i carrelli delle incubatrici equipaggiati con la tecnologia OvoScan™ di Petersime sono sempre caricati con uova con produzione di calore medio e sono posizionati vicino alla parete sinistra del setter (vedi Figura 2: i 3 sensori OvoScan™ si trovano nella posizione C a sinistra).

 

Ci sono anche ulteriori elementi cui prestare attenzione:

  • generalmente si consiglia di non superare le 10 settimane di differenza tra le età dei gruppi, i 7 giorni di differenza nel tempo di stoccaggio e una differenza del 10% nel grado di fertilità;
  • non cominciare mai un ciclo di incubazione se la macchina non è a pieno carico. In tal caso eventuali misure adottate per quanto riguarda il carico bilanciato saranno inefficaci.

Seguendo queste linee guida si otterrà una distribuzione ottimale e bilanciata del calore delle uova all’interno del setter.

Trasferimento dall’incubatrice alla sala di schiusa

Il carico della sala di schiusa comincia là dove finisce l’incubazione, ovvero al momento del trasferimento. Durante il processo di schiusa, gli embrioni subiscono le transizioni biologiche più critiche (pipping interno, pipping esterno e comparsa del guscio), che richiedono condizioni ambientali molto specifiche. Caricando le sale di schiusa con uova il più possibile omogenee, ognuna può utilizzare un profilo di incubazione specifico in base alla produzione di calore delle uova che sono state messe all’interno e in base alle esigenze degli embrioni.

Poiché ogni singola sala di schiusa dovrebbe idealmente essere caricata con uova uniformi, esse dovrebbero tutte provenire dalle stesse posizioni specifiche che sono state utilizzate per il carico bilanciato del setter. L’esempio seguente (vedi Figura 3) mostra come mettere in pratica questa teoria, prendendo come esempio il trasferimento da una sala di incubazione con 12 carrelli a una sala di schiusa con 4 carrelli ciascuna:

  • Sala di schiusa 1: tutte le uova con produzione di calore media (posizionate vicino al muro – 1a 1b 1c 1d)
  • Sala di schiusa 2: tutte le uova con produzione di calore bassa (posizionate al centro – 2a 2b 2c 2d)
  • Sala di schiusa 3: tutte le uova con produzione di calore elevata (posizionate vicino al ventilatore centrale – 3a 3b 3c 3d).

Lo stesso principio si applica per configurare sale di incubazione e di schiusa con capacità differenti.

Equilibrio termico ottimale per risultati di schiusa ottimali

Il successo dell’incubazione dipende da un bilancio termico ottimale e, come tale, dalla posizione dei carrelli all’interno delle sale. Mantenendo la differenza più bassa possibile tra le temperature più alte e più basse all’interno della macchina, si può ottenere la maggiore percentuale di pulcini sani con elevata uniformità.

Petersime è lieta di aiutarvi a saperne di più sulle modalità ottimali di caricamento e di trasferimento. L’argomento è trattato nei nostri programmi di formazione avanzata. Offriamo anche il software di incubazione intelligente Eagle Trax™ per l’assistenza quotidiana nell’applicazione delle corrette procedure di carico e trasferimento per ogni singolo gruppo e per le diverse dimensioni e configurazioni della macchina. Non esitate a contattarci per ulteriori informazioni.