Aspetti chiave sui riproduttori broiler a lenta crescita

Aitor Arrazola, - Research biologist, Ph.D. in Animal Behaviour & Welfare

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I polli riproduttori depongono uova da schiusa per produrre broiler allevati per la produzione di carne. Tuttavia i problemi legati alle peggiori rese produttive e al benessere del pollo convenzionale mettono in questione la sostenibilità e l’attuabilità di queste linee parentali.

La maggior parte di questi problemi, associati ai limiti delle performance riproduttive, come pure ai problemi sanitari e al benessere dei riproduttori convenzionali, sono una conseguenza dell’elevato tasso di crescita e dell’obesità. Per tale ragione le linee alternative di polli riproduttori con crescita più lenta, o che tendono meno all’obesità, verosimilmente non mostrano gli svantaggi sopra elencati. Secondo le linee guida dei riproduttori e la ricerca scientifica, le performance riproduttive delle linee a crescita lenta possono addirittura superare quelle dei convenzionali e con costi minori.

Le linee di riproduttori a lenta crescita sono attualmente disponibili in commercio e le informazioni su tali linee indicano che possono migliorare i problemi di benessere legati al digiuno cronico, attuato nei riproduttori, e soddisfare la richiesta crescente di pollo da parte del consumatore. Bisogna considerare, infatti, che la pressione pubblica da parte dei consumatori circa la salute e il benessere dei broiler prende in considerazione anche l’allevamento del pollo da carne, indirizzando l’industria verso una produzione di polli a crescita lenta, che possano garantire un migliore stato di salute e di benessere. Questo crescente interesse nel pollo a lenta crescita, ovviamente richiede anche l’uso di riproduttori a lenta crescita. Anche se la ricerca su questi riproduttori richiede ulteriori approfondimenti, evidenze recenti sulle loro performance e il benessere suggeriscono un miglioramento di tale parametri, con minor consumo alimentare rispetto alle linee tradizionali.

Per produrre broiler a lenta crescita, una strategia comune consiste nell’allevare femmine a crescita lenta, incrociandole con maschi tradizionali. Data la crescita più lenta, le femmine di ceppi alternativi sono più piccole di quelle tradizionali e hanno quindi richieste nutrizionali minori, mangiando di meno sia in pulcinaia che in deposizione. Come risultato, invece, il loro consumo cumulativo alla fine della fase pulcinaia/pollastra e a fine deposizione è notevolmente inferiore a quello delle riproduttrici convenzionali, il che consente di avere costi di produzione inferiori. Probabilmente ciò deriva dalle minori dimensioni, il che spiega anche la mortalità inferiore e il minor numero di soggetti scartati per zoppia o altre cause sanitarie. Tali risultati indicano che femmine riproduttrici a crescita lenta o intermedia possono risultare più efficienti, robuste e accettate dal consumatore rispetto a quelle convenzionali.

I ceppi a crescita lenta, come quelli convenzionali, richiedono comunque un controllo dell’alimentazione per limitare il peso, sostenendo le rese nel corso della deposizione. Nei riproduttori convenzionali le performance delle femmine e dei maschi restano basse, nonostante uno stretto controllo della crescita per mantenerli sani e con una buona conformazione corporea. Ad esempio, il tasso di deposizione delle riproduttrici convenzionali declina in fretta, dopo avere raggiunto il picco, verso le 32 settimane di età. Allo stesso modo, l’attività del maschio declina notevolmente, portando a un calo di fertilità nelle uova incubabili verso le 20 settimane di deposizione.

Invece i riproduttori a crescita lenta o intermedia possono raggiungere produzioni elevate, con alta schiudibilità, anche in caso di modeste o forti restrizioni alimentari. Ricerche recenti che hanno studiato le performance dei ceppi alternativi di riproduttori, indicano che, in base al ceppo, i riproduttori a crescita lenta o intermedia possono iniziare a deporre prima e con maggiore produzione di uova, che resta buona anche dopo il picco di deposizione. Osservandone le performance riproduttive, alla fine della prova fertilità e schiudibilità nelle linee alternative erano del 95% e dell’80%, rispettivamente dalla 30a alla 54a settimane di età. Un tale aumento di deposizione, di persistenza in deposizione e di schiusa nelle razze alternative si traduce in una maggiore produzione di pulcini, rispetto ai riproduttori tradizionali, e in un minore consumo di mangime, in base al tipo di femmina utilizzata.

Circa le performance riproduttive, entrando nel dettaglio, le problematiche connesse all’obesità paiono legate al ceppo. Spesso dipendono da irregolarità ormonali, associate allo sviluppo della futura ovulazione, che portano a una durata limitata della deposizione e al termine anticipato della deposizione in femmine sovralimentate. Questa bassa deposizione nel corso del ciclo, la bassa persistenza dopo il picco e l’inadeguata uniformità nel peso corporeo ne rappresentano la conseguenza. Quindi, a causa delle alterazioni ovariche, si accumula facilmente grasso in eccesso, che pare responsabile delle cattive performance riproduttive nelle razze convenzionali, mentre in quelle alternative si nota una maggiore resilienza. Mentre la crescita veloce, pertanto, non rappresenterebbe un problema in sé, per avere un miglioramento delle performance  sarebbe preferibile usare ceppi di femmine meno predisposte a queste conseguenze negative, dovute all’eccesso di accumulo di grasso, onde risolvere le cattive performance dei gruppi parentali di broiler.

Nel caso dei maschi, quelli a crescita veloce sono ancora utilizzati per produrre prole a crescita lenta. Tuttavia i maschi a crescita lenta o intermedia danno un contributo pratico nel risolvere i problemi di benessere e quelli produttivi, presenti nei convenzionali. Un comportamento eccessivamente aggressivo, con competizione per il cibo, e una riduzione dell’attività riproduttiva restano infatti i maggiori problemi associati ai maschi a crescita veloce, e ciò dipende parzialmente dal digiuno cronico a cui essi sono sottoposti per tutto il ciclo produttivo. Assai meno si sa sulle performance di maschi di razze alternative, ma probabilmente, a causa della crescita più lenta, sia quelli a crescita lenta che intermedia abbisognano di un digiuno inferiore, e hanno mostrato performance migliori dal punto di vista riproduttivo, con minori problemi comportamentali. Esattamente come le galline, gli studi sulle razze a lenta crescita lenta indicano una maggiore sopravvivenza e una buona sanità del plantare: ciò può spiegare le buone performance e l’elevata fertilità durante tutta la deposizione.

La restrizione alimentare cronica nei riproduttori broiler è un problema notevole, anche se è necessaria per prevenire le problematiche legate all’obesità: infatti una selezione tesa ad ottenere rese alte nel pollo altera i tratti riproduttivi delle linee tradizionali. Se invece si usano razze a crescita lenta, si potrebbe trovare soluzione a questa restrizione alimentare cronica, rispettando il benessere, poiché le linee alternative richiedono livelli inferiori di restrizione alimentare, per mantenere un peso corporeo limitato, in linea con buone performance riproduttive. Secondo alcune ricerche infatti, i riproduttori a crescita lenta o intermedia mostrano un’elevata uniformità corporea e minori evidenze di frustrazione o stress, come cattivo impiumamento, e nessuna lesione da beccaggio grave. In conclusione, usare riproduttori a crescita lenta potrebbe alleviare i problemi di benessere legati al digiuno cronico nei riproduttori e le performance risulterebbero migliori, a fronte di minori costi.