Un approccio pratico al benessere avicolo

Aitor Arrazola, Research biologist, Ph.D. in Animal Behaviour & Welfare

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Migliorare il benessere avicolo in allevamento può sembrare difficile, ma è comunque un obiettivo che può e deve essere raggiunto. La responsabilità della produzione e le aspettative del pubblico verso la salute e il benessere hanno portato verso un miglioramento delle condizioni degli avicoli, sia evitando condizioni stressanti, che consentendo agli animali di poterle sopportare grazie a  un miglior comfort in allevamento.

Trovare una definizione di ‘benessere animale’ è ancora difficile, poiché è un concetto sfaccettato che include molteplici aspetti, quali la salute fisica, quella mentale, il comportamento. Perciò soggetti che godono di un buon benessere crescono bene e in maniera efficiente anche economicamente, con bassi costi di produzione o con ottime rese, oppure con entrambe. Anche se, a un primo sguardo, questa definizione di benessere potrebbe sembrare facile da raggiungere, l’applicazione di questo concetto è particolarmente difficile per l’industria avicola. I capannoni ospitano migliaia di soggetti ed esiste un’ampia gamma di sistemi produttivi a livello globale, che vanno dalla gabbia, ai sistemi multipiano, a quelli all’aperto, sia per i riproduttori, che per i produttori di uova e carne. Proprio per il modo in cui è strutturata l’industria avicola, salvaguardare il benessere di tutti è difficile, come pure stabilire come gli animali percepiscano il sistema di produzione, l’ambiente e le pratiche gestionali cui sono sottoposti. Un’ulteriore difficoltà, quando si valuta o si cerca di migliorare il benessere avicolo, è riconoscere la relazione esistente con il patrimonio genetico: le differenze di selezione per la produzione di uova o carne comportano che, ad esempio, le pratiche gestionali che vanno bene per il benessere della gallina non è detto che vadano bene il pollo o per le razze a doppia attitudine. In ogni caso le migliori pratiche gestionali per migliorare il benessere, sia a livello di gruppo che del singolo, dovrebbero ridurre o evitare le condizioni di stress o quantomeno consentire all’animale di sopportarlo al meglio, tramite idonee soluzioni.

Evitare situazioni stressanti

Un aspetto fondamentale per migliorare il benessere in allevamento è quello di mitigare le fonti di stress, dolore e sofferenza, identificando le cause di tali eventi, in modo da sviluppare un piano di azione adeguato. Ad esempio, condizioni ambientali, problemi sanitari o comportamentali e accesso alle risorse possono mettere a rischio il benessere, come pure la produzione e il profitto. Per prima cosa quindi bisogna garantire agli avicoli l’accesso ad acqua e mangime, per soddisfare le richieste fisiologiche, e ciò deve avvenire senza competizione. Le condizioni ambientali, come temperatura, umidità e qualità dell’aria e condizioni della lettiera, giocano parimenti un ruolo chiave sulla salute e sul benessere. Temperature estreme, infatti, possono aumentare lo stress termico, portando ad elevate mortalità per ipertermia o per ipotermia. I pulcini, in particolare, sono molto sensibili alle temperature sub-ottimali e gli allevatori dovrebbero controllare che la temperatura al suolo sia adeguata già alcuni giorni prima dell’arrivo del gruppo. Inoltre, una cattiva qualità dell’aria o della lettiera possono accusare malattie respiratorie e lesioni di cute, zampe e piede, che causano dolore e sofferenza. Evitare per quanto possibile le cause di stress, pena, sofferenza e mancato comfort, è dunque il primo passo per migliorare il benessere.

Aiutare gli avicoli a sostenere le condizioni stressanti

Evitare condizioni stressanti in allevamento a volte è difficile, se non inevitabile. Ad esempio, l’insorgere di una malattia infettiva o acuta può rappresentare un problema, perché occorre del tempo per fare la diagnosi, decidere la corretta terapia e aspettare il successivo miglioramento, con conseguenti perdite produttive. Inoltre, a causa delle temperature in crescente aumento e degli eventi meteorologici estremi, sempre più frequenti, associati al cambiamento climatico, intervenire sull’ambiente di un capannone durante le ondate di calore è molto difficoltoso, soprattutto per chi è abituato a produrre in condizioni climatiche temperate.

Sia con il caldo che con il freddo, gli avicoli, a causa dell’imprevedibilità di questi eventi, possono soffrire di stress acuto o medio; il continuo monitoraggio della salute e del comportamento rappresenta pertanto il migliore approccio per prevenire le problematiche e agire il prima possibile. Le attuali conoscenze scientifiche sul comportamento animale supportano l’idea che a volte i polli debbano venire sottoposti a situazioni negative, in modo da stimolare una risposta e i relativi comportamenti legati alla sopravvivenza: ciò pare che dia anche migliori rese economiche. Ad esempio, i polli devono smettere di mangiare e sentirsi pieni prima ancora di collassare, oppure devono sentirsi esausti dopo l’esercizio, prima che abbiano un attacco cardiaco, sentendosi così stanchi da prendere una pausa, e riposare per recuperare.

La totale assenza di stress, in condizione di allevamento commerciale, è però a volte impossibile; in questi casi, gli avicoli cercheranno di affrontare le situazioni difficili al meglio delle loro capacità. Qualora non riescano a sopportarle adeguatamente, lo stress ha delle conseguenze interne e dà luogo a problemi, che nel tempo possono alterare la salute e le rese. Per tutte queste ragioni evitare lo stress può migliorare la salute, le rese e il benessere.

Gli avicoli reagiscono allo stress in molti modi. Naturalmente evitano stress estremi, fuggendo lontano dalla fonte, e ciò va considerato quando si valutano le densità di accasamento. Sotto stress da densità eccessiva, infatti, gli animali tendono a divenire più attivi e ad aumentare l’attività di beccaggio verso oggetti presenti nel capannone o verso altri soggetti. Questi comportamenti sono tipicamente collegati allo stress e gli allevatori dovrebbero notare queste alterazioni comportamentali, fornendo aree di beccaggio o razzolatura, nonché predisponendo specifici oggetti da beccare. Queste soluzioni re-indirizzano il comportamento orale dell’animale verso gli arricchimenti ambientali, evitando il beccaggio delle piume, di altri soggetti o delle mangiatoie. Nell’allevamento in gabbia, ad esempio, i tappetini da graffiare possono favorire il beccaggio e il razzolamento, riducendo i problemi associati al beccaggio delle piume. In sistemi arricchiti, la presenza di trespoli, piattaforme e barriere verticali, può aiutare le vittime di beccaggio ad allontanarsi dell’aggressore. Comunque, nonostante questi arricchimenti possano aiutare a migliorare il benessere del pollo, non risolvono del tutto il problema, ma consentire agli avicoli di sopportare questi ambienti stressanti con comportamenti adeguati, certamente migliora la loro resilienza.

La ricerca del comfort

Il miglioramento del benessere avicolo richiede una mentalità lungimirante, in grado di prevedere le situazioni nell’ambito del contesto produttivo. La maggior parte degli studi sul benessere avicolo risale a due decenni fa ed era focalizzata soprattutto sulla riduzione delle esperienze negative. Poiché allevare animali che siano completamente al riparo da stress è considerato un obiettivo irraggiungibile, il nuovo approccio si focalizza sul promuovere le esperienze positive, in modo che possano superare quelle stressanti.

Gli avicoli gradiscono graffiare e foraggiarsi a terra anche quando sono sazi, nonché esplorare i dintorni, becchettando nuovi oggetti. Essere fisicamente attivi e occupati in attività sociali, giocando con oggetti vari, è importante, come pure riposare in zone confortevoli. Tutti questi comportamenti sono fonte di soddisfazione per l’animale, migliorano il suo sistema immunitario e aumentano in generale le condizioni di salute e di benessere. I benefici hanno un ritorno anche economico: pertanto, fornire a polli, tacchini e galline risorse ambientali o maggiore spazio fisico, per permettere loro di esprimere il proprio comportamento, è una pratica da consigliare assolutamente in tutti i sistemi produttivi. Ad esempio, motivare la gallina ovaiola o il pollo a fare esercizio, supporta lo sviluppo del sistema scheletrico e riduce l’insorgenza e il grado di gravità delle malformazioni alle zampe o le fratture ossee, più avanti nel ciclo. Altri modi per sostenere il benessere, oltre alla corretta gestione volta a mantenere un ambiente adeguato, riguardano la corretta eutanasia dei soggetti sofferenti, eseguita in modo umano.

Questo approccio che tende alla promozione di esperienze positive è una pratica realizzabile nei capannoni avicoli, rispetto alla semplice riduzione di eventi stressanti. Piuttosto che evitare o neutralizzare lo stress, dunque, per migliorare il benessere avicolo ci si dovrebbe adoperare per consentire agli animali la soddisfazione del proprio istinto comportamentale, permettendo loro di vivere una vita confortevole nel sistema produttivo in cui si trovano. Questi miglioramenti dovrebbero essere applicati, infine, non solo nella gestione nei capannoni di riproduttori e negli allevamenti da carne e uova, ma anche durante il trasporto e la macellazione.