Intra Calferol: un raggio di sole fornito con l’acqua di bevanda!

Cheng Lee, DVM, e Marc Spackler, MSc - Servizio tecnico-marketing Intracare BV

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Le moderne linee genetiche di polli da carne crescono di più, e più velocemente, rispetto a un decennio fa, mentre le galline ovaiole depongono il 20% in più di uova rispetto a 10 anni fa. Per prevenire problemi muscolo-scheletrici o di qualità del guscio d’uovo, è essenziale mantenere un buon equilibrio tra quelli che sono considerati i mattoni essenziali per le ossa e il guscio: calcio (Ca), fosforo (P) e magnesio (Mg).

Affinché calcio, fosforo e magnesio raggiungano in primo luogo le ossa e il guscio, deve essere assicurata la loro biodisponibilità. In questo gioca un ruolo chiave la vitamina D3, favorendo l’assorbimento di questi minerali dall’intestino per immetterli poi nel flusso ematico. Quando sono in deficit, questi minerali non possono essere assorbiti, il che provoca problemi all’apparato locomotore e alla qualità del guscio.

La luce del sole è la migliore alleata della vitamina D3. Ma cosa accade se essa scarseggia?

In media, polli da carne e ovaiole richiedono fino a 40 UI di vitamina D3 al giorno per sostenere la loro crescita e salute, il tutto mentre cercano di esprimere il loro pieno potenziale genetico. In caso di deficit, ossa e gusci diventano più fragili e deboli con perdite economiche anche significative. Per rimanere in buona salute, gli esseri umani hanno bisogno di circa 10-15 minuti di UVB al giorno con il 40% della pelle esposta. Negli avicoli, la vitamina D3 si forma quando la luce solare entra in contatto con le parti prive di piume, come, ad esempio, le zampe. Tuttavia, poiché la moderna avicoltura è fatta prevalentemente di animali allevati al chiuso, può verificarsi una carenza di vitamina D3. In capannoni provvisti di finestre, una carenza di vitamina D3 non è remota poiché il vetro filtra i raggi UVB essenziali per la formazione della vitamina.

In generale, i mangimi completi per polli da carne e galline ovaiole contengono un livello sufficiente di vitamina D3, anche se fattori come temperatura, tempo, umidità, ossigeno e pH la possono in parte degradare. In particolari condizioni, gli animali possono necessitare di un apporto “sovra-nutrizionale” di questa vitamina: durante le fasi critiche di rapida crescita o per mantenere alte le prestazioni degli animali più anziani. Inoltre, fattori stressanti come le alte temperature possono ridurre l’assunzione di mangime e quindi di vitamina D3. Di conseguenza possono insorgere problemi muscolo-scheletrici e/o di qualità del guscio, a causa di carenza di vitamina D3.

La vitamina D3 ha un ruolo chiave nella formazione di ossa e gusci resistenti

La vitamina D3 esplica un ruolo fondamentale per il mantenimento dell’omeostasi dei minerali essenziali alla produzione di ossa e guscio, stimolando il loro assorbimento. Una carenza di questi minerali può portare a ossa e gusci fragili. Lo sviluppo scheletrico nei polli da carne e nelle galline ovaiole si verifica durante le prime fasi di accrescimento. Le ossa sono costituite principalmente da fibre di collagene e da piccoli depositi di biomateriali a base di calcio-fosforo, chiamati anche “cristalli di idrossiapatite”. Se il calcio e il fosforo possono essere considerati i “mattoni” delle ossa e del guscio, il magnesio agisce come “cemento” tra questi mattoni, e contribuisce alla stabilizzazione, crescita e mineralizzazione dell’osso.

I gusci delle uova sono composti principalmente da lunghe colonne di carbonato di calcio (98,2%), fosforo (0,9%) e magnesio (0,9%). La gallina ovaiola metabolizza e trasporta più volte il peso totale del suo scheletro per produrre guscio, durante il ciclo di deposizione. Soprattutto nelle galline più anziane (>40 settimane di età) la qualità del guscio d’uovo si deteriora e si riflette principalmente in un aumento delle uova rotte. La gallina ovaiola richiede circa 2,5 g di calcio in circa 20 ore per produrre un uovo completamente sviluppato di 60 g. Circa il 60-70% del calcio richiesto può essere fornito tramite il mangime, che non è però sufficiente a coprire il picco del fabbisogno di calcio durante la formazione del guscio d’uovo. Tutto il resto deve essere metabolizzato dalle riserve corporee o deve essere integrato al momento opportuno. In questo senso l’acqua di bevanda è un mezzo rapido e strategico, a disposizione di ogni allevatore, per mitigare le prestazioni ridotte degli animali durante i periodi difficili. L’integrazione è cruciale per supportare la creazione di uno scheletro forte nei polli da carne e nelle ovaiole durante la crescita. Inoltre, in caso di problemi alle ossa o al guscio negli animali più anziani, un protocollo con solo pochi giorni di integrazione può già fornire un buon supporto.

Articolo sponsorizzato www.intracare.nl